Chi sono i "padri"?

I padri della Chiesa sono uomini che, dotati spesso (ma non necessariamente) di una responsabilità pastorale, influirono con gli scritti, con la predicazione, con la vita, in modo significativo sul cammino - dottrina o prassi - della Chiesa indivisa.

Perché un personaggio possa essere riconosciuto a pieno titolo come padre della Chiesa deve avere tre requisiti:

santità

sapienza (ortodossia)

antichità.

Per l'occidente l'epoca dei padri finisce con la fine della cultura greco-romana: Gregorio Magno (+604) e Isidoro di Siviglia (+636); per l'oriente con l'VIII secolo: Giovanni Damasceno (+750).

La qualifica di padre della Chiesa è distinta da quella di dottore della Chiesa: per quest'ultima occorre erudizione eminente ed espressa dichiarazione della Chiesa.

I personaggi che non corrispondono appieno ai tre requisiti sopra descritti sono scrittori ecclesiastici.

Perché si studiano i padri?

Dal punto di vista teologico essi sono importanti, perché:

1) i padri sono testimoni privilegiati della tradizione

La costituzione dogmatica Dei Verbum illustra il posto della tradizione nella vita ecclesiale e il suo rapporto con la Bibbia:

La rivelazione apostolica, espressa in modo speciale nei libri ispirati, doveva essere conservata con successione continua fino alla fine dei tempi. [...]

Ciò che fu trasmesso agli apostoli, comprende tutto quanto contribuisce alla condotta santa e all'incremento della fede del popolo di Dio, e così la Chiesa - nella sua vita, nella sua dottrina e nel suo culto - perpetua e trasmette a tutte le generazioni tutto ciò che essa è, tutto ciò che essa crede.

Questa tradizione, che trae origine dagli apostoli, progredisce nella Chiesa sotto l'assistenza dello Spirito Santo. Infatti la comprensione, tanto delle cose quanto delle parole trasmesse, cresce sia con la riflessione e lo studio dei credenti, sia con la profonda intelligenza delle realtà spirituali che essi sperimentano, sia con la predicazione di coloro che - con la successione episcopale - hanno ricevuto un carisma certo di verità. [...]

Le asserzioni dei santi padri attestano la vivificante presenza di questa tradizione le cui ricchezze sono trasfuse nella prassi e nella vita della chiesa credente e orante. La stessa tradizione fa conoscere alla chiesa il canone integrale dei libri sacri, e in essa le stesse sacre lettere sono più profondamente comprese e continuamente messe in pratica. [...]

La sacra tradizione e la sacra scrittura sono dunque tra loro strettamente congiunte e comunicanti. Poiché ambedue scaturiscono dalla stessa divina sorgente, esse formano in certo qual modo una cosa sola e tendono allo stesso fine. Infatti la sacra scrittura è parola di Dio in quanto messa per iscritto sotto l'ispirazione dello Spirito Santo; la sacra tradizione trasmette integralmente la parola di Dio - affidata da Cristo Signore e dallo Spirito Santo agli apostoli - ai successori di questi ultimi [...] perché la conservino fedelmente, la espongano e la diffondano. Per questo la Chiesa attinge la sua certezza circa le cose rivelate non dalla sola Scrittura. E quindi l'una e l'altra devono essere accettate e venerate con pari pietà e rispetto.

Nel flusso di questa tradizione viva i padri della Chiesa occupano un posto peculiare.

a) Più o meno vicini alla freschezza delle origini, sono depositari di una tradizione "costitutiva" della quale in tempi successivi si avrà la conservazione e l'esplicazione.

b) Il periodo dei padri è il periodo di importanti "primizie" della vita ecclesiale, in molteplici ambiti, quali la definizione del canone biblico; la precisazione del depositum fidei; le basi della disciplina canonica; le prime forme di liturgia.

c) I padri sono testimoni e garanti di una tradizione autenticamente cattolica, che da un lato richiede l'unità nella verità e la continuità nel progresso; dall'altro non è un masso monolitico e sclerotizzato, ma organismo pluriforme e pulsante di vita, in stretta dipendenza dalle prassi ecclesiali dei vari tempi e luoghi.

2) i padri ci hanno tramandato un metodo teologico luminoso e sicuro.

Eccone gli elementi:

a) il ricorso continuo alla Sacra Scrittura e il senso vivissimo della Tradizione.

I padri si distinguono per una venerazione vivissima verso la Scrittura che accostano sulla base di due principi interpretativi a tuttoggi irrinunciabili:

• la comprensione della Bibbia richiede un approccio essenzialmente religioso

• la lettura della pagina sacra deve essere ecclesiale, fatta in comunione con l'esperienza viva della Chiesa

b) la consapevolezza dell'originalità cristiana, pur nel riconoscimento delle verità contenute nella cultura pagana.

Il modo di procedere dei padri ci insegna "secondo quali criteri la fede, tenendo conto della filosofia e del sapere dei popoli, può incontrarsi con la ragione" (Ad Gentes n. 22). Essi infatti dalla Sacra Scrittura e dalla Tradizione hanno attinto la consapevolezza dell'originalità cristiana, del fatto che vi è nel cristianesimo un nucleo essenziale di verità rivelate che costituiscono la norma per giudicare la sapienza umana e distinguere la verità dall'errore.

Mediante un processo di assimilazione e dissimilazione i padri sono artefici del processo di inculturazione del cristianesimo nei vari ambiti (greco, latino, siriaco, armeno, copto, etc...)

c) la difesa della fede come bene supremo e l'approfondimento continuo della Rivelazione.

L'insorgere di prassi e teologie sbagliate e unilaterali ("eresie") ha stimolato i padri ad approfondire il deposito della fede, impegnandoli in un intellectus fidei che ha prodotto un patrimonio ricchissimo che ha reso possibile la crescita dell'intero corpo ecclesiale e che resta punto d'incontro per tutte le confessioni cristiane.

d) il senso del mistero e l'esperienza del divino.

I padri hanno un senso vivissimo della trascendenza della verità rivelata nei confronti della quale si pongono in atteggiamento di grande rispetto e umiltà; impegnati a vivere in prima persona quello che insegnano, sono spesso dei contemplativi che realizzano una stretta unità tra spiritualità e teologia.

3) per la loro ricchezza culturale, spirituale e pastorale i padri sono grandi maestri della chiesa di ieri e di oggi:

a) ricchezza culturale. Imprimendo il sigillo cristiano sull'humanitas classica i padri - spesso personalmente dotati di grande cultura - sono alla radice della cultura cristiana.

b) ricchezza spirituale. La ricchezza degli spunti teologici, morali, spirituali, etc... è un prezioso fattore di irrobustimento per la vita spirituale del cristiano di ogni tempo. Non a caso la liturgia delle ore prevede spesso una lettura patristica per l'ufficio delle letture.

c) ricchezza pastorale. Le opere dei padri nascono quasi sempre da un interesse pastorale, e quindi ci fanno conoscere sia le situazioni e i problemi delle chiese, sia i criteri seguiti dai pastori nella loro conduzione.