APOCRIFI

Il termine apokryphos (segreto) indica sia i testi la cui lettura richiede una particolare iniziazione (come quelli gnostici, in cui domina il linguaggio ermetico), sia i libri consigliati per la lettura privata, diversa da quella pubblica fatta sulla Bibbia. Tali apocrifi rimanevano fuori dall'elenco dei libri sacri ed erano considerati extra-canonici. La loro origine era sconosciuta e falsa (Girol., Ep. 107; Agost., civ. XV, 23), la dottrina erronea (Orig., Prol. in Cant.; Comm. in Mt. serm. 28; Agost., Faust. XI, 2), la lettura pubblica proibita (Ruf., Symb. 38; Girol., Ep. 96; Prol. in Gal.), il loro uso da parte degli eretici (Iren., Adv. haer. I, 20; Tert., De res. 63, Clem. Al., Strom., I, 15; III, 4, Ipp., Philos. VII, 20).

Sono possibili due tipi di classificazione: I. Divisione secondo il riferimento all'Antico e al Nuovo Testamento; II. Classificazione secondo l'origine.

I. Apocrifi dell'AT e apocrifi del NT - Il titolo, l'argomento o il personaggio appartengono all'AT o al NT. Quelli dell'AT sono stati composti da ebrei di origine palestinese e di origine ellenistica (con interpolazioni cristiane, come riferimenti all'incarnazione ne I testamenti dei 12 Patriarchi, Apocalisse di Esdra), mentre appartengono ad ambiente cristiano quelli che fanno riferimento al NT. Singoli testi da scrittori cristiani sono stati accolti come canonici e ispirati.

A) APOCRIFI DELL'ANTICO TESTAMENTO

a) Storici: Libro dei Giubilei o Piccola Genesi o anche Apocalisse di Mosè (s.II a.C.); III di Esdra (s.II a.C.); III dei Maccabei (s.I a.C.-I d.C.); Ascensione di Isaia (s.I-II d.C.); Testamento di Salomone (s.III d.C.); Paralipomeni di Geremia (s.II d.C.); Scritti adamitici (s.I-VII d.C.); Storia dei Recabiti (s.V-VI d.C.); Storia di Giuseppe e Asenet (s.III d.C.); Testamento di Giobbe (s.II d.C.).

b) Profetici o apocalittici: Libri di Enoch (etiopico, slavo, ebraico) (s.II a.C.-II d.C.); Assunzione di Mosè (s.I d.C.); IV di Esdra (s.I d.C.); Apocalisse di Baruc (siriaco e greco) (s.II d.C.); Apocalisse di Abramo (s.I d.C.); Testamento di Abramo (s.I-II d.C.); Apocalisse di Elia-Apocalisse di Sofoma (s.II-III d.C.); Apocrifo di Ezechiele (anteriore a Flavio Giuseppe); Oracoli sibillini (parte giudaica: s.II a.C.-II d.C.; parte cristiana: s.II-IV d.C.);

c) Didattici o morali: Testamento dei XII Patriarchi (s.II-I a.C.); Salmo 151 di Davide (ultimi secoli a.C.); Salmi di Salomone (poco dopo il 63 a.C.); Odi di Salomone (s.II d.C.); Preghiera di Manasse; IV Libro dei Maccabei (prima del 70 d.C.).

B) APOCRIFI DEL NUOVO TESTAMENTO

a) Vangeli: Vangeli giudeo-cristiani: degli Ebrei e Nazareni (fine del s.I), degli Ebioniti o dei Dodici Apostoli (s.II-III); Vangelo deli Egiziani (s.II); Protovangelo di Giacomo, o Libro di Giacomo, o Storia della Natività di Maria (s.II); vangelo dello pseudo-Matteo o libro della Nascita di Maria (s.VI); vangelo della Natività di Maria; Vangelo di Tommaso (s.III su fonti più antiche); Vangelo di Pietro! (intorno al 130); Vangelo di Nicodemo: Atti di Pilato e Discesa agli inferi (s.IV); Dormizione della S.Madre di Dio, o Transito di Maria (sec. IV-V); Vangeli di Bartolomeo, Filippo.

b) Atti: Atti di Pietro (s.II-III); Predicazione di Pietro (s.II); Atti di Paolo (s.II); Atti di Giovanni (s.II); Atti di Tommaso (s.III); Atti di Andrea (s. II); Atti di Filippo, Bartolomeo, Barnaba.

c) Epistole: Lettera di Gesù ad Abgar (s.II-III); Epistola degli Apostoli, o Dialogo del Signore con i Discepoli dopo la Resurrezione (s.II-III); Lettera di Paolo ai Corinti e viceversa; Lettera di Paolo ai Laodicesi (s.IV); Corrispondenza di Seneca e Paolo (s.IV).

d) Apocalittici: Apocalisse di Pietro (s.II); Apocalisse di Paolo (s.IV-V); due Apocalissi di Nostra Signora (s.VII-IX); Apocalisse di Tommaso (s.IV); di Stefano (s.V); due di Giovanni (s.VI-IX).

I vangeli - insegnamenti e vita di Gesù e della della sua famiglia - sono suddivisi in tre gruppi: 1.vangeli di tipo sinottico, 2.con insegnamenti eterodossi, 3.immaginari. Sinottici sono quelli di ambienti giudeo-cristiani, come il Vangelo degli Egiziani, il Vangelo di Pietro, il Vangelo degli Ebrei. [nota: Ignazio, Smyrn. 3,12; Clem. Al., Strom. II, 9,45; V, 14,96; Orig., Jo. II, 12,87; Hom. 15,4 in Jer.; Comm. in Mt. XV, 14; Euseb., HE III, 25,5,27, 4,39,17; IV, 22,8; VI, 17; Girol., In Mt. I; Vir. ill. 3; Adv. Pelag. III 2, In Ezech. 187. ]

Il Vangelo degli Ebioniti era usato da comunità giudeo-cristiane che non accettavano s.Paolo (Ir., Adv. haer. I 26, Euseb., HE III, 27.39; IV, 22) e non avevano una esatta conoscenza del Signore (Iren., Adv. haer. III, 11; Epif., Haer. XXX, 13,2; 14,3).

Il Vangelo dei Nazareni era usato nelle comunità giudeo-cristiane ortodosse (forse Vangelo ebreo di Girolamo, Comm. I in Mt. 6,11; 12,13; Comm. IV in Mt. 23,35; 27,16; Comm. in Is. 18 praef.; di Epifanio, Haer. XXIX 9,4; Teodoreto, Haer. II 1, II 2). Il Vangelo degli Egiziani (Origene, Hom. 1 in Lc.; pochi frammenti in Clemente, Strom. III, 9,63.64, 13,92), sembra dominato dall'encratismo.

Il Vangelo di Pietro è una relazione mutila della passione, morte e risurrezione di Cristo, trovata nel ms. di Akhmîm nel 1887 (cf Origene, In Mt. comm. X 17; Eusebio, HE VI, 12,2).

Nei vangeli eterodossi è proprio un personaggio del NT che insegna false dottrine, oppure il fondatore della setta eretica utilizza la Scrittura, rielaborata a conferma della sua proposta. I naasseni usavano un vangelo attribuito a Tommaso (Ippolito, Philos. V, 7,20; Origene, Hom. 1 in Lc.; Eusebio, HE III, 25,6). Cirillo di Gerusalemme (Catech. IV, 36; VI, 31) l'attribuisce ai manichei. Nel 1945 tra i testi copti di Chenoboskion è apparso il Vangelo di Tommaso, gnostico.

I basilidiani affermavano di aver ricevuto degli insegnamenti segreti da una rivelazione a Mattia da parte del Signore: il vangelo di Mattia (Clemente, Strom. II 9,45; IV 6,35; VII, 13,82; 17, 108; Ippolito). Gnostici sono la Pistis Sophia (Ireneo, Adv. haer. I, 31; Epifanio, Haer. XXVI, 13) e il Vangelo di Giuda (Epifanio, Haer. XXXVIII, 1). Il Vangelo di Marcione è citato da Tertulliano (Adv. Marc. IV 2.4) ed Epifanio (Haer. 42,9,1-3).

Carattere diverso hanno gli apocrifi che offrono più vaste informazioni sulla vita di Gesù e sulla sua famiglia. L'infanzia di Cristo è ricca di particolari e miracoli, dalla nascita alla fuga in Egitto, a Nazaret. Il Vangelo arabo dell'infanzia, il testo più caratteristico, frequentemente utilizza il Protoevangelo di Giacomo non solo per le notizie sulla nascita e infanzia di Gesù, ma anche per quanto si riferisce a Maria dalla storia della sua natività al suo ruolo svolto accanto al figlio nei suoi primi anni.

Le notizie su Maria vengono completate nell'opera che sembra chiudere il ciclo a lei dedicato: il Transitus Mariae. Al Protoevangelo di Giacomo e al Transitus è stato fatto soprattutto in Oriente, ampio spazio nella liturgia, in forza della religiosità popolare. Cenni al Protoeuangelo sembrano presenti in Giustino (Dial. 5), Clemente (Strom. VII, 93), Origene (Comm. in Mt. X, 17).

A Giuseppe è dedicata la Storia di Giuseppe il falegname, a Pilato il Vangelo di Nicodemo o Atti di Pilato, racconto dettagliato del processo a Gesù, della sua passione, morte e risurrezione, in cui l'interesse popolare per l'oltretomba viene soddisfatto dai testimoni oculari, morti e risorti, della discesa di Gesù agli inferi per salvare i giusti.

Al desiderio di avere più notizie sulla vita, i viaggi, la predicazione degli Apostoli, si devono in gran parte gli Atti. Gli Atti di Andrea, di Giovanni, di Paolo pare circolassero tra manichei e priscillianisti (Euseb., HE III, 25); quelli di Tommaso tra encratiti (Epif., Haer. XLVII, 1), manichei (Agost., Contr. Faust. 22,79), priscillianisti (Turribio, Epist. Idacio PL 54,694). Dal s.IV rimaneggiati per i fedeli sono gli Atti di Paolo (Tertull., Bapt. 17; Orig., Princ. 12,3; Comm. in Jo. XX, 12), gli Atti di Pietro; gli Atti di Tommaso e gli Atti di Andrea.

Gli Atti di Filippo, gli Atti di Barnaba, gli Atti di Taddeo, gli Atti di Andrea e Maria, gli Atti di Pietro e Andrea, gli Atti di Paolo e Andrea, gli Atti di Andrea e Bartolomeo (fine s. IV), le Omelie pseudoclementine, che come autore ed eroe indicano non un apostolo ma Clemente romano.

Lettere paoline sono la III ep. ai Corinzi, ep. ai Laodicesi e agli Alessandrini. Sotto il titolo di kh/rugma o praedicatio sono giunti frammenti della predicazione di Pietro e di Paolo.

Tra le Apocalissi famosa è quella di Pietro, di cui Eusebio parla come di un "falso" (HE III, 3,2; 25,4) mentre Metodio di Olimpo come di un testo ispirato (Symp. II, 6). Secondo Sozomeno (HE VII, 19), il testo veniva utilizzato il venerdi santo in alcune comunità palestinesi.

L'influsso degli Oracoli sibillini si trova in Teofilo, Clemente e nella Cohortatio ad Graecos dello Ps.-Giustino. Nella liturgia della messa pro eligendo Pontifice si nota l'influsso dal III libro di Esdra.

La letteratura apocrifa non offre dati nuovi della rivelazione biblica ma ha valore storico notevole e talvolta insostituibile per conoscere le correnti religiose della cristianità antica o di larghi strati di essa.

Apocrifi sono ritenuti il Pastore di Erma, l'Epistola di Barnaba, la Didache, o Insegnamento dei dodici Apostoli, i Canoni e le Costituzoni Apostoliche, che appartengono alla letteratura patristica.

II. Classificazione secondo l'origine - Una divisione più appropriata è quella che distingue gli apocrifi di origine giudaica, quelli di origine giudaica con interpolazioni cristiane, e quelli di origine cristiana.

I. APOCRIFI DI ORIGINE GIUDAICA

(1) Apocalissi - Sono una parte considerevole della lettura apocrifa giudaica e prparano la teologia neotestmanetaria sulla retribuzione futura, la resurrezione dei corpi, la natura degli angeli. Daniele appare il modello preferito delle apocalissi giudaiche e il messianismo gioca un ruolo importante nella escatologia. Eccone un elenco:

(a) Il libro di Henoch (Etiopico)

(b) L'Assunzione di Mosè - Analepsis Mouseos -, citato da Giuda, 9 (Origen, De Principiis, III, ii, 1): allusione alla disputa tra Michele e Satana per il corpo di Mosè. Fu scoperto in edizione latina da Ceriani nella Biblioteca Ambrosiana e pubblicato nel 1861. Lo scopo appare quello di confermare l'insegnamento mosaico del Deuteronomio, contro Erode il Grande. Sono affermati con forma il giudizio particolare e la resurrezione finale. Il manoscritto si interrompe bruscamnete al c. XII.

(c) Il libro dei segreti di Enoch (Enoch Slavonico) - Completamente diverso dall'Enoc Etiopico, fu scoperto nel 1892. Il messia è assente e bizzarre sono le idee sul regno celeste, gli angeli, le stelle.

(d) Il IV Libro di Esdra - Un profondo spirito religioso lo pervade e la sua vicinanza agli scritti canonici lo fa citare con favore dai padri greci e latini, ad eccezione di Girolamo. Il Concilio di Trento lo ha posto in appendice alla Vulgata, dopo il III Libro di Esdra. In campo non-cattolico si distingue Esdra da Ezra, con differente numerazione dei libri canonici, duterocanonici e apocrifi.

(e) Apocalissi di Baruch - E' strettamente legata al IV di Esdra, con evidenti interpolazioni cristiane

(f) Apocalissi di Abramo - Anch'esso vicino al IV di Esdra e all'Apocalissi di Baruch.

(g) Apocalissi di Daniele - Due sono i Messia: l'uno figlio di Giuseppe (Cristo), finito con la morte, l'altro, figlio di David, libererà Israel e regnerà trionfalmente sulla terra

(2) Apocrifi Leggendari Giudaici

(a) Libro dei Giubilei o Piccola Genesi - Amplifica e abbellisce il libro canonico della Genesi

(b) Il Libro di Jannes e Mambres

(c) Il III Libro di Esdra - Dai non-cattolici è detto I Libro di Esdra, poiché mantengono il nome ebraico Ezra per i libro canonico. Si trova in appendice alla Vulgata ed è un misto di citazioni da Paralipomeni, Esdra, Neemias.

(d) III Libro dei Maccabei - Ricco di assurdità, ma accettato dalla Chiesa greca

(3) Apocrifi dei Salmi e Preghiere

(a) Salmi di Salomone - Collezione di 80 salmi

(b) Preghiera di Manasse - Una bella preghiera penitenziale, fondata su II Paralipomeni, xxxiii, 11-13. La Vulgata la pone in appendice.

(4) Filosofia giudaica

(a) IV Libro dei Maccabei - E' un breve trattato filosofico (storico) sulla superiorità della ragione, che si lascia guidare dalla legge divina. Quattro sono le virtù cardinali: prudenza, giustizia, fortezza, temperanza - phronesis, dikaiosyne, andreia, sophrosyne. Scopo è inculcare devozione alla Legge.

II. APOCRIFI DI ORIGINE GIUDAICA CON AGGIUNTE CRISTIANE

(a) Oracoli Sibillini

(b) Testamenti dei XII Patriarchi

(c) Ascensione di Isaias - Anabaticon - Ha due parti: il Martirio di Isaia, segato in due parti per ordine di Manasse, e l'Ascensione vera e propria.

(d) Apocrifi Minori giudaico-cristiani: Apocalisse di Mosè, Apocalisse di Esdra, Testamento di Abramo, Testamento dei Tre Patriarchi, Preghiera di Giuseppe, Preghiera di Aseneth, Matrimonio di Aseneth (vedova di Giuseppe); e probabilmente: Testamento di Giobbe, Libri di Adamo, Libro della Creazione, Storia di Afikia (vedova di Gesù Sirach).

III. APOCRIFI DI ORIGINE CRISTIANA

(1) VANGELI APOCRIFI - Sebbene storicamente inattendbili, tramandano le condizioni della Chiesa nei secoli II-III.

(a) Protoevangelo di Giacomo, o Vangelo dell'Infanzia di Giacomo (il minore, fratello del Signore). E' alla base di numerose tradizioni cristiane

(b) Vangelo di Matteo

(c) Vangelo arabo dell'infanzia

(d) Storia di Giuseppe il falegname - Con il racconto della morte fatta da Gesù ai discepoli

(e) Vangelo di Gamaliele

(f) Il Transito di Maria o Vangelo di Giovanni -Ha influenzato Padri greci (Damasceno, In Dormitionem Mariæ, hom II, xii, xiii, xiv; Modesto, Encomium, sec.VII: P.G., LXXXVI, 3311; Ps.-Dionigi, De divinis nominibus, iii)

(g) Vangelo secondo gli Ebrei - Giudeo-Christiano, tradotto da Girolamo in Greco. Tendenze encratite per la condanna del matrimonio, e panteistiche per influenze Gnostiche.

(h) Vangelo di Pietro - Incline al docetismo

(i) Vangelo di Filippo - Gnostico

(l) Vangelo di Tommaso - Naaseno, setta dello Gnosticismo siriaco

(m) Vangelo di Bartolomeo

(n) Vangelo di Mattia

(o) Vangelo dei Dodici Apostoli

(p) Altri Vangeli: Vangelo di Andrea, da identificare con gli Atti di Andrea, Vangelo di Barnaba, Vangelo di Taddeo, Vangelo di Eva,Vangelo di Giuda Iscariota, persino, usato dalla setta gnostica dei Cainiti.

(2) LETTERATURA DI PILATO

(a) Rapporto di Pilato all'Imperatore - Tertullian (Apologia, xxi) vi accenna

(b) Acta Pilati (Vangelo di Nicodemo)

(c) Atti minori di Pilato: Anaphora Pilati, o Relazione di Pilato, Paradoseis o Tradizione di Pilato, Epistola Pilati ad Tiberium, Lettera di Erode a Pilato, Lettera di Pilato a Erode.

(d) Racconto di Giuseppe d'Arimatea

(e) Leggenda di Abgar (Eusebius, Historia Ecclesiastica, I, xiii)

