Maria: Laica come noi laici

Chiara Lubich

 

In quest'epoca si parla tanto della funzione del laicato, e forse si staglierebbe meglio la figura del laico, che pure è "Chiesa", se si spiegassero un po' più estesamente e meglio alcuni aspetti di Maria Santissima.

È lei, ci sembra, il modello, anche se eccezionale e singolare, del laico.

Di Maria noi cattolici non facciamo una deità, come siamo sovente accusati, ma avendoci portati l'amore e la fede a scoprire tutto ciò che la fa speciale, la releghiamo spesso lontano da noi, in una sfera che le è propria, ma che non è l'unica.

In lei magnifichiamo la Madre di Dio , l'Immacolata , l 'Assunta, la Regina, ma non la cristiana perfetta, la fidanzata, la sposa, la madre, la vedova, la vergine, il modello di ogni cristiano, colei che - come noi laici - non può offrire Cristo sacramentalmente al mondo, perché - ancora come noi - non fa parte della gerarchia, ma nella Chiesa è sempre attivissima, partecipando alla sua maternità per la carità che le urge in cuore, donde il suo sacrificio col quale condivide quello del Figlio.

Maria, laica come noi laici, sta a sottolineare che l'essenza del cristianesimo è l'amore, e che anche sacerdoti e vescovi, prima di essere tali, devono essere dei veri cristiani, dei crocifissi vivi, come lo fu Gesù che sulla croce fondò la sua Chiesa.

Maria, mettendo in rilievo inoltre nella Chiesa l'aspetto fondamentale dell'amore che la rende "una", come nella Trinità, presenta al mondo la Sposa di Cristo quale Gesù l'ha desiderata e tutti gli uomini d'oggi l'attendono: carità ordinata, carità organizzata.

E solo sottolineando questo suo fondamentale aspetto , la Chiesa oggi può adempiere degnamente la funzione di contatto e dialogo col mondo, al quale spesso interessa meno la gerarchia, ma che è sensibile alla testimonianza dell'amore nella Chiesa, anima del mondo.