Dalle Omelie sul vangelo di Giovanni,

86, 2-3

 

 

S. Giovanni Crisostomo

Le porte erano chiuse, e Gesù entrò all’improvviso. Certo il racconto fatto precedentemente dalla donna aveva istillato nei loro animi una grande fede: d’altra parte, egli mostrò ad essi il suo volto raggiante e soave. Non era apparso prima, perché aspettava che tutti si fossero riuniti: e infatti essi erano tutti ripieni di grande stupore. Non bussò alla porta, ma apparve improvvisamente in mezzo a loro, mostrando le cicatrici al costato e alle mani mentre con la sua voce tranquillizzò le loro menti turbate e agitate dai pensieri più diversi, dicendo: Pace a voi! Cioè: non turbatevi; e richiama alla loro mente le parole che aveva detto loro prima della crocifissione: "Vi lascio la mia pace"; e: "Abbiate la pace in me: nel mondo soffrirete tribolazioni".

I discepoli gioirono al vedere il Signore. Vedi che con i fatti vengono confermate le sue parole? Allora infatti realizzò pienamente quello che aveva detto prima di essere crocifisso: "Di nuovo vi vedrò, e si rallegrerà il vostro cuore, e nessuno vi toglierà la vostra gioia". Tutte queste cose alla fine li indussero a credere con una fede saldissima. Poiché essi erano impegnati in una guerra senza quartiere contro i Giudei, spesso egli ripete le parole: "Pace a voi", per dar loro una consolazione altrettanto grande come la guerra che si preparavano a combattere.

Questo è il primo saluto che rivolse ai discepoli dopo la risurrezione (anche Paolo dice in ogni occasione: "A voi grazia e pace"); alle donne invece rivolse un saluto in cui era contenuta la parola "gioia", perché il sesso femminile era stato assoggettato al dolore e fu questa la prima volta in cui ricevette la gioia. Egli annuncia molto a proposito agli uomini, che sono impegnati spesso nella guerra, la pace, ed alle donne, che sono soggette ai dolori del parto, la gioia: e finalmente, dopo aver posto fine alla tristezza di tutti, annuncia le gloriose e mirabili opere della croce, che consistono nella pace. Vinto ogni ostacolo, conseguita una splendida vittoria, e compiuta ogni cosa nella maniera dovuta, finalmente disse: Come il Padre ha mandato me, così io mando voi. Non incontrerete nessuna difficoltà, sia per i fatti che sono accaduti, sia perché vi farete forti della mia autorità, dato che sono io che vi mando. Perciò dice questo e solleva i loro animi e con le sue parole accresce la loro fede in modo che essi si sentano stimolati ad intraprendere la sua opera. E non prega più il Padre, ma di propria autorità conferisce loro un arcano potere.

Alitò su di loro e disse: Ricevete lo Spirito Santo! A chiunque rimetterete i peccati, saranno rimessi, a chiunque li riterrete, saranno ritenuti. Come il re, quando manda i suoi governatori dà loro il potere di imprigionare e il potere di assolvere i loro sudditi, così il Cristo, inviandoli nel mondo dà loro tale autorità.