Gregorio di Nazianzo: 0051

Lista delle opere:
De Amore Pauperum
De Baptismo
De Divinitate Filii et Spiritus Sancti
De Pascha
De Sacrificio Abraham
Dialogus
Erotapokrisis Cyrilli et Gregorii
In Athanasium
In Basilium
In Michaelem
In Rom. 4.15
Orationes

Notizie generali


Nato a Nazianzo, vissuto dal 329 al 389; con Basilio e Gregorio di Nissa uno dei tre Padri ``cappadoci'', soprannominato Teologo, fu per alcuni mesi vescovo di Costantinopoli (381), ma si ritirò poi a vita privata. Fra le sue opere più importanti, la raccolta di 45 omelie, fra cui le 5 cinque omelie teologiche sullo Spirito Santo; la Philocalia, raccolta di brani di Origene; la raccolta di 425 lettere; la raccolta delle poesie. La Chiesa copta non lo venerò particolarmente, tanto che una sua propria festa manca nel Sinassario copto-arabo; tuttavia egli è menzionato, per esempio, nel Grande Eucologio del Monastero Bianco (ed. Lanne p. 322). La tradizione letteraria copta conosce di lui otto omelie: quattro autentiche, una erroneamente attribuita, due falsi più tardivi. Omelie autentiche (tradotte dal greco): L'omelia 14, De charitate è tramandata in boairico da un codice intero (Vaticano Copto 66.12) e da alcuni frammenti da un altro codice (ed. di tutto il materiale Lafontaine 0000). L'omelia 21 In Athanasium è tramandata in un codice dal Monastero Bianco, di cui esistono alcuni frammenti (ed. Orlandi 0000). Dell'omelia 43, In Basilium, è rimasto solo un frammento da un codice papiraceo (ed. Lefort 0000 e Browne 0000). Dell'omelia 45 De Pascha restano alcuni frammenti inediti da un codice del Monastero Bianco.
L'omelia attribuita erroneamente è quella in realtà di Gregorio di Nissa (q.v.) De deitate Filii et Spiritus Sancti, parzialmente rielaborata.
Le altre tre omelie sono con ogni evidenza un frutto della produzione copta (originale) del VII secolo circa, e sono state attribuite a Gregorio per motivi di convenienza
Vanno infine menzionati due brani di carattere liturgico (Leida, Rijkmuseum ***; ed. Pleyte-Boeser 0000), chiamati Preghiera ed Esorcismo, di contenuto misterioso. Non è tuttavia sicura che il Gregorio menzionato come autore sia da identificarsi con quello di Nazianzo.

De Amore Pauperum. = clavis 0189

-- Periodo: omelie tardive.
-- Manoscritti: CC.-ABUMAQAR.063. LU.1086.08. MACA.DF. MR.CRAWFORD42.
-- Problemi:
-- Contenuto: PG 35, 857-909

De Baptismo. = clavis 0188 (CG3111)

-- Periodo: traduzioni classiche.
-- Manoscritti: MONB.UY.
-- Problemi:
-- Contenuto:

De Divinitate Filii et Spiritus Sancti. De Sacrificio Abraham. = clavis 0196 (CG3192)

-- Periodo: traduzioni classiche.
-- Manoscritti: MACA.BI.
-- Problemi: È un riadattamento del De deitate filii et spiritus sancti (CPG 3192 = BHG 2354 = PG 46, 553-576), che nel manoscritto è attribuito a Gregorio di Nazianzo. È il Vaticano copto 61,6, proveniente dalla biblioteca dello stesso monastero di S. Macario (cf. sopra) ed ascrivibile al X secolo [V. A. VAN LANTSCHOOT, Codices coptici vaticani, Roma 1937, p. 426-8].
L'omelia serviva alla lettura del giorno della festa dei tre patriarchi (Abraham Isaac Iacob) insieme ad un'altra (probabilmente il Testamento dei tre patriarchi attribuito ad Atanasio), come attesta una nota in margine [Van Lantschoot: ``In summo folio 185 manu recentiore: [tradu- ciamo] 28 Mesore, tres patriarchae: duo sermones continuo /. È stato pubblicato dal Chaine [M. CHAINE, Une homélie de Saint Grégoire de Nysse, ROC 17 (1912) 395-409 e 18 (1913) 36-38]. L'attribuzione all'altro Gregorio è comprensibile e quasi naturale, data la grande differenza di presenza dell'uno e dell'altro nella tradizione letteraria copta che accennavamo all'inizio. Basterà notare di sfuggita che anche sull'attribuzione a Gregorio di Nazianzo dell'omelia originale De deitate filii et spiritus sancti sembra sussistere qualche dubbio, se l'edizione nel corpus jaegeriano, affidata al Rhein, è prevista sotto il titolo ``Gregorii quod fertur... / [cf. M. HARL (ed.), criture et culture philosophique dans la pensée de Grégoire de Nysse, Leiden 1971: (anonimo) Infor- mations sur les travaux en cours, p. 68-84]. L'omelia originale, il cui contenuto è principalmente teologico, nella redazione boairica è stata trasformata, utilizzando solo la parte strettamente relativa all'esegesi morale del brano biblico, onde renderla utile in occasione della relativa celebrazione liturgica. Questo rientra nei normali canoni della letteratura copta, ma ci si chiede se la traduzione saidica, certo alla base di quella boairica, non potesse essere a suo tempo completa, e anche fatta su quella migliore redazione testuale greca che Chaine intravedeva attraverso il boairico.
È possibile che una precedente traduzione saidica, che è quasi sicuramente alla base della versione boairica, fosse a suo tempo completa, e anche fatta su quella migliore redazione testuale greca che Chaine intravedeva attraverso il boairico. Ad ogni modo il manoscritto boairico attribuisce l'omelia a Gregorio di Nazianzo. Il fatto però non stupisce, data la grande differenza di presenza fra l'uno e l'altro Gregorio nella tradizione letteraria copta. Si noti tuttavia che sussistono dubbi anche sull'attribuzione a Gregorio di Nazianzo dell'originale omelia greca (cf. annuncio nel corpus jaegeriano).
Per l'affinità fra questa omelia e Efrem In Abraham cf. CPG ad 3954 (Haidacher Rede Liber Abraham... ZKT 25 (1905) 764-766; Danielou RSR 55 (1967) 150-1; Mercati Ephrem Opera I, Introduzione).
-- Contenuto: Traduzione parziale rimaneggiata dell'omelia di Gregorio di Nissa. PG 46, 553-576.