(f) Lettera dif Lentulo o Publio Lentulo - al Senato e al Popolo Romano

(3) ATTI APOCRIFI DEGLI APOSTOLI

- Gli Atti gnostici di Pietro, Andrea, Giovanni, Tommaso, Matteo, hanno assunto varie denominazioni (periodoi o praxeis). Tinti di nestorianismo sono gli Atti e la Passio Bartholomæi. Più credibili appaiono gli Atti di S. Pietro e Paolo, da non confondere con altri titolo simili. Origene e Eusebio parlano di praxeis Paulou - Acta Pauli. Noti sono gli Atti di Paolo e Tecla e risonanza ebbero pure gli Atti di Filippo, La Storia sulle missioni e la morte di Giacomo Maggiore, Il martirio di Giacomo Minore, gli Atti di Matteo, la Passio Sancti Matthæi, l'Insegnamento di Addai (Taddeo), Atti di Simone Giuda, Atti di Barnaba, Gesta Matthiæ. Vicini agli Atti canonici sembrano gli Atti di Marco, gli Atti di Luca, gli Acts di Timoteo, gli Atti di Tito, gli Atti di Xantippe e Polissena.

(4) OPERE DOTTRINALI APOCRIFE

Testamentum Domini Nostri Jesu

Apocrypha Anecdota

Kerygma Petri

Judicium Petri - o le Due Vie

Kerygma Pauli

(5) LETTERE APOCRIFE

Lettere di Maria: al martire Ignazio (con risposta di Ignaziio), ai Messinesi, ai Fiorentini

Lettera di Pietro a Giacomo il Minore

Lettere di Paolo ai Corinzi, ai Laodicesi, correspondenza con Seneca (otto lettere di Seneca e sei di Paolo)

Lettera di Giacomo a Quadrato

(6) APOCALISSI CRISTIANE APOCRIFE

Apocalisse o Testamento di Nostro Signore

Apocalisse di Maria

Apocalisse di Pietro

Apocalisse di Paolo

Apocalisse di Bartolomeo

Di tali opere Agostino dà un giudizio negativo in civ. 15.23, `omittamus igitur earum scripturarum fabulas quae apocryphae nuncupantur, eo quod earum occulta origo non claruit patribus, a quibus usque ad nos auctoritas veracium scripturarum certissima et notissima successione pervenit. in his autem apocryphis etsi invenitur aliqua veritas, tamen propter multa falsa nulla est canonica auctoritas. scripsisse quidem nonnulla divine illum Enoch, septimum ab Adam, negare non possumus, cum hoc in epistula canonica Iudas apostolus dicat [Iud. 14]. sed non frustra non sunt in eo canone scripturarum, qui servabatur in templo Hebraei populi succedentium diligentia sacerdotum, nisi quia ob antiquitatem suspectae fidei iudicata sunt, nec utrum haec essent quae ille scripsisset poterat inveniri, non talibus proferentibus qui ea per seriem successionis reperirentur rite servasse.'

 

 

apodiossia est argumentum quo refelluntur cetera argumenta (non sta a te dare lezioni).

APOLOGIA - APOLOGETICA

Apologia è la difesa della religione cristiana dalle accuse e dalle persecuzioni dei pagani.

L'apologetica latina nasce adulta (197 d.C.) con l'Ad Nationes e l'Apologetico di Tertulliano, seguiti dal De testimonio animae e dall'Ad Scapulam, una lettera aperta al proconsole d'Africa, persecutore dei cristiani. Nell'apologia abbonda l'elemento culturale, scarso è invece l'interesse dottrinale.

Il livello culturale è generalmente quello del loro tempo, cioè non elevato e attinto di seconda mano. L'elemento dottrinale propriamente cristiano è scarso, dato lo scopo che si proponevano gli scrittori, e tuttavia è fonte preziosa d'informazione.

Nell'insieme l'apologia presenta una comunità cristiana animata da fede sincera, con elementi preparati, pieni di entusiasmo e coraggio. Aristide, Melitone, Giustino e Atenagora tra i greci, Minucio Felice fra i latini, cercano di gettare un ponte verso le istituzioni e la cultura pagana, nella quale riconoscono elementi di verità che attribuiscono all'intervento della provvidenza divina. Al contrario, Taziano, Ermia, Tertulliano e Arnobio aggrediscono qualsiasi aspetto del paganesimo. Lattanzio, pur nel consapevole ripudio della filosofia, costruisce una cultura cristiana.