LA RINNOVATA SPIRITUALITA' CATTOLICA

 

Il mondo cattolico era consapevole che era necessaria una riforma ecclesiastica e spirituale molto prima che iniziasse la polemica sulle tesi di Lutero, ma questa istanza non riusciva a trovare uno sbocco.

Agli spiriti più religiosi non restava che darsi alla devozione personale. In parte coincidente con questo movimento di esperienze personali e moderato misticismo c'era poi la corrente degli umanisti. Per chi sentiva forte questa esigenza l'inizio del "caso Lutero" sembra l'occasione buona per smuovere il corpo della Chiesa, intorpidito dalle troppe ricchezze e dal troppo potere. Anche più tardi, quando Lutero era stato condannato sia dal papa che dall'imperatore, la possibilità di una conciliazione non venne abbandonata da cattolici e riformatori che uscivano in fondo dalla stessa matrice umanista ed erasmiana. Ben presto, però la frattura tra i due mondi, cattolico e protestante, diventa insanabile.

Mentre si riorganizzava, il cattolicesimo assume una nuova anima. Il papato si rafforza. Pur essendo ancora dei "politici" l'indolente Giulio III (1550 - 1555) e il veemente Paolo IV (1555 - 1559) partecipano attivamente alla Controriforma; Pio V (1565 - 1572) devoto al rosario, vive come un asceta e segue le processioni a piedi nudi; Sisto V (1585 - 1590), un ex guardiano di porci, sorvegliava severamente la fede e la disciplina. I fedeli si comunicano più spesso e ritornano alle pratiche di orazione del medioevo. Il misticismo si sviluppò: Giovanni della Croce si leva alle più alte vette della contemplazione; Santa Teresa d'Avila, organizzatrice lucida e visionaria, attende a "spogliarsi per amor di Dio di tutto quanto non è Dio". Un più severo fervore anima il santo cardinale Carlo Borromeo, il limpido e sorridente Filippo Neri. A Mattaincourt il parroco Fourier riunisce nel cimitero la schiera dei poveri e, additandola ai suoi parrocchiani, diceva "Ecco Gesù Cristo".

Grazie alla Controriforma la Chiesa cattolica riesce a infrangere o respingere la proposta protestante. Dalle prove esce più pura e più dura, più sicura della propria dottrina, più consapevole dei propri doveri, più fortemente in mano a un capo unico il cui prestigio si era accresciuto. Va infatti riconosciuto che la Controriforma cattolica non è fatta soltanto di strumenti coercitivi - processi inquisitoriali o libri messi all'indice - e che se l'influenza protestante resta assai limitata in Italia e in Spagna è anche per la capacità che la Chiesa dimostrò di produrre una nuova immagine di se stessa. Il Concilio di Trento non aveva ceduto ai protestanti nessuno dei punti dottrinali contestati e perciò la Chiesa cattolica poteva offrire ai bisogni religiosi dei propri fedeli tutti i suoi tratti tradizionali amplificati, esaltati, moltiplicati. Nei paesi in cui riesce a conservare o riconquistare le sue posizioni, i progressi della sua spiritualità, il raggruppamento o ringiovanimento delle sue forze preparavano già la splendida rinascita del secolo successivo.