De Pascha. = clavis 0190

-- Periodo: traduzioni classiche.
-- Manoscritti: MONB.SY.
-- Problemi: Cf. Lafontaine #1330
-- Contenuto:

Dialogus. = clavis 0489

-- Periodo: traduzioni classiche.
-- Manoscritti: OB.COPT.F170.
-- Problemi:
-- Contenuto:

Erotapokrisis Cyrilli et Gregorii. = clavis 0105

-- Periodo: traduzioni classiche.
-- Manoscritti: BL.OR07558.058. BL.OR07558.063. BL.OR07558.098. BL.OR07558.100.
-- Problemi:
-- Contenuto:

In Athanasium. = clavis 0191

-- Periodo: traduzioni classiche.
-- Manoscritti: MONB.DY.
-- Problemi: È logico che la tradizione copta acquisisse questo encomio, dato che Atanasio era considerato la figura più prestigiosa del periodo che i copti consideravano quello della reale fondazione della ``loro'' Chiesa, sia teologicamente che gerarchicamente. La versione copta, per quanto si può dedurre dagli scarsi frammenti pervenuti, seguiva fedelmente il modello greco. È interessante una variante piuttosto lunga in un passo in cui si parla del monachesimo.
-- Contenuto: PG 35, 1081-1128

In Basilium. = clavis 0192

-- Periodo: traduzioni classiche.
-- Manoscritti: LL.44.1-2. MU.5567.
-- Problemi: È conservato solo il primo foglio del ms. La versione copta sembra avere qualche differenza rispetto a quella greca, ma bisognerebbe avere un ms in migliori condizioni e più lungo.
-- Contenuto: PG 36, 493-***

In Michaelem. = clavis 0193 (CG3110)

-- Periodo: omelie tardive.
-- Manoscritti: MERC.AD. MICH.AV.
-- Problemi: Ed. Lafontaine #0000 dal manoscritto New York, P. Morgan Lib. M592 f. 8-16; un framm. London Brit.Lib. OR 6782 f. 9.
-- Contenuto: È una confutazione di una dottrina, attribuita ad eretici e Manichei, circa il peccato commesso da Satana e le funzioni assunte poi da Michele. Secondo gli eretici, Satana sarebbe stato cacciato per essersi rifiutato di adorare l'uomo, quando questi venne creato. Invece l'autore sostiene che Satana, prima delle creature celesti, ha peccato d'orgoglio fin da prima della creazione della terra, ed è stato sostituito allora da Michele. Si parla poi dell'opera di Michele come intercessore per gli uomini presso Dio.
I par. 4: Dicono, questi stessi eretici, che quando Dio creò Adamo, ordinò alle schiere angeliche che venissero ad adorare l'uomo che Dio aveva fatto ... ma egli non volle abbassarsi ad adorare l'uomo, e per questo fu cacciato dal Paradiso e fu posto Michele al suo posto. II par. 2: ... non era in pace Dio col diavolo quando creò l'uomo Creazione del mondo e degli angeli E quando vide il diavolo che al momento della creazione non vi era nessuno - né angeli né arcangeli né potenze e potentati né signorie - se non la Santa Trinità, Padre e Figlio e Spirito Santo, disse: Io sono con essi; io sono infatti un dio come la santa Trinità.

In Rom. 4.15. = clavis 0490

-- Periodo: traduzioni classiche.
-- Manoscritti: NM.C09.
-- Problemi: Alcuni frammenti papiracei (New York, P. Morgan Lib. C7; ed. Crum 0000 n. 7) contengono un commento In Rom. 4.15, che verte soprattutto sul battesimo.
-- Contenuto:

Orationes. = clavis 0194 (CG3010)

-- Periodo: --.
-- Manoscritti:
-- Problemi:
-- Contenuto: