D I Z I O N A R I O S I N T E T I C O

DI PATRISTICA

CÉSAR VIDAL MANZANARES

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Sabellio. (inizio)

Vita: Diede una sistemazione teologica al modalismo, che non distingueva nella divinità le differenti persone considerandole come manifestazioni distinte di un'unica persona divina. Giunto a Roma verso la fine del pontificato di Zefirino, ricevette forti attacchi da parte di Ippolito. Infine, dopo un periodo di buone relazioni con il papa Callisto, venne da quest'ultimo scomunicato.

Teologia: Sabellio concepiva la divinità come una monade che si esprimeva in tre operazioni. Inoltre, utilizzava l'immagine della " proiezione " (il Padre si era proiettato come Figlio e successivamente come Spirito Santo). J. N. D. Kelly ha espresso l'enorme difficoltà che implica il tentativo di conoscere realmente la teologia di Sabellio, poiché l'informazione giunta fino a noi procede da documenti posteriori di almeno un secolo a Sabellio e, nella maggior parte di casi, sembra che si sia confusa la sua teologia con quella di Marcello di Ancira. Ciò nonostante, sembra accertato che all'uso del termine " persone " riferito al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo venisse dato un contenuto sbagliato poiché indicava solo l'apparenza o l'aspetto di uno stesso essere. Vedi Callisto; Ippolito; Zefirino.

Salonio di Ginevra. (inizio)

Vita: Figlio di Eucherio di Lione, fu educato nel monastero di Lérins. Fu consacrato vescovo di Ginevra verso il 439. Partecipò ai concili di Orange, Vaison e Arles rispettivamente del 441, del 442 e del 450. La sua scomparsa dovrebbe essere avvenuta poco dopo.

Opere: Gli è stata attribuita una Spiegazione mistica dei Vangeli di Marco e Giovanni (C. Curti e S. A. Endress), ma J. P. Weiss si è opposto a tale tesi, situando l'autore di questo scritto in Germania durante i secoli IX e XI.

Salviano di Marsiglia. (inizio)

Vita: Nacque a Treviri o a Colonia verso il 400. Sposatosi con Palladia, insieme decisero, dopo aver avuto una figlia di nome Auspiciola, di vivere in continenza e di distribuire i loro beni ai poveri. Dopo sette anni, si ritirò a Lérins con Onorato. Qui passò poco tempo, recandosi successivamente a Marsiglia, dove entrò nel monastero di San Vittore. In questo monastero, verso il 429, fu ordinato sacerdote, e visse almeno fino al 469 o al 470.

Opere: Delle sue opere, presumibilmente molto numerose, ci sono giunte soltanto Contro l'avarizia e Alla chiesa, il trattato Sul divino governo del mondo e nove lettere. Vedi Onorato.

Serapione di Antiochia. (inizio)

Vita: Ottavo vescovo di Antiochia. Il suo episcopato si colloca durante il regno di Settimio Severo.

Opere: Eusebio ci ha conservato alcuni frammenti delle sue lettere riferite al problema montanista e al docetismo del Vangelo di Pietro. Vedi Vangeli apocrifi.

Serapione di Thmuis. (inizio)

Vita: Fu superiore di una colonia di monaci e, successivamente, vescovo di Thmuis nel basso Egitto. Confidente di Antonio l'Eremita, mantenne anche relazioni amichevoli con Atanasio, il quale, nel 356, lo inviò alla corte di Costanzo per controbattere la fazione ariana. Ciò nonostante, proprio quest'imperatore lo allontanerà dalla sede. Morì dopo il 362.

Opere: Fu autore di un trattato Contro i manichei, di un Eucologio o sacramentario e di diverse lettere. Vedi Antonio; Ario; Atanasio.

Severiano di Gabala. (inizio)

Vita: Vescovo di Gabala, Siria, all'inizio fu amico di Giovanni Crisostomo, ma, in seguito, si oppose a quest'ultimo nel sinodo della Quercia del 403 dove fu decretata la sua destituzione. Palladio lo accusò di essere stato il responsabile del trasferimento del patriarca da Cucusio a Pitio. Si spense dopo il 408.

Opere: È andato perduto il suo Commento alla lettera ai Galati ma si conservano una trentina di omelie. Inoltre, attraverso le catene bibliche, ci sono giunti alcuni frammenti dei suoi commenti alle lettere di Paolo. Vedi Giovanni Crisostomo.

Severo di Minorca. (inizio)

Vita: Vescovo di Minorca agli inizi del V secolo.

Opere: Fu autore di un Conmonitorium nel quale, in occasione del ritrovamento delle reliquie di Stefano e della sua venuta a Magona (Mahón), chiese agli Ebrei dell'isola di convertirsi al cristianesimo forse durante un dibattito pubblico che ebbe con Teodoro, capo della comunità ebraica. S. Vidal ha identificato il Conmonitorium con Sull'alterco fra la Chiesa e la sinagoga, che si ritrova tra le opere di Agostino di Ippona. Gli si è anche attribuita una lettera a tutta la Chiesa, nella quale si riporta un confronto conclusosi con la conversione di 540 Ebrei.

Shenute di Atripe. (inizio)

Vita: Abate (383-466) del monastero bianco di Atripe nella Tebaide, è, dopo Pacomio, il rappresentante più importante del cenobitismo egiziano. Sembra che avesse un carattere irascibile, ma è innegabile la sua capacità organizzativa. Nel 431 prese parte al concilio di Efeso accompagnando Cirillo di Alessandria. Morì a 118 anni.

Opere: È da considerare il più importante scrittore copto cristiano. Scrisse un considerevole numero di lettere e sermoni, gli sono state anche attribuite apocalissi e visioni. Alcune delle sue opere ci sono giunte in versioni etiopiche, arabe e siriache, ma fino ad oggi non si è giunti a stabilire chiaramente la loro autenticità.

Siagrio. (inizio)

Vita: Vescovo spagnolo della metà del V secolo.

Opere: Gennadio ricorda un trattato Sulla fede, Sette libri sulla fede e la Regola della fede. Nel 1893 G. Morin gli attribuì le Regole di definizione contro gli eretici.

Simeone il Messaliano. (inizio)

Nato in Mesoptamia, fu uno dei cinque principali capi dei messaliani, citati da Teodoreto (HE, IV, 10, 2). H. Dorries lo considera, con solidi argomenti, l'autore dell'Asceticón, opera precedentemente attribuita a Macario l'egiziano. L'opera venne composta fra il 390 e il 431 ed è, molto probabilmente, di origine messaliana. Nonostante ciò, W. Jaeger ha negato tale circostanza e ha datato l'opera molto più tardi, ossia intorno al 534. Vedi Macario l'egiziano; Messaliani.

Simone Mago. (inizio)

Vita: Nato in Samaria, costituisce il punto di raccordo fra lo gnosticismo giudeo pre-cristiano e lo gnosticismo pseudo-cristiano. Gli Atti degli apostoli narrano nel capitolo VIII l'incontro fra Simone, Pietro e Giovanni. Costoro dovettero influenzare la sua dottrina poiché, trasferitosi successivamente a Roma durante il regno di Claudio, la sua teologia sembrò assumere una connotazione apparentemente cristiana, benché egli interiormente fosse totalmente gnostico. È possibile che le notizie trasmesse circa uno scontro nella capitale dell'impero con Pietro contengano una base storica.

Opere: Gli si è attribuita la Grande rivelazione, della quale ci sono giunti soltanto frammenti, ma non è certo che l'opera in questione sia realmente sua.

Sinesio di Cirene. (inizio)

Vita: Nacque a Cirene fra il 370 e il 375 da genitori pagani. Frequentò gli studi superiori ad Alessandria, dove Ipazia lo iniziò ai misteri del neoplatonismo. Nel 410 il clero e il popolo di Tolemaide lo elessero metropolita di Pentapoli, benché sia discutibile se fosse battezzato in quel periodo. Accettò l'incarico previa condizione che gli si permettesse di continuare a vivere con la sua sposa e di non abbandonare le sue idee neoplatoniche riguardo la preesistenza dell'anima, l'eternità della creazione e il concetto allegorico della risurrezione. Morì non molto dopo il 413.

Opere: In realtà Sinesio per tutta la sua vita fu più neoplatonico che cristiano e una buona prova di ciò risiede nella sua produzione letteraria in cui risaltano il suo Discorso sulla regalità, l'Elogio della calvizie, un trattato Sui sogni  che inviò ad Ipazia chiedendole un'opinione  e una serie di lettere ed inni.

Siricio. (inizio)

Vita: Papa (384-399). Non riuscì a far valere la sua autorità sopra le Chiese occidentali più orientate, in quest'epoca, verso le direttive di Ambrogio di Milano. Malgrado ciò, le sue sette lettere costituiscono la prova che i suoi sforzi di rafforzamento del papato non risultarono infruttuosi.

Teologia: Benché, in conformità con la tradizione romana, abbia insistito sul primato della sua diocesi sopra le altre Chiese, non riuscì ad imporre la sua autorità sulle stesse. Nonostante ciò, situò le decisioni papali sul medesimo piano del diritto sinodale. Vedi Ambrogio di Milano.

Sisto III. (inizio)

Vita: Venne eletto papa nel 432 e riuscì a favorire la riconciliazione fra Giovanni di Antiochia e Cirillo di Alessandria. Durante il suo episcopato andarono migliorandosi le relazioni con la sede di Costantinopoli. Difese la sede di Tessalonica contro le pretese illiriche. In relazione al pelagianesimo, si dichiarò fedele alla politica di Celestino. Vedi Celestino; Cirillo di Alessandria; Pelagio; Zosimo.

Socrate di Costantinopoli. (inizio)

Vita: Nacque a Costantinopoli verso il 380. Educato da Eladio e Ammonio, esercitò successivamente l'avvocatura.

Opere: Su richiesta di Teodoro, presumibilmente chierico o membro di qualche ordine religioso, redasse una Storia della Chiesa in sette libri, con l'intento di continuare quella scritta da Eusebio, coprendo il periodo che va dal 305 al 439. L'opera è molto più obiettiva di quella del suo predecessore, benché, forse, dimostri minor interesse narrativo.

Sotero. (inizio)

Vita: Papa (166-174). Eusebio ci ha conservato alcuni dati della lettera che Sotero inviò a Corinto accompagnata da elemosine e nella quale presenta tale condotta come un paradigma di comportamento fra le Chiese.

Opere: A parte la lettera già ricordata, che A. von Harnack molto discutibilmente identifica con la seconda lettera di Clemente, sembra che Sotero abbia scritto una lettera contro i montanisti che però non ci è giunta.

Sozomeno. (inizio)

Vita: Salaminio Ermia Sozomeno nacque a Betelia, vicino a Gaza, in Palestina. Dopo aver viaggiato in Italia, si stabilì a Costantinopoli, dove esercitò l'avvocatura e dove scrisse, fra il 431 e il 450, una Storia ecclesiastica.

Opere: La sua Storia ecclesiastica, come quella del suo contemporaneo Socrate, è un tentativo di proseguire l'opera di Eusebio. Nei suoi nove libri abbraccia un arco di tempo che va dal 324 al 425, ma, benché utilizzi materiale non sfruttato da Socrate, il livello storico è molto inferiore poiché risulta carente di metodo critico nell'uso delle fonti e dà credito a numerose leggende di discutibile valore storico.

Spirituali. (inizio)

Soprannome attribuito ai montanisti. Vedi Montano.

Stefano. (inizio)

Papa (254-257). Fu autore di due lettere sulla validità del battesimo amministrato dagli eretici. Stefano era contrario ai vescovi che obbligavano a un nuovo battesimo coloro che già lo avevano ricevuto in gruppi eretici (HE, VII, 5, 4; Cipriano, Epist. LXII, 25) e questo atteggiamento lo portò a uno scontro con Cipriano il quale, in tale materia, stava operando contro la tradizione della Chiesa e ostacolando il ritorno degli eretici alla comunione. Vedi Cipriano di Cartagine.

Sulpicio Severo. (inizio)

Vita: Nacque verso il 360 in seno ad una famiglia aristocratica di Aquitania. Dopo la prematura morte della consorte, abbandonò l'avvocatura e si ritirò dalla vita pubblica, ricevendo il battesimo verso il 389. Consigliato da Martino di Tours, riunì un gruppo di conoscenti con i quali condivise la sua vita spirituale. Sembra che abbia appoggiato i priscillianisti e, proprio per questo, trascorse i suoi ultimi giorni in assoluto silenzio per espiare tale mancanza, ma la notizia non è del tutto sicura. Morì fra il 420 e il 425.

Opere: Ci sono giunti due libri di cronache (Chronicorum libri II), una Vita di san Martino, due libri di Dialoghi, a completamento di quest'ultima, e due lettere.

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Taziano il Siro. (inizio)

Vita: Nacque in Siria da una famiglia pagana e fu discepolo di Giustino. Deluso del paganesimo  la cui filosofia ripudiò totalmente , si convertì di fronte alla semplicità e autenticità del messaggio cristiano. Verso il 172 fondò la setta degli encratiti o astinenti, di dottrina gnostica, i quali erano vegetariani, consideravano il matrimonio un adulterio e sostituivano il vino dell'Eucaristia con l'acqua. Non conosciamo gli avvenimenti posteriori della vita di Taziano.

Opere: Ci è giunto solo il Diatessaron e il Discorso ai greci. Il primo è una concordanza dei quattro Vangeli che la Chiesa siriaca utilizzò nella liturgia fino al V secolo. La scoperta di un frammento di quest'opera nel 1934 a Dura Europos, Siria, realizzata da una spedizione archeologica della John Hopkins University, ha fatto supporre che il testo abbia avuto origini greche. Il Discorso costituisce una feroce diatriba contro la cultura ellenista. Sebbene alcuni degli attacchi sembrino giustificati (la condanna dell'astrologia, della magia, ecc.), altri sono discutibili (l'attacco contro le arti).

Teodoreto di Ciro. (inizio)

Vita: Nacque ad Antiochia verso il 393 e fu educato nei monasteri di quella città. Nel 433 fu eletto vescovo di Ciro. Nella controversia fra Cirillo di Alessandria e Nestorio diede il suo appoggio a quest'ultimo anche dopo la condanna. Di fatto, firmò solo il simbolo dell'unione fra Cirillo e le Chiese orientali, dopo essersi assicurato di non venire costretto a condannare Nestorio. Nel " latrocinio " di Efeso (449) venne deposto da Dioscoro ed esiliato. Dopo essersi appellato a Leone I, ottenne da questi la dichiarazione di nullità della decisione del latrocinio e, grazie al nuovo imperatore Marciano, poté ritornare a Ciro l'anno seguente. Presente a Calcedonia (431), accettò di firmare infine la condanna di Nestorio, il che comportò la sua riabilitazione come vescovo. Il concilio di Costantinopoli del 533 condannò i suoi scritti contro Cirillo.

Opere: Fu autore di varie opere esegetiche (Commenti ai salmi, Commento a Daniele, Commento a Isaia, ecc.), polemiche (Ripresentazione dei dodici anatematismi di Cirillo di Alessandria, Esposizione della vera fede, ecc.) storiche (Storia religiosa, Storia ecclesiastica, Sul concilio di Calcedonia), e apologetiche (Contro i Giudei, ecc.), così come di diversi sermoni e lettere. Vedi Cirillo di Alessandria; Leone Magno; Nestorio.

Teodoro. (inizio)

Vita: Fu coadiutore ed assistente di Orsiesio. Soffocò la rivolta che minacciò di rovinare l'opera di Pacomio; fu inoltre fondatore di vari nuovi monasteri. Morì nel 368.

Opere: Ci è giunta una lettera  tradotta da Girolamo  relativa alla celebrazione della Pasqua nei monasteri e una nota ai monaci di Nitria che li mette in guardia contro gli ariani. Vedi Orsiesio; Pacomio.

Teodoro di Mopsuestia. (inizio)

Vita: Nacque ad Antiochia. Studiò retorica e letteratura con Libanio e in questo ambiente conobbe Giovanni Crisostomo. Prima dei vent'anni entrò in un monastero, che abbandonò successivamente per sposarsi e divenire avvocato. L'influenza di Giovanni Crisostomo lo convinse a tornare alla vita monastica e nel 383 fu ordinato sacerdote. Nel 392 fu consacrato vescovo di Mopsuestia, in Cilicia. Molto stimato e ammirato dai suoi contemporanei, morì nel 428. Centoventicinque anni dopo fu condannato come eretico.

Opere: Senza dubbio, Teodoro è il rappresentante più importante della scuola esegetica di Antiochia. Compose commenti a quasi tutti i libri della Bibbia (Genesi, Salmi, Dodici Profeti Minori, Dieci lettere minori di Paolo, ecc.) e redasse opere di liturgia, disciplina e teologia.

Teologia: L'ortodossia di Teodosio non fu mai messa in dubbio durante la sua vita. Ma, poco dopo il concilio di Efeso del 431, Rabula di Edessa diede inizio alla critica delle sue opere. In seguito, Cirillo di Alessandria lo tacciò di nestorianesimo. Di fatto, Bardenhewer recentemente, partendo dai frammenti del trattato sull'incarnazione, riuniti da Leonzio di Bisanzio, ha condiviso la tesi per la quale Teodoro fu un nestoriano " ante litteram ". Probabilmente insegnò che in Cristo vi erano due persone. Malgrado ciò, alcune omelie di Teodoro, scoperte successivamente, fanno pensare che probabilmente il suo atteggiamento non solo non fu eterodosso, ma che per giunta avesse anticipato le definizioni del concilio di Efeso. In relazione al peccato originale, Mario Mercatore lo accusò di essere il padre del pelagianesimo e studiosi moderni come Gross hanno insistito nel ritenere che Teodoro fosse contrario alla dottrina del peccato originale. Senza dubbio, Amann e Devreesse, hanno giudicato tale interpretazione erronea poiché si basa su fonti manipolate alle quali si oppone il contenuto ortodosso degli scritti di Teodoro. In riferimento all'Eucaristia, Teodoro rifiutò un'interpretazione puramente simbolica del sacramento, indicando che il pane e il vino si convertivano in Corpo e Sangue in virtù dell'azione di grazie pronunciata sopra di essi. In quanto alla penitenza, insiste sulla necessità che i peccati gravi siano confessati in privato ad un sacerdote, come condizione previa per ricevere l'Eucaristia. La finalità di questa confessione non è soltanto l'applicazione di una disciplina ecclesiastica, ma è anche un consiglio pastorale offerto affinché il peccatore possa correggere il suo cammino.

Teofilo di Alessandria. (inizio)

Vita: Patriarca di Alessandria (385-412). La sua vita venne segnata dalla controversia e da un insieme di azioni di dubbia moralità. Formalmente cancellò le tracce del paganesimo in Egitto, avvalendosi dell'appoggio di Teodosio e approfittando di ciò per distruggere e saccheggiare antichi templi come il Serapeo, il Mithraeum e il Tempio di Dioniso. Condannò l'origenismo in un sinodo di Alessandria del 401, sebbene sembri che nelle sue decisioni avesse pesato più la convenienza tattica che la preoccupazione teologica o pastorale, poiché approfittò di questo per scatenare una persecuzione contro i monaci o " rilassati fratelli " di Nitria (Dioscoro, Ammon, Eusebio ed Eutimio). Inoltre fu l'anima del triste sinodo dell'Quercia del 403 nel quale venne deposto Giovanni Crisostomo. Malgrado ciò, sembra che godette di una certa fama in alcuni ambiti monastici e viene ancor oggi festeggiato nella Chiesa copta e in quella siriaca.

Opere: Poco si è salvato delle sue composizioni letterarie. Fra le sue opere risaltano un Canone pasquale, le sue lettere (pasquali e non), il trattato Contro Origene e le sue omelie. Vedi Giovanni Crisostomo; Origene.

Tertulliano. (inizio)

Vita: Quinto Settimio Florenzio Tertulliano nacque a Cartagine verso il 155. Suo padre era un centurione. Divenuto avvocato a Roma, si convertì al cristianesimo verso il 193, stabilendosi a Cartagine. Girolamo afferma che venne ordinato sacerdote, ma questo dato non risulta convalidato dalle sue opere. Intorno al 207 adottò una posizione favorevole al montanismo, giungendo ad essere capo di un gruppo estremista all'interno di questo movimento che fu denominato dei tertullianisti e che sopravvisse fino all'epoca di Agostino di Ippona. Morì dopo il 220.

Opere: Buona parte della formazione forense di Tertulliano viene evidenziata dalla sua opera letteraria per la costante utilizzazione di un tono polemico e apologetico. Fra le sue opere apologetiche e polemiche si distinguono i due libri Ai pagani, l'Apologeticum  forse la sua opera più importante, nella quale, rivolgendosi ai governatori delle province, invoca la libertà religiosa per i cristiani , Sulla testimonianza dell'anima, il trattato Contro i giudei, il trattato Sulla prescrizione degli eretici, Contro Marcione, Contro Ermogene, Contro i valentiniani, Sul battesimo, Contro Prassea, ecc. Tertulliano investigò anche nel campo della morale e dell'ascesi: Ai martiri, il trattato Sugli spettacoli, Sulla preghiera, Sulla penitenza, Sul velo delle vergini, Sulla corona  opera nella quale vengono descritti la guerra e il servizio militare come assolutamente incompatibili con la fede cristiana , Sulla fuga dalla persecuzione, Sull'idolatria  opera nella quale Tertulliano ribadisce che il cristiano non deve prestare servizio militare , ecc.

Teologia: Il contributo teologico principale di Tertulliano è, probabilmente, in relazione con la dottrina della Trinità. Tertulliano fu il primo ad applicare il termine " Trinitas " alle tre persone. In De pudicitia, XXI, parla della " Trinità di una divinità, Padre, Figlio e Spirito Santo ". Inoltre, espose il concetto che il Figlio è della stessa sostanza del Padre e che vi è una sola sostanza nei tre, uniti tra loro. La sua dottrina trinitaria anticipò di un secolo il simbolo di Nicea. In campo mariologico, Tertulliano negò la verginità di Maria durante e dopo il parto, sottolineando che, " benché fosse vergine quando concepì, divenne donna quando diede alla luce " (De Carne Christi, XXIII). Per " fratelli di Gesù " intende i figli di Maria secondo la carne (De Carne Christi, VII; Adv. Marc., IV, 19; De monog., VIII; De virg. vel., VI). Per Tertulliano, inoltre, Maria è la seconda Eva. In campo ecclesiologico, Tertulliano fu il primo ad applicare il titolo di Madre alla Chiesa: " Signora madre chiesa " (Ad mart., I). Questa Chiesa è la depositaria della fede e la custode della rivelazione poiché soltanto essa possiede le Scritture che gli eretici non hanno il diritto di utilizzare. Durante il suo periodo montanista, tale visione della Chiesa istituzione cedeva logicamente il passo ad una visione della Chiesa spirituale composta di uomini spirituali. Le due le visioni sono opposte e contrapposte. In campo sacramentale, il contributo di Tertulliano al latino cristiano è realmente notevole  benché non si possa limitare soltanto al campo della teologia . Tertulliano non fu, come ha dimostrato A. Kolping, il primo ad usare il termine " sacramentum ". Tertulliano è, invece, il primo che ci ha lasciato una descrizione della pratica penitenziale della Chiesa primitiva. Sappiamo, infatti, da lui che esisteva un secondo perdono dopo il battesimo  consistente in una compunzione ed in una soddisfazione  mediante il quale il peccatore poteva tornare allo stato di grazia. Questo perdono richiedeva una pubblica confessione del peccato e si concludeva con l'assoluzione impartita dal vescovo. Salva l'epoca montanista in cui limitò il perdono ai " peccati più lievi ", riteneva che il perdono poteva essere applicato a tutti i tipi di peccato. Tertulliano non trattò frequentemente il tema dell'Eucaristia, ma sembra chiaro che la considerava un sacrificio (De orat., XIX) e, d'altra parte, affermò la presenza reale (De pud., IX, De idol., VII). Come afferma egli stesso, " il pane che Cristo mangiò e diede ai suoi discepoli, lo convertì nel suo corpo dicendo: Questo è il mio corpo " (Adv. Marc., IV, 40). Si è discusso se l'espressione " repraesentare ", in relazione al ruolo che il pane svolge rispetto al corpo di Cristo nell'Eucaristia, non sia in contraddizione con quanto precedentemente esposto. In realtà non lo crediamo, poiché in questo passo " repraesentare " ha l'accezione di " fare presente "; il pane, cioè, è il mezzo che si utilizza per rendere presente il corpo di Cristo  non soltanto per simbolizzarlo  nell'Eucaristia. In campo escatologico, Tertulliano credeva nell'esistenza dell'inferno eterno per i condannati (Apol., XLVIII) e si basò sul passo di Mt 5,25 per difendere l'idea di purgatorio o purificazione dell'anima " post mortem ", che, ciò nonostante, situa nell'inferno e durante il periodo che va dalla morte alla risurrezione (De an., LVIII). Inoltre, Tertulliano sosteneva che da questo purgatorio " ante litteram " erano esclusi soltanto i martiri (De resurr. carnis, XLIII). La situazione delle anime che si trovavano in questo stato poteva venire alleviata mediante il suffragio dei vivi, come fanno le vedove che pregano per i loro mariti defunti (De monog., X). Infine, possiamo affermare che Tertulliano credeva nel millenarismo e sosteneva che alla fine del mondo i giusti sarebbero risorti per regnare con Cristo a Gerusalemme per un periodo di mille anni (Adv. Marc., III, 24).

Ticonio. (inizio)

Vita: Autore donatista la cui attività va situata fra il 370 e il 390. Verso il 380 fu condannato da un concilio donatista giacché aveva esposto gli aspetti deboli della loro dottrina sull'ecclesiologia e sul battesimo. Inoltre, Ticonio rifiutò di tornare in seno alla Chiesa cattolica che, secondo lui, era soltanto un insieme di " traditores ". Agostino di Ippona manifestò per Ticonio una notevole stima.

Opere: Fu autore di un trattato sulla guerra interna e di spiegazioni delle diverse cause (De bello intestino libris tres ed Expositiones diversarum causarum). Si conserva integralmente il Libro delle regole.

Teologia: Ticonio si oppose radicalmente all'affermazione donatista secondo la quale l'efficacia del battesimo dipendeva dalla dignità morale del sacerdote che lo amministrava. Inoltre, difendeva come caratteristica essenziale della vera Chiesa l'universalità, smentendo in questo modo la tesi donatista secondo la quale soltanto i suoi seguaci formavano la Chiesa dei perfetti, anche se, secondo Ticonio, fra i donatisti esistevano logicamente i reprobi ed i giusti.

Tito di Bostra. (inizio)

Vita: Vescovo di Bostra, morto probabilmente durante il regno di Valente (363-378). Fu denigrato dall'imperatore Giuliano di fronte agli abitanti della sua città probabilmente con l'intento di dividere i cristiani.

Opere: Fu autore di un trattato Contro i manichei, di un Commento su Luca e di un Sermone sull'Epifania.

Tolomeo. (inizio)

Probabilmente il membro più famoso della scuola gnostica italiana di Valentino. Fino alla scoperta della biblioteca gnostica di Nag Hammadi, la sua Lettera a Flora costituiva il documento gnostico di maggiore importanza in nostro possesso. In quest'opera Tolomeo scatena una virulenta disputa contro la Legge di Mosè dichiarandola divina soltanto relativamente ai dieci comandamenti. Infatti, per Tolomeo ciò che riguardava il resto dell'origine della legge mosaica proveniva esclusivamente dallo stesso Mosè e dagli anziani del popolo giudaico. Vedi Gnosticismo; Valentino.

Turibio di Astorga. (inizio)

Vita: Nato in Gallia, fu consacrato vescovo di Astorga verso la metà del V secolo. Nemico giurato del priscillianesimo, sollecitò l'aiuto del papa Leone I nella lotta contro costoro.

Opere: Fu autore di una lettera di opposizione al priscillianesimo diretta ad Idazio e Zeponio (Epistula ad Idacium et Ceponium), vescovi di Galizia, e di un'altra, riguardante lo stesso tema, diretta a Leone Magno. Vedi Leone Magno; Priscilliano.

U

Ulfila. (inizio)

Vita: Nacque in una famiglia della Cappadocia catturata durante una scorribanda di Goti. Fu consacrato vescovo nel 341 da Eusebio di Nicomedia. Proprio in quest'epoca, nella quale l'arianesimo aveva scarsi appoggi in Occidente, Ulfila cominciò a predicarlo fra i contingenti di soldati barbari con un esito straordinario. Tale circostanza permise agli ariani occidentali di opporsi alle misure di Teodosio e di altri imperatori.

Opere: Ci è giunta soltanto una professione di fede in latino (Dissertatio contra Ambrosium), ma fu di enorme importanza la traduzione gotica che Ulfila fece delle Scritture.

Teologia: Benché sappiamo che Ulfila era un ariano, non ci è chiara la sua esatta posizione all'interno dell'arianesimo. Il fatto che egli abbia firmato, nel 360 a Costantinopoli, una formula simile a quella di Rimini è stato sufficiente perché alcuni studiosi lo considerano un moderato. Altri invece lo collocano nella fazione radicale a motivo del rinvenimento di alcuni frammenti della sua opera scritta. Non mancano, inoltre, coloro che gli attribuiscono addirittura un arianesimo specifico. Vedi Ario.

V

Valentino. (inizio)

Vita: Di origine egiziana e contemporaneo di Basilide, è probabilmente il maestro gnostico più importante del II secolo. Dopo aver propagandato le sue tesi nella sua terra natale, giunse a Roma all'epoca di Iginio (155-160). Sembra che si siano formate almeno due scuole di seguaci valentiniani, ossia una orientale e l'altra italiana. Vari documenti scoperti durante questo secolo a Nag Hammadi sono di composizione valentiniana. Vedi Gnosticismo.

Valeriano di Calahorra. (inizio)

Vescovo di Calahorra che è stato identificato con l'autore della Formula di fede pubblicata nel 1898 da G. Morin. Ci mancano però ulteriori dati a suo riguardo.

Valeriano di Cimiez. (inizio)

Vita: Vescovo di Cenemelum, Cimiez, prima del 439. Partecipò ai concili di Riez (439) e di Vaiso (442). Appoggiò Ilario di Arles nello scontro con Leone Magno. Sottoscrisse il Tomo a Flaviano e intervenne nel concilio di Arles del 455. Morì sicuramente poco dopo.

Opere: Fu autore di una lettera ai monaci Sulla virtù e l'ordine della dottrina apostolica. A. M. Riberi gli ha attribuito un'omelia Sulla dedicazione della Chiesa, tesi criticata da B. Fischer. Vedi Ilario; Leone Magno.

Vangeli apocrifi. (inizio)

L'esistenza di periodi della vita di Gesù dei quali i Vangeli canonici non si occupano se non brevemente, come per esempio i quaranta giorni successivi alla risurrezione o il tempo trascorso da Gesù solo con i suoi discepoli, motivò una curiosità popolare che avrebbe voluto saperne di più. Tali lacune furono quindi un fertile terreno per inserire nel mondo cristiano elementi eretici che in questo modo potevano darsi una parvenza di autenticità della quale erano sprovvisti. Frutto dell'interesse popolare da un lato e dell'astuzia degli eretici dall'altro sono i Vangeli apocrifi. Fra questi si possono ricordare: il Vangelo degli Ebrei (che non è giunto fino a noi sebbene sappiamo che vi erano alcuni riferimenti a Matteo e che veniva utilizzato dagli ebioniti, la cui redazione è datata sul finire del I secolo e inizi del II), il Vangelo degli Egizi (di contenuto gnostico della fine del II secolo secondo C. Vidal Manzanares), il Vangelo ebionita (identificato da Quasten con quello dei dodici apostoli, degli inizi del III secolo, il cui contenuto si presenta contrario ai sacrifici levitici), il Vangelo di Pietro (del II secolo, di chiara influenza docetista. Sembrerebbe che in esso i fratelli di Gesù siano ritenuti figli di Giuseppe avuti da quest'ultimo con una sposa precedente a Maria), il Vangelo di Nicodemo (scritto intorno al V secolo, sembra essere una risposta cristiana ad un libello anticristiano pubblicato durante la persecuzione di Massimino Daia nel 311 o 312), il Protoevangelo di Giacomo (di enorme influenza successiva poiché, come ha segnalato C. Vidal Manzanares, costituisce il principale apporto scritto del giudeo-cristianesimo alla mariologia. Questo stesso studioso ha sottolineato la possibilità che si tratti di un tentativo di difesa della legittimità di Gesù di fronte alle calunnie giudee. In quest'opera per la prima volta viene difesa l'idea della verginità di Maria prima, durante e dopo il parto. La data della sua redazione deve situarsi, come minimo, nel II secolo. Il decreto gelasiano del VI secolo lo dichiarò eretico. Ciò nonostante, il suo apporto alla liturgia cattolica è considerevole), il Vangelo di Tommaso (gnostico, C. Vidal Manzanares ha posto la sua data di redazione nel II secolo, ma alcuni specialisti la retrocedono al I secolo, persino prima della redazione di qualcuno dei Vangeli canonici. Senza dubbio è il più importante dei Vangeli apocrifi ed ha mantenuto alcuni detti di Gesù non raccolti in altre opere e probabilmente originali), il Vangelo arabo dell'infanzia di Gesù, la Storia araba di Giuseppe il falegname (datato verso il IV-V secolo), il Vangelo di Filippo (gnostico, può datarsi nella seconda metà del III secolo), il Vangelo di Mattia (anteriore all'epoca di Origene), il Vangelo di Barnaba (del quale non ci è giunto nulla, sebbene sappiamo che il Decreto gelasiano lo considerò apocrifo), il Vangelo di Bartolomeo (un insieme di dialoghi nei quali diversi personaggi, incluso satana, rispondono alla domanda dell'autore sulla discesa di Cristo agli inferi), il Vangelo di Andrea (gnostico), il Vangelo di Giuda Iscariota (gnostico), il Vangelo di Taddeo, il Vangelo di Eva (gnostico), il Vangelo di Basilide (gnostico), il Vangelo di Cerinto (gnostico), il Vangelo di Valentino (gnostico) e, infine, il Vangelo di Apelle (gnostico). Nel loro insieme tutte queste opere, sebbene ci permettano di accedere al pensiero di alcuni gruppi eretici, specialmente gnostici, sono carenti di validità storica per ciò che riguarda lo studio della figura e dell'insegnamento di Gesù, con l'eccezione  che deve essere sfumata di molto  del Vangelo gnostico di Tommaso nel quale, ciò nonostante, la nota eterodossa obbliga a diffidare della fonte. Vedi Gnosticismo.

Vigilio. (inizio)

Vita: Papa (537-555). Nacque in una famiglia nobile. Fu diacono sotto il pontificato di Bonifacio II, che lo designò come suo successore nel 531, benché successivamente abbia revocato tale proposta di fronte alle proteste che ne derivarono. Nunzio pontificio a Costantinopoli, Vigilio fece un patto con l'imperatrice Teodora  la quale era di fede monofisita  che, in cambio dell'appoggio per l'elezione papale, avrebbe concesso l'invalidazione del concilio di Calcedonia del 451 e la riammissione del patriarca Antimo precedentemente destituito da Agapito I. L'elezione papale di Silverio però impedì a Vigilio l'attuazione dei suoi progetti e lo costrinse ad aspettare che il generale bizantino Belisario destituisse Silverio per accedere alla sede romana. Fatalmente vincolato ai capricci di Giustiniano, Vigilio, quando questi condannò i Tre Capitoli, cioè i difensori della cristologia delle due nature, con lo scopo di soddisfare le aspettative dei monofisiti della regione, cedette alla volontà imperiale, ma soltanto dopo aver subito l'arresto e la detenzione per mano dell'esercito imperiale. La reazione prodotta in Occidente dalla debolezza papale fu violenta. Un sinodo africano (550) lo scomunicò. Vigilio tentò allora di resistere alle pressioni imperiali e nel 551 fuggì attraverso il Bosforo riparando a Calcedonia. Un concilio convocato a Costantinopoli nel 553, pilotato dall'imperatore, non contribuì certo a risolvere la situazione. Di fatto, Giustiniano rese nota la segreta corrispondenza fra lui e il papa Vigilio, sottomettendo quest'ultimo agli arresti domiciliari. Alcuni mesi dopo, malato e depresso, il papa accettò di condannare i Tre Capitoli guadagnandosi la libertà e il ritorno a Roma. Malgrado ciò, Vigilio rimase ancora un anno a Costantinopoli ottenendo da Giustiniano la Pragmatica sanzione (554) con la quale venivano concessi privilegi alla Chiesa assicurando però il dominio imperiale in Italia. Vigilio morì a Siracusa durante il viaggio di ritorno. I suoi resti, portati a Roma, vennero seppelliti a San Marcello invece che a San Pietro a causa della sua impopolarità.

Vincenzo delle Gallie. (inizio)

Sacerdote del V secolo. Fu autore di un Commento ai salmi di Davide, che non è giunto fino a noi.

Vincenzo di Lérins. (inizio)

Vita: È il monaco scrittore più famoso di Lérins. Tuttavia, poco conosciamo della sua vita. Fu sacerdote annesso al monastero ed è probabile che si prendesse cura dei figli di Eucherio, Salonio e Verano. Morì prima del 450 e, secondo alcuni studiosi, prima ancora del 435.

Opere: Scrisse un Commonitorium contro gli eretici, le Obiezioni vincenziane  che sono andate perdute  e un'altra opera in relazione con il trattato di Agostino, Contro Nestorio.

Vittore I. (inizio)

Vita: Papa (189-198). Nato in Africa, fu il primo papa latino e, indiscutibilmente, contribuì efficacemente alla romanizzazione della Chiesa. Indusse altre Chiese a seguire la celebrazione domenicale della Pasqua in opposizione a Blasto. Di fronte all'opposizione delle Chiese dell'Asia Minore, le quali non desideravano abbandonare la consuetudine storica di celebrare la Pasqua il 14 di Nisan, Vittore le scomunicò non soltanto dalla comunione romana, ma anche da quella universale. Tale posizione provocò una reazione avversa, nella quale risaltò la figura di Ireneo, il quale gli ricordò il rispetto che, in relazione a questo problema, avevano avuto i papi precedenti. Vittore decretò la scomunica anche di Teodoto di Bisanzio  il quale affermava che Cristo era divenuto Dio soltanto dopo la risurrezione  e destituì lo gnostico Florino dagli uffici sacerdotali. Fu il primo papa di cui siamo certi che ebbe relazioni con la famiglia imperiale. Non è certo, come è stato affermato in alcune occasioni, che sia morto martire.

Opere: Fu autore di varie lettere sulla controversia pasquale. Vedi Ireneo.

Vittorino di Petovio. (inizio)

Vita: Vescovo di Petovio, l'odierna Ptuj. Morì martire intorno al 304 durante la persecuzione di Diocleziano.

Opere: È considerato il primo esegeta in lingua latina. Ci sono giunti soltanto un commento all'Apocalisse di Giovanni (Commentarii in Apocalypsim Ioannis) di carattere marcatamente millenarista, un frammento del trattato Sulla creazione del mondo e un opuscolo Contro tutte le eresie.

Vittorio di Aquitania. (inizio)

Vita: Scrittore aquitano della metà del secolo V.

Opere: Compose un ciclo pasquale che venne accettato ufficialmente dal sinodo di Orléans del 541, diffondendosi nelle Gallie fino all'VIII secolo. Inoltre, compose un Libro di calcolo. B. Krusch gli attribuì un Prologo di Pasqua, ma questa tesi non è stata totalmente accolta.

Vittricio di Rouen. (inizio)

Vita: Nacque nel 340 ai confini dell'impero. Militare di professione, lasciò l'esercito dopo essersi convertito  uno dei molteplici esempi di obiezione di coscienza dei cristiani dei primi secoli  e, ordinato sacerdote, evangelizzò i Nervi e i Morini. Prese possesso della sede di Rouen intorno al 385. Verso il 396 si recò in Inghilterra per allontanarne la minaccia ariana. Inoltre, sappiamo che Vittricio nel 403 si trovava a Roma, ma non ne conosciamo il motivo. Morì intorno al 410.

Opere: Scrisse un discorso Intorno alle lodi dei santi (De laude sanctorum), pronunciato nel 396 in occasione del rinvenimento di diverse reliquie.

W

Wulfila. (inizio)

Vedi Ulfila.

Z

Zefirino. (inizio)

Papa (198-217) che, secondo la testimonianza di Ippolito di Roma, si schierò contro Sabellio. Secondo Harnak, la dichiarazione di Zefirino, che asseriva: " Conosco solamente un Dio, Gesù Cristo, e fuori di questi non v'è alcuno che potesse essere generato e potesse soffrire " è la " definizione dogmatica più antica di un vescovo romano della quale conosciamo il testo ", sebbene lo studioso tedesco abbia tacciato Zefirino di modalismo.

Zenone di Verona. (inizio)

Vita: Fu l'ottavo vescovo che occupò la sede di Verona. Benché gli si sia attribuita un'origine africana, a motivo delle influenze di Tertulliano e di Lattanzio che si notano nella sua produzione, tale affermazione non possiede il benché minimo grado di certezza.

Opere: Gli si attribuiscono novantadue omelie.

Zosimo. (inizio)

Vita: Papa (417-418). È stato criticato il suo ruolo nella controversia sorta fra le Chiese delle Gallie che tentò di sedare concedendo alla sede di Arles un reale primato sopra le sette province galle. Senza dubbio una tale politica non favorì il primato romano, però bisogna riconoscere che evitò inutili tensioni con le Chiese della regione. Nel 417 reintegrò nella comunione ecclesiale Celestio e Pelagio, comunicando tale decisione ai vescovi africani con due lettere. La violenta reazione degli Africani lo costrinse a ritirare tale decisione, ma lasciò integro il principio formale della irrevocabilità delle decisioni prese dalla sede romana. Il sinodo di Cartagine e l'atteggiamento anti-pelagiano dell'imperatore lo indussero a rendere pubblica la lettera Tractoria, nella quale venivano condannati Pelagio e Celestio, ma che causò divisioni nella Chiesa romana. Contro la tradizione africana, accettò l'appello di Apiario di Sicca, mentre il primato africano si limitava a dire che avrebbe studiato la causa in un altro sinodo. Vedi Celestio; Pelagio.

 

 

 

 

 

CRONOLOGIA

Storia, Letteratura, Filosofia

c. 30 Morte di Gesù

c. 35 Martirio di Stefano

Conversione di Paolo

36 Deposizione di Pilato

37 Deposizione di Caifa

Nasce Giuseppe

37-41 Caligola, imperatore

38 Insurrezione anti-giudea in Alessandria

c. 40-45 Simone il Mago in Samaria

41 Claudio, imperatore

41 Ambasciata giudea a Claudio

Agrippa, re di Giudea e Samaria

c. 42 Martirio di Giacomo

43 Roma invade la Bretagna

Morte di Agrippa

Giudea, provincia romana

46-48 Viaggio missionario di Paolo e Barnaba

49 Espulsione dei Giudei da Roma

50 Concilio di Gerusalemme

c. 49-58 Viaggi di Paolo

c. 50 Libro di Enoc concluso

51-52 Gallione, proconsole di Acaia

53-56 Paolo ad Efeso

c. 60 Redazione dei Vangeli di Marco e

Luca e della Didachè

54-68 Nerone, imperatore

c. 60 Menandro lo gnostico

Lettere cattoliche

60-62 Paolo a Roma

c. 61 Redazione degli Atti degli Apostoli

62 Martirio di Giacomo, " fratello del Signore "

Vangelo di Matteo

Lettera agli Ebrei

64 Incendio di Roma

Persecuzione di Nerone

66-74 Prima guerra giudaica

c. 66 Apocalisse di Giovanni

c. 67 Vangelo di Giovanni

68 Suicidio di Nerone

Distruzione di Qumran

68-79 Anno dei quattro imperatori

69-79 Vespasiano, imperatore

Gerusalemme presa da Tito

Distruzione del Tempio

74 Presa di Masada

75 Imposizione del " Fiscus iudaicus "

c. 75 Giuseppe scrive la Guerra giudaica

Lettera di Barnaba

79 Eruzione del Vesuvio

79-91 Tito, imperatore

c. 80 Concilio di Iamnia o Yabneh: espulsione dei giudeo-cristiani dalle

sinagoghe

80 Dedicazione del Colosseo

80-120 Splendore di Epiceto

81-96 Domiziano, imperatore

Sviluppo del culto imperiale

c. 85 Il Pastore di Erma

89 Espulsione dei filosofi e degli astrologi da Roma

c. 93 Antichità giudaiche di Flavio Giuseppe

95 Presunta persecuzione di Domiziano

Esecuzione di Flavio Clemente e Acilio Glabrio

Flavia Domitilla esiliata

96-98 Nerva, imperatore

98-117 Traiano, imperatore

c. 100 Morte di Giuseppe

I di Clemente (o due decadi prima)

Vangelo di Tommaso (o due-tre decadi prima)

101-102 Guerra contro i Daci

105-106 Guerra contro i Daci

c. 107 Lettere di Ignazio

c. 108 Lettera di Policarpo ai Filippesi

112-113 Plinio a Bitinia

113 Corrispondenza fra Plinio e Traiano.

114-117 Guerra contro i Parti

L'impero romano raggiunge la sua massima estensione territoriale

115-117 Sollevazione giudaica a Cipro, Egitto, Cirenaica e Mesopotamia

c. 115 Tacito scrive negli Annali riguardo la persecuzione neroniana

c. 120 Svetonio scrive riguardo la persecuzione neroniana

" Il Pastore di Erma "

124 Rescritto di Minicio Fundano, proconsole dell'Asia, riguardo ai cristiani

c. 125 Apologia di Quadrato

c. 129 Conclusione del Vallo di Adriano

c. 130 Conversione di Giustino

Basilide lo gnostico

Papia (o alcune decadi prima)

130-180 Scuola gnostica di Alessandria

132-135 Seconda guerra giudaica

I giudeo-cristiani perseguitati da Bar Koiba per non aver voluto armarsi Fondazione di Elia Capitolina

138-160 Antonino Pio, imperatore

c. 140 Morte di Giovenale

c. 140-160 Rescritti relativi ai cristiani di Tessalonica, Larissa, Atene e Acaia.

c. 140-160 Valentino

142 Costruzione del muro Antonino

c. 143 Marcione scrive le Contraddizioni

144 Marcione, espulso dalla Chiesa romana, comincia a fare del proselitismo

c. 145 Aristide

c. 150 Lettera a Diogneto

154-155 Policarpo a Roma

Discussioni con il papa Aniceto

c. 155 I Apologia di Giustino

c. 160 II Apologia di Giustino

Melitone di Sardi

161-180 Marco Aurelio, imperatore

Epidemia dalla Mesopotamia al Reno

Martirio di Giustino

c. 165 Tolomeo scrive l'opera gnostica " Lettere a Flora " nelle quali dà un'interpretazione dell'Antico Testamento

165-170 Sporadiche persecuzioni in Asia

c. 166 Luciano scrive " La morte di Peregrino "

Martirio di Policarpo

167-180 Pressione germanica sul Danubio

c. 170 Lo gnostico Eracleone

Apuleio scrive " L'asino d'oro "

171-180 Marco Aurelio scrive le " Meditazioni "

172 Montanismo in Frigia

c. 175 Egesippo

175-180 Taziano

177-180 Atenagora

Progrom a Lione

Martirio di Blandina e altri

178 Ireneo vescovo di Lione

Celso scrive il " Discorso veritiero contro i cristiani "

180 Martiri di Cartagine

Teofilo di Antiochia

c. 180 Scuola catechetica di Alessandria (Panteno)

Apollinare e Milziade scrivono contro il montanismo

180-200 Clemente di Alessandria

180-192 Commodo, imperatore

c. 185 Ireneo scrive " Contro gli eretici "

190-220 Controversia monarchiana a Roma

c. 195 La controversia della Pasqua: intervento di Ireneo

193 Settimio Severo proclamato imperatore

c. 197 Persecuzione a Cartagine

Apologia di Tertulliano

199 Campagna parta di Severo

c. 200 Iscrizione di Abercio

200-220 Controversie

Tertulliano scrive contro gli gnostici

202 Severo promulga un rescritto contro le conversioni giudee e cristiane

202-206 Persecuzione nel nord Africa, Roma, Alessandria, Antiochia e Corinto Clemente abbandona Alessandria

203-204 Severo in Africa

203 Origene, direttore della Scuola di Alessandria

c. 207 Tertulliano si unisce ai montanisti

208-211 Severo in Scozia

210-236 Ippolito di Roma

211 Severo muore a York

211-217 Caracalla, imperatore

212 (o 214) Costituzione Antoniana

215 Origene abbandona Alessandria

c. 215 Filostrato scrive la " Vita di Apollonio di Tiana "

216 Nasce Mani

217-218 Macrino, imperatore

218-222 Eliogabalo

Callisto a Roma

Origene vescovo di Roma

c. 219 Tertulliano e Ippolito attaccano l'editto di Callisto

c. 220 Sabellio

c. 220-230 Giulio Africano e Minucio Felice

Dion Cassio scrive la " Storia di Roma "

222-235 Alessandro Severo

222-230 Urbano, papa

224 Rivoluzione sassanide in Persia

c. 225 Origene comincia l'Hexapla

c. 229-230 Origene abbandona Alessandria e si trasferisce a Cesarea

c. 230 Prima guerra persa

233-234 Plotino in Alessandria

235 Pressione germanica sul Reno

235-238 Massimino il Trace

235-236 Persecuzione dei dirigenti cristiani

236-250 Fabiano papa

Sviluppo del diaconato e delle catacombe a Roma

236 Persecuzione dei cristiani

Origene in Cappadocia scrive la " Esortazione al martirio "

237-238 Offensiva persiana contro Roma

237-242 Origene e Gregorio il Taumaturgo a Cesarea

238 Attacchi germanici

Guerra civile nel nord Africa e Gordiano sul trono

238-244 Gordiano III

240 Missione di Mani in Persia

240-245 Origene si scontra con i monarchiani

241 Sapor I, re di Persia

243-244 Guerra contro la Persia

243 Gregorio ritorna in Cappadocia

244-249 Filippo l'Arabo

247 Mille anni dalla fondazione di Roma

247-264 Dionigi, vescovo di Alessandria

248 Attacco dei Goti

Origene scrive " Contro Celso "

Decio recupera Mesia e Pannonia riportandole all'impero

Progrom anticristiano ad Alessandria

249-251 Decio, imperatore

250 Guerra gotica

Detenzione dei dirigenti cristiani

Dionigi di Alessandria fugge, Cipriano abbandona Cartagine

Babila di Antiochia giustiziato

Il papa Fabiano viene giustiziato

Ordine di sacrificare nelle province " Libelli " in Egitto (giugno-luglio)

251 Morte di Decio

Problema de " lapsi " e scisma novaziano

Cipriano scrive " Sull'unità della Chiesa "

252-253 Gallo, imperatore. Si rinnova la persecuzione brevemente

253-260 Valeriano, imperatore

254 Guerra persiana

254-257 Stefano, papa

254 Origene muore a Tiro

254-255 Le province spagnole di Merida e León invase dai Goti

254 Le congregazioni europee si appellano a Cipriano

Gli Eruli invadono la Grecia e le province del Mar Nero

255-272 Controversia sopra il ribattezzamento

255-272 Firmiliano di Cappadocia

256 I Sassanidi prendono Dura

Concilio di Cartagine

257-258 Sisto II, papa

257 Dionigi esiliato a Kufrah

257-260 Persecuzione di Valeriano: Sisto, Cipriano, Lorenzo e altri, giustiziati

259-274 Impero gallo

Valeriano catturato vicino ad Edessa

Gallieno, Editto di Tolleranza

La moneta di argento crolla

260-262 Antiochia e le province orientali sono prese dai Persiani

Guerra civile in Egitto

260-268 Galerio, imperatore

260-263 Dionigi di Alessandria e Dionigi di Roma discutono sopra il sabellianismo

261 Rescritto di Galieno ai vescovi egizi

261-272 Paolo di Samosata, vescovo di Antiochia

262-272 Dominio di Palmira sull'oriente romano

c. 263 Porfirio a Roma

264-265 Riunioni conciliari ad Antiochia contro Paolo

268-270 Claudio II, imperatore

268 Paolo condannato come eretico dalle decisioni conciliari di Antiochia

269 I Goti sconfitti da Claudio

270 Claudio muore di peste

Epidemia di peste

c. 270 Antonio si ritira nel deserto

270-275 Aureliano, imperatore

Felice, papa

L'impero viene fissato nei confini del Reno, Danubio ed Eufrate

I palmireni esiliati

272 Muore Sapor I

La Chiesa di Antiochia fa appello ad Aureliano riguardo a Paolo

274 Aureliano costruisce nuove mura intorno a Roma e dedica un tempio al dio Sole

275 Aureliano scrive " Contro i cristiani "

Porfirio minaccia la persecuzione

276-282 Probo, imperatore

276-293 Bahram II, re di Persia

277 Mani, giustiziato

280-300 I manichei in Egitto e in Siria

c. 280 Commodiano. Anatolio

282-283 Caro, imperatore

283-284 Carino, imperatore

284-305 Diocleziano, imperatore

286 Massimiano, augusto

288 Carausio eccita la rivolta in Bretagna

290-305 Arnobio di Sicca

293-303 Riforme di Diocleziano:

1. Tetrarchia (Diocleziano e Massimiano, augusti; Costanzo e Galerio, cesari)

2. Province decentralizzate

3. Ristrutturazione dell'esercito

4. Riforma monetaria

5. Editto dei prezzi (301)

6. Riforma fiscale

296 Costanzo restituisce la Bretagna all'impero

297 Misure anti-manichee di Diocleziano

298 Guerra persiana

c. 300 Conversione della casa reale armena

Metodio di Olimpo

Alessandro di Licopoli

300-318 Lattanzio

303-305 I cristiani sono attaccati da Ierocle ed altri. Cronaca di Eusebio di Cesarea

303 Grande persecuzione: Primo editto: libri consegnati, edifici distrutti e discriminazione dei cristiani; secondo editto: detenzioni per il clero; terzo editto: il clero è obbligato a sacrificare; quarto editto: viene ordinato il sacrificio generale

304 Galerio assume il potere

c. 304 Apostasia di Marcellino

304 Martiri di Abitinia

305 Costanzo e Galerio, augusti; Severo e Massimino, cesari

305-306 Si interrompe la persecuzione

305 Porfirio muore

306 Costanzo muore a York

Costantino, augusto

306-312 Tolleranza a Roma e in Africa

306 Quinto editto persecutorio in Oriente

307 Licinio, augusto

308 Conferenza di Carnunto

308-311 Confusione nella Chiesa di Roma

308 Sesto editto persecutorio in Oriente

Martiri egizi in Palestina

c. 308 Inizio dello scisma meleziano

309-379 Sapor II, re dei Persiani

c. 309 Concilio di Elvira

310 Muore Massimiano

Martirio di Panfilo

311 Editto di Tolleranza di Galerio

Muore Galerio

Prima edizione della " Storia Ecclesiastica " di Eusebio di Cesarea

311-312 Elezione di Ceciliano a Cartagine Scisma donatista

Massimino continua la persecuzione nei suoi territori especialmente in Egitto Pietro di Alessandria e Luciano di Antiochia martiri

312 Vittoria di Costantino a Ponte Milvio Concilio anti-cecilianista di Cartagine

312-315 Influenza di Osio su Costantino

Editto di Milano

Appello anti-cecilianista a Costantino

Massimino è sconfitto e muore

Concilio di Roma: Cecilio è vendicato

314 (o 316) Guerra fra Costantino e Licinio

314 Concilio di Arles: si permette ai cristiani di servire nell'esercito purché in azioni meramente difensive

316 Costantino esonera Ceciliano da tutti i suoi compiti

c. 318 Inizia la controversia ariana

321 Tolleranza per i donatisti

312-324 Persecuzione nel territorio di Licinio

324 Licinio è sconfitto.

Seconda edizione della " Storia Ecclesiastica " di Eusebio

Costantino imperatore unico

325 Concilio di Antiochia

Concilio di Nicea

327 Seconda sessione di Nicea

328 Atanasio eletto come vescovo di Alessandria

330 Monachesimo egiziano

330-332 Atanasio si scontra con i melaziani

330-337 Costantino preme sui i centri pagani in Oriente

332 I Goti sconfitti da Costantino

333 Proibizione delle opere di Porfirio

334 Concilio di Cesarea

335 L'impero diviso fra i figli e i cugini di Costantino

Il concilio di Tiro condanna Atanasio

Atanasio esiliato

c. 336 Donato celebra un concilio in relazione al ribattesimo

336 Eusebio compone l'Orazione in lode di Costantino

337 Battesimo di Costantino

Fine del primo esilio di Atanasio

Morte di Costantino

Colpo di stato militare

Costantino II, Costante e Costanzo II, imperatori

337-343 Guerra contro la Persia

337-340 I cristiani perseguitati in Persia

c. 338 Eusebio scrive la Vita di Costantino

339 Concilio di Roma appoggia le tesi di Atanasio e Marcello di Ancira

Morte di Eusebio

339-346 Secondo esilio di Atanasio

340 Guerra civile fra Costantino II e Costante

Appaiono in Africa i circumcellioni

340-470 Efrem il Siro

Costantino II muore vicino Aquileia

c. 340 Concilio di Gangra

341 Atanasio a Roma

Concilio di Antiochia, II e IV credo di Antiochia

342 Proibizione dei sacrifici pagani

342 (o 343) Concilio di Sardica

344 Credo macrostico

345 Firmico Materno

346 Atanasio ritorna trionfante ad Alessandria

Morte di Pacomio

347 Missione di Paolo e Macario nel Nord Africa

Donato esiliato in Gallia

Concili di Milano e Sirmione

348-361 Preponderanza cattolica in Nord Africa

c. 348 Concilio di Cartagine

349 I Persiani assediano Nisibi

350 Assassinio di Costante

Cirillo consacrato vescovo di Gerusalemme

351 Guerra civile

Secondo concilio di Sirmio

Destituzione di Fotino

352-366 Liberio, papa

353 Concilio di Arles

354 Gallo Cesare giustiziato

354-356 I Germani invadono la Gallia

355 Giuliano, cesare

c. 355 Donato muore in esilio

355-358 Campagne galliche di Giuliano

Esilio di Liberio

356 Morte di Antonio

Proibizione del culto pagano sotto pena di morte

356-362 Terzo esilio di Atanasio

357 Vengono portate a Costantinopoli le reliquie di sant'Andrea e san Luca

Terzo concilio di Sirmio

c. 358 Muore Osio di Cordova

358 Concilio di Ancira

359 Guerra con la Persia

Concilio di Seleucia

Concilio di Rimini

360 Giuliano, augusto

Concilio di Costantinopoli

361 Morte di Costanzo II

360-390 Apollinare di Laodicea

361-363 Giuliano l'Apostata

Tolleranza di tutti i credi cristiani e pagani

362 Ritorno dei donatisti esiliati

Atanasio ritorna dall'esilio

Concilio di Alessandria

Giuliano ripristina il paganesimo Proscrizione dei maestri cristiani

Quarto esilio di Atanasio

362-391392 Parmeniano, vescovo donatista di Cartagine

363 Guerra contro la Persia

Morte di Giuliano

Gioviano, imperatore

Sinodo di Antiochia

364-375 Valentiniano I, imperatore d'Occidente

364 Atanasio ritorna in Alessandria

Concilio di Lampsaco

364-378 Valente imperatore d'Oriente

365-366 Quinto esilio di Atanasio a causa della politica ariana di Valente

365-385 Ottato di Milevi

366-367 Procopio

366-384 Damaso, papa

367 Graziano

Muore Ilario di Poities

368 Concilio di Roma

Condanna di Aussensio di Milano

370-379 Basilio di Cesarea

370-390 Ausonio

371 Damaso accusato di assassinio e assolto dall'imperatore

373 Ambrogio consacrato vescovo di Milano

Morte di Atanasio

c. 373 Morte di Efrem il Siro

373-390 Gregorio di Nazianzo vescovo di Salamina

374-395 Gregorio vescovo di Nissa

374-377 Girolamo nel deserto di Calcide

c. 375 Inizio del priscillianesimo in Spagna

375-390 Simmaco

Diodoro di Tarso

378 Graziano rinuncia al titolo di " Pontefice massimo "

Valente, sconfitto dai Visigoti ad Adrianopoli

379 Teodosio I, imperatore

c. 380-385 Martino di Tours evangelizza il Nord della Gallia

380 Proscrizione dell'eresia

380-385 Ticonio

381 Concilio ecumenico di Costantinopoli

Concilio di Aquileia

382 Concilio di Roma

Discorso sull'altare della vittoria

383 Ribellione di Massimo

Morte di Graziano

Girolamo inizia la traduzione della Bibbia

384 Girolamo lascia Roma e si reca in Palestina

384-385 Conflitto tra Ambrogio e la corte di Valentiniano II

384-387 Agostino a Milano

385 Priscilliano e alcuni dei suoi discepoli condannati e giustiziati

385-407 Giovanni Crisostomo

385-420 Girolamo a Betlemme

386 Agostino, cattolico

387 Massimo invade l'Italia

Problema delle statue ad Antiochia

388 Massimo sconfitto ad Aquileia

390 Massacro di Tessalonica

Ambrogio scomunica Teodosio per il massacro

391 Il Serapeum è distrutto da Teofilo

Si proibiscono i sacrifici

392 Morte di Valentiniano II

Scisma massimianista nel Nord Africa

Nuove leggi anti-eretiche e anti-pagane

Concilio di Capua

392-394 Ribellione di Eugenio

392-428 Teodoro, vescovo di Mopsuestia

393 Concilio di Ippona

394 Concilio donatista di Bagai

395 Morte di Teodosio

Agostino, vescovo di Ippona

L'impero viene diviso fra Arcadio (oriente) e Onorio (occidente)

395-408 Stilicone

395-407 Didimo il cieco ad Alessandria

395-400 Rufino

395-404 Claudiano

395-411 Sulpizio Severo

396-397 Agostino scrive " Le confessioni "

397 Muore Ambrogio di Milano

Terzo concilio di Cartagine

397-401 Controversia origenista

397-398 Fallisce la ribellione di Gildo nel Nord Africa

398 Gildo e il vescovo

Ottato di Tamogadi vengono giustiziati

398-404 Giovanni Crisostomo, vescovo

399-412 Campagna antidonatista di Agostino

399-407 Prudenzio

400 Primo concilio di Toledo

401-417 Innocenzo I, papa

402 Sconfitta dei Visigoti a Pollenzo

403 Sinodo della Quercia

Morte di Epifanio di Salamina

405 Editto di unità contro i donatisti

406 Invasione delle Gallie dei Vandali e di altri popoli

407 Costantino III

Giovanni Crisostomo muore in esilio

408 Muore Arcadio

Teodosio II, imperatore d'Oriente

Assassinio di Stilicone

409-410 I Romani abbandonano la Bretagna

410 Alarico prende Roma

Sinodo di Seleucia-Ctesifonte

410-420 Paolo Orosio

411 Conferenza di Cartagine

Celestio, condannato a Cartagine

Comincia la controversia pelagiana

411-426 La " Città di Dio "

412 Condanna e prescrizione dei donatisti

412-444 Cirillo, vescovo di Alessandria

413 Ribellione nel Nord Africa

413-416 Rutilio Namaziano

415-421 Campagne di Costanzo III nelle Gallie

415 Il sinodo di Diospoli esonera Pelagio

Assassinio di Ipazia

I pagani sono esclusi dalle cariche civili e militari

415-430 Trattati antipelagiani di Agostino

416 Concili anti-pelagiani di Cartagine e Milevi

417 Innocenzo I condanna i pelagiani

417-434 Giovanni Cassiano

418 Insurrezioni a Roma

I pelagiani vengono proscritti da Onorio

I Visigoti si stabiliscono nelle Gallie

Concilio di Telepte

419 Concilio di Cartagine

423 Morte di Onorio

423-425 Giovanni, imperatore

424 Sinodo di Dadiso in Persia

425-455 Valentiniano III

425-430 Onorato di Lérins

c. 427 Turbamento in Nord Africa

428-431 Nestorio, vescovo

429 I Vandali invadono il Nord Africa

429-431 Nestorio si scontra con Cirillo

430 Muore Agostino

430-435 Vincenzo di Lérins

430-440 Socrate. Sozomeno

431 I Vandali prendono Ippona

Muore Paolino di Nola

I concilio di Efeso e condanna di Nestorio

432 Evangelizzazione dell'Irlanda da parte di Patrizio

433 Formula di riunione

435-440 I bagaudi in Gallia

435-458 Teodoreto di Ciro

438 Codice teodosiano

439 I Vandali conquistano Cartagine

440-461 Leone, papa

440 Salviano di Marsiglia

442 Trattato di pace fra Roma e i Vandali

444 Muore Cirillo

445 Estensione dell'autorità papale in tutto l'Occidente

446-451 Controversia eutichiana

447 Gli Unni in Europa orientale

448 Eutiche condannato

449 Il Tomo a Flaviano di Leone. Latrocinio di Efeso, dove Eutiche viene riabilitato

450 Marciano e Pulcheria regnanti

c. 450 Zosimo

451 Attila sconfitto ai Campi Catalaunici

Gerusalemme confermato come patriarcato

Concilio ecumenico di Calcedonia

Rivolte contro Calcedonia a Gerusalemme e in Alessandria fino al 45

452 Nestorio muore in esilio

Leone affronta Attila

Leone rifiuta il canone 28 di Calcedonia

453 Muore Pulcheria

455 Genserico prende Roma

455-456 Alleanza gallo-visigota

Avito, imperatore d'Occidente

456-472 Ricimero

457 Morte di Marciano

457-461 Maiorano, imperatore in Occidente

457-474 Leone I, imperatore in Oriente

459 Muore Simeone lo stilita

460 Sidonio Apollinare

461 Muore Leone I, papa

466-484 Eurico, re dei Visigoti, stabilisce l'arianesimo nelle Gallie

468 Leone I non riesce a sconfiggere i Vandali

474 Leone II, imperatore

474-491 Zenone, imperatore

475 Efeso III, anticalcedonese

476 Romolo Augustolo, destituito

Termina l'impero romano d'Occidente

476-493 Odoacre re d'Italia

477 Muore Genserico

477-484 Unerico, re dei Vandali

c. 480 Inizio del monachesimo nella Bretagna celtica

483-484 Unerico perseguita i cattolici africani

484-519 Scisma di Acacio

491-518 Atanasio, imperatore

492-496 Gelasio, papa

493-526 Teodorico l'ostrogoto, re d'Italia

496-498 Atanasio II, papa

Tentativi di sanare lo scisma acaciano

498 Isauriani, espulsi da Costantinopoli

498-506 Scisma laurenziano

c. 499 Battesimo di Clodoveo

500-527 Fulgenzio di Ruspe

502 Missione dei nove santi in Etiopia

506 Concilio di Agde

507 I Visigoti vengono sconfitti dai Franchi a Vouillè

507 Severo

510-520 Zaccaria

510-523 Boezio

511 Concilio di Orléans

La Gallia cattolica

Morte di Clodoveo

Concilio di Sidon

513 Sinodo di Tiro

514-84 Cassiodoro

517 Concilio di Epaul

Borgogna cattolica

518-520 Giovanni di Costantinopoli utilizza per la prima volta il titolo di " patriarca ecumenico "

519 L'imperatore Giustino I pone fine allo scisma acaciano

519-521 I monaci di Scete a Roma

519-530 Persecuzione dei monofisiti ad Antiochia e in Oriente fatto salvo l'Egitto

523 Boezio, giustiziato

523-530 Ilderico il vandalo adotta un atteggiamento pro-cattolico

c. 524 Scisma giulianista

525 Concilio di Cartagine

Restaurazione parziale del cattolicesimo

526-534 Atalarico, re degli Ostrogoti

Amalasunta, reggente

527-565 Giustiniano, imperatore

527-530 Nascita di una gerarchia monofisita

Leggi anti-eretiche di Giustiniano

529 Benedetto fonda il monastero di Montecassino

Chiude l'Accademia di Atene

Concilio di Orange

530-532 Guerra persiana

530-540 Leonzio di Gerusalemme

Antemio di Tralle

530-560 Procopio

532-563 Incontro con i monofisiti

533-534 Belisario scalza il regno vandalo in Nord Africa

534 Codice giustinianeo

535 Assassinio di Amalasunta e guerra gotica

Restaurazione del cattolicesimo in Nord Africa

c. 535 Leonzio di Bisanzio

536 Belisario invade l'Italia e prende Roma

537 La successione di Calcedonia restaurata in Alessandria

537-554 Vigilio, papa

540-543 Controversia origenista

540 Gilda

542 Missione di Giuliano in Nubia

542-550 Totila

542-560 La Chiesa monofisita in tutto l'impero bizantino

546 Editto dei Tre Capitoli

Totila prende Roma

547 Belisario prende Roma

Vigilio a Costantinopoli

c. 547 Muore Benedetto

548 Vigilio condanna i Tre Capitoli

550-570 Eresia triteista

550-560 Agatia

550-585 Giovanni di Efeso

552 Sconfitta di Totila

553 Giustiniano conquista il sud della Spagna

Quinto concilio ecumenico a Costantinopoli: condanna dei Tre Capitoli

554 Narsette fa pace con i Goti

Si organizza l'Italia bizantina

Il Constitutum di Vigilio il quale accetta le decisioni del Quinto Concilio Generale

560-570 Corippo

565-578 Giustino II, imperatore

c. 566 Missione calcedonese a Makurrah

567 La peste in Italia

568 Invasione longobarda in Italia

569 Missione di Longino in Alwah

570-650 Missioni nestoriane in Oriente

c. 635 Si giunge in Cina

576-577 Si stabilisce una gerarchia copta in Alessandria

c. 577 Iniziano le invasioni slave nei Balcani

578-582 Tiberio II, imperatore

578-604 Damiano, patriarca monofisita di Alessandria

Scisma fra i monofisiti alessandrini e antiocheni

579 Guerra persiana

581 Incidente di Al-Mundhir

580-594 Gregorio di Tours

582-602 Maurizio, imperatore

587 Conversione di Reccaredo al cattolicesimo

590-615 Missione di Colombano

591 Trattato fra Roma e Persia

595 Controversia riguardo al titolo di " patriarca ecumenico "

597 Missione di Gregorio I fra gli Anglosassoni

601 Guerra fra Bisanzio e gli Avari

602 Assassinio di Maurizio e della sua famiglia

602-610 Foca, imperatore

I Persiani invadono l'impero romano

603 Conversione dei Longobardi al cattolicesimo

614 Gerusalemme conquistata dai Persiani

APPENDICE

 

CONCILI ECUMENICI DEI PRIMI SEI SECOLI

Gerusalemme (c. 50)

Descritto nel capitolo 15 del libro degli Atti degli Apostoli, ebbe come finalità quella di sanare le discussioni in merito ai gentili convertiti al cristianesimo. La lettera Lai Galati  senza dubbio scritta prima della celebrazione del concilio  riferisce che già esisteva una certa regolamentazione " de facto " della situazione, consistente nell'esimere i gentili dalla circoncisione (Gal 2,3) e dall'osservanza della Legge mosaica, poiché si partiva dalla base che la salvezza era ottenuta per grazia di Dio attraverso la fede in Cristo (Gal 2,15-21), senza le opere della Legge. Il pericolo di un'antinomismo era scongiurato perché questa fede diventa operante mediante l'amore (Gal 5,6).

L'insistenza di alcuni giudeo-cristiani  presumibilmente seguaci del fariseismo  per i quali i gentili dovevano essere circoncisi e osservare la Legge mosaica fu risolta mediante un accordo unanime degli apostoli, partendo dal quale si stabiliva l'esenzione dalla circoncisione e dalla Legge mosaica per i convertiti provenienti dal paganesimo, e nello stesso tempo, sicuramente per evitare lo scandalo di alcuni giudeo-cristiani, si raccomandava di osservare quello che nel giudaismo è conosciuto come Legge di Noè, cioè, la moralità sessuale, la proibizione di mangiare animali ancora vivi (è a questo che si riferisce l'ordine riguardo il sangue nel giudaismo), ecc.

Il concilio di Gerusalemme riveste un'enorme importanza non solo perché è stato il primo, ma anche perché i Padri conciliari che vi parteciparono lo fecero con la convinzione di essere assistiti dallo Spirito Santo nelle loro decisioni (At 15,28ss) e di godere di una autorità data loro specificatamente da Cristo per stabilire norme che nel giudaismo potrebbero chiamarsi " Gialachiche ", cioè, non solo interpretative della legge di Dio, ma anche vincolanti per tutti i credenti. Ambedue i principi sembrano essere assunti nei concili ecumenici posteriori.

I. Nicea

Questo concilio fu convocato per dibattere sull'eresia predicata dal presbitero Ario. Questi affermava che Cristo non era eterno ed era stato creato. In questo modo, Ario si faceva portavoce delle tesi che difendevano l'esistenza di esseri intermedi tanto popolari nell'ellenismo. L'acredine della controversia indusse Costantino  preoccupato più delle ripercussioni politiche che dell'aspetto spirituale  a convocare un concilio che avrebbe dovuto decidere in modo definitivo sulla questione.

A Nicea si riunirono tra i duecentosettanta e i trecentodiciotto vescovi, secondo i dati delle diverse fonti. Il vescovo di Roma non fu presente e inviò come suoi legati Vittore e Vincenzo.

La prima riunione ebbe luogo il 20 maggio e fu presieduta da Costantino, che si limitò a sottolineare la necessità di giungere ad una unità dottrinale che egli avrebbe appoggiato.

La formula del " homoùsios " (consostanziale), proposta da Osio, si impose nel concilio e sulla base di tale formula fu redatto il credo o simbolo di Nicea, nel quale si dichiarava dogmaticamente che il Figlio era stato generato e non creato, essendo consostanziale al Padre o della sua stessa sostanza. La formula fu sottoscritta da tutti i presenti tranne che da Teona di Marmarica e Secondo di Tolemaide. Costoro furono esiliati dall'imperatore come del resto Ario ed Eusebio di Nicomedia, che ritratterà posteriormente la sua sottoscrizione. In questo concilio fu condannato anche lo scisma di Melezio  il quale usurpava la diocesi di Alessandria , si risolse la questione della Pasqua, si dettarono una ventina di canoni disciplinari riguardo al battesimo degli eretici e ai lapsi o apostati e si parlò della preminenza delle sedi patriarcali.

Il concilio si chiuse il 19 giugno del 325, data che coincideva con il ventesimo anniversario dell'impero di Costantino.

II. Costantinopoli

Convocato dall'imperatore Teodosio I, ebbe la partecipazione di circa centonovanta vescovi, assente il vescovo di Roma che non inviò neppure i suoi legati. Di questi centonovanta, trentasei erano favorevoli all'eresia macedoniana, che negava la divinità dello Spirito Santo.

Il concilio fu presieduto da Melezio di Antiochia e, alla morte di questi, da Gregorio di Nazianzo. In seguito fu presieduto da Nettario fino alla chiusura avvenuta il 9 luglio del 381.

Dopo le prime sessioni, i macedoniani si ritirarono, ma ciò non interruppe la celebrazione del concilio. Questo confermò il simbolo di Nicea e condannò gli ariani, i sabelliani, i macedoniani e gli apollinaristi. Risultato del concilio fu il credo niceno-costantinopolitano  fatta eccezione del " filioque "  nel quale si affermava che lo Spirito Santo, Signore e datore di vita, è adorato e glorificato con il Padre e il Figlio.

Il concilio fu accettato con una relativa facilità in Occidente, fatto salvo il suo terzo canone nel quale si affermava che il vescovo di Costantinopoli aveva la preminenza di onore dopo quello di Roma. Tale canone andava a ledere la tradizione delle sedi più antiche, come, quella di Alessandria e di Antiochia.

L'imperatore Teodosio, con il decreto del 30 luglio del 381, impose in tutto l'impero le decisioni del concilio.

III. Efeso

Il concilio di Costantinopoli aveva condannato l'eresia di Apollinare, il quale sosteneva che l'unione della divinità e dell'umanità in Cristo si realizzava mediante la sostituzione dell'anima umana con il Verbo, tesi che mutilava chiaramente la piena umanità di Cristo. Contro tale posizione  e anche dell'eresia ariana  si era pronunciata la scuola di Antiochia (Diodoro di Tarso, Teodoro di Mopsuestia) sostenendo la tesi secondo la quale Cristo aveva due nature, umana e divina, esagerando però la separazione fra le stesse e dando vita alla teoria della doppia personalità di Cristo in termini di " dimora " o di " sovrapposizione " o, ancora meglio, di " congiunzione ".

Nestorio, discepolo di Teodoro e Diodoro, monaco antiocheno che si era scontrato con gli ariani, nel 428 fu eletto patriarca di Costantinopoli. Gli insegnamenti di Nestorio, secondo il quale il Verbo non si era fatto realmente carne ma aveva dimorato nella carne e Maria non era la madre di Dio, ma aveva soltanto dato alla luce un uomo nel quale, dopo la sua nascita, abitò il Verbo, originarono immediatamente un conflitto.

La posizione di Nestorio fu immediatamente combattuta da Eusebio di Dorilea, Cirillo di Alessandria e dallo stesso Celestino I. Dopo le decisioni contrarie al nestorianesimo emesse dai sinodi di Roma (430) e di Alessandria, Nestorio non ritrattò le sue tesi. Viceversa, convinse l'imperatore Teodosio II a convocare un concilio ecumenico.

Il concilio fu convocato il 7 giugno del 431 ad Efeso. Vi presero parte, come legati del vescovo di Roma, i vescovi Arcadio, Proietto e il presbitero Filippo. A Efeso giunsero Nestorio con sedici vescovi e Cirillo con una cinquantina.

Riunitisi i circa centosessanta vescovi, non essendo ancora arrivati i legati del vescovo di Roma, Cirillo rimandò l'apertura del concilio al 22 giugno del 431. Tale azione provocò la protesta di sessantotto vescovi e del patriarca Giovanni di Antiochia, il quale era appena giunto con quarantatré vescovi e che si rifiutò di entrare in città fino alla conveniente risoluzione del problema.

Nonostante ciò, il 22 si celebrò la prima sessione presieduta da Cirillo, Giovenale di Gerusalemme e Memnone di Efeso, alla presenza di cinquantatré vescovi. Il conte Candidiano, delegato imperiale, aveva inutilmente tentato di rimandare l'inizio del concilio.

Dopo la lettura della corrispondenza fra Cirillo e Nestorio, del sinodo romano del 430 e di una selezione di testi patristici presumibilmente contrari a Nestorio, fu pronunciata la condanna di quest'ultimo e se ne ordinò la destituzione.

Il 26 giugno entrò nella città il patriarca Giovanni con i suoi vescovi, dichiarando a sua volta destituiti Cirillo e Memnone. Lo stesso imperatore si pronunciò contrario alla prima riunione dichiarandola illegale. L'arrivo dei legati pontifici  che avevano il compito di appoggiare Cirillo  salvò la situazione, poiché il concilio tornò a riunirsi e approvò tutte le decisioni raggiunte fino ad allora. Giovanni di Antiochia scelse di non comparire alle sessioni successive. Il 7 luglio, alla fine della settima sessione, il concilio si dichiarò sospeso, ma non chiuso.

In agosto un legato imperiale arrivò con l'ordine dell'imperatore di destituire Nestorio insieme a Cirillo e a Memnone. Per eliminare la possibilità di proteste, Teodosio II dichiarò terminato il concilio e sollecitò la nomina di un successore di Nestorio per la sede di Costantinopoli. Il 25 ottobre venne così consacrato Massimiano. Per ciò che riguardava la nomina dei successori di Cirillo e Memnone non fece pressioni e, di fatto, sia Cirillo che Memnone tornarono alle loro rispettive diocesi e continuarono a governarle.

Nestorio fu esiliato nel monastero di Euprepio, vicino ad Antiochia.

Il concilio affermò che il Verbo era, fin dal primo momento del concepimento verginale, unito alla natura umana nel seno di Maria e che per questo il nato da Maria era Dio e uomo allo stesso tempo sin dal primo istante in cui venne alla luce. Per questo Maria poteva essere chiamata " Theotokos " o Madre di Dio.

Il concilio condannò anche il pelagiano Celestio, riconobbe il primato della sede di Roma e riaffermò la formula di Nicea.

L'" Editto di unione " del 433, approvato da Sisto III, fu un autentico sigillo di questo concilio nella misura in cui permise che Cirillo di Alessandria conciliasse la sue posizioni con quelle di Giovanni di Antiochia e Teodoreto di Ciro.

IV. Calcedonia

Purtroppo, la questione monofisita non fu sanata in modo definitivo dal concilio di Efeso. Dioscoro di Alessandria e l'archimandrita Eutiche sostenevano che, nell'unione del Verbo divino con la natura umana, quest'ultima era stata assorbita da quella divina. Eutiche ebbe un notevole ascendente sull'imperatore Teodosio II e l'imperatrice Eudossia.

In un sinodo celebrato a Costantinopoli nel 448, Eutiche fu condannato per monofisismo, ma si appellò al papa Leone I. La risposta del vescovo di Roma, esposta nella sua Epistula dogmatica ad Flavianum, fu chiaramente contraria a Eutiche, ma ciò nonostante l'imperatore Teodosio II fece pressione su Flaviano di Costantinopoli perché riammettesse Eutiche nella comunione, ma, non avendolo ottenuto, convocò un concilio ad Efeso. Tale concilio  passato alla storia con il deplorevole nome di " latrocinio di Efeso "  fu teatro di violenze imperiali contro Flaviano e i legati romani. Leone I logicamente non accettò il concilio. Teodosio II però non soltanto insistette sulla validità dello stesso, ma destituì Flaviano.

Il 28 luglio del 450 Teodosio II morì e ascese al trono sua sorella Pulcheria, che associò il suo sposo Marciano al governo dell'impero e convocò, vedendone la convenienza, un concilio ecumenico. Tale concilio doveva tenersi a Nicea, ma, di fronte all'impossibilità di Marciano di trasferirsi in tale luogo, il concilio fu celebrato a Calcedonia.

L'8 ottobre del 451 si riunirono circa seicento vescovi dei quali soltanto i due legati romani erano occidentali.

Dioscoro sollecitò la condanna di Leone I, ma, non venendo soddisfatta la sua richiesta, abbandonò la seconda sessione conciliare. Tanto lui quanto Eutiche furono condannati e destituiti.

Nella quindicesima  e ultima  sessione, furono approvati 28 canoni disciplinari, in assenza dei legati romani allora già sulla via di ritorno, dei quali l'ultimo equiparava in giurisdizione le sedi di Roma e Costantinopoli. Il vescovo di Roma confermò le decisioni conciliari eccezion fatta, come era d'aspettarsi, per i canoni disciplinari.

Gli imperatori appoggiarono senza esitare le decisioni conciliari. Eutiche e Dioscoro furono esiliati e furono promulgati degli editti imperiali contro i monofisiti. Ciò nonostante, si può affermare che tali editti non ottennero la loro finalità e cioè quella di sradicare il monofisismo.

V. Costantinopoli (553)

Il progetto ambizioso di Giustiniano di riunificare l'impero ebbe, logicamente, una dimensione spirituale che, più concretamente, si manifestò nell'intento di reintegrare nella piena comunione i monofisiti. Con questo fine e per attirarsi le simpatie dei monofisiti, appoggiò gli attacchi contro gli antiocheni che, tuttavia, a Calcedonia avevano rinunciato al nestorianesimo adottando una posizione ortodossa. Nei cosiddetti " Tre capitoli " venne pronunciata la condanna di Teodoro di Mopsuestia, Teodoreto di Ciro e di Iba di Edessa, condanna che ebbe un potere vincolante speciale mediante una disposizione legale di Giustiniano.

La posizione imperiale fu sottoscritta da quasi tutti i vescovi orientali incluso il patriarca Menna di Costantinopoli che, proprio per questo, fu scomunicato da Stefano, legato pontificio alla corte di Bisanzio.

Giustiniano, bisognoso dell'appoggio papale, invitò Vigilio a trasferirsi a Costantinopoli e, una volta giuntovi, lo sottopose ad ogni tipo di pressione fino a quando l'11 aprile del 548 Vigilio sottoscrisse i Tre Capitoli. L'accusa di eresia a lui diretta, che fu lanciata in Occidente al sopraggiungere della notizia, indusse Vigilio a retrocedere e, temendo l'imperatore, nel 551 a fuggire.

L'imperatore, di fronte alla successiva condanna da parte del papa, che lo qualificò " Diocleziano ", optò per la convocazione di un concilio ecumenico a Costantinopoli per il maggio del 553. Il fatto che Giustiniano avesse convocato soltanto vescovi orientali indusse Vigilio a ritardare il suo ritorno rimanendo a Costantinopoli e rifiutando di assistervi e di mandare i suoi legati. Nel concilio si riunirono centocinquantuno Padri, tutti orientali eccezion fatta di sei africani e otto occidentali. Nel corso della settima sessione, l'imperatore dichiarò che il papa condivideva il suo punto di vista sui " Tre Capitoli ". Con tale dichiarazione ottenne l'appoggio del concilio.

Nel 553 Vigilio riconobbe il concilio come ecumenico  probabilmente per le pressioni dell'imperatore fra le quali la minaccia di uno scisma  potendo così fare ritorno in Italia nel 555, ma la morte lo colse durante il viaggio. Il suo successore, Pelagio, cercò di far riconoscere in Occidente come ecumenico il secondo concilio di Costantinopoli benché per ottenere ciò abbia dovuto scomunicare alcuni vescovi contrari a tale posizione.

INDICE

Introduzione

Bibliografia elementare

Cronologia

Appendice: Concili Ecumenici dei primi sei secoli

Gerusalemme

Nicea

Costantinopoli

Efeso

Calcedonia

Costantinopoli

Titolo originale: Diccionario de patrística

Editorial Verbo Divino,

Traduzione di Andrea Braghin

Copyright 1995 Libreria Editrice Vaticana

00120 Città del Vaticano

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ISBN 88-209-2132-4

DIZIONARIO SINTETICO DI PATRISTICA

Non si parlerà mai abbastanza della rilevanza che la patristica riveste per il fenomeno cristiano in tutte le accezioni. L'evoluzione dogmatica, la configurazione delle diverse Chiese cristiane, lo sviluppo teologico e la storia del cristianesimo sono solo alcuni degli aspetti da riferire obbligatoriamente ad essa.

È stato il desiderio di poter avvicinare l'eredità dei Padri all'uomo comune a spingere l'Autore a concepire il progetto di un'opera semplice, che servisse da manuale di consultazione rapida e che potesse, con un minimo di profondità e chiarezza, mettere in contatto con gli uomini che influenzarono il corso del cristianesimo nei primi secoli.

In questo dizionario il lettore si accosterà a centinaia di Padri, elencati in ordine alfabetico. Di ognuno di essi troverà i dati relativi alla biografia del personaggio e quelli relativi al suo tema; troverà poi l'elenco dei suoi scritti e, infine, i contributi teologici da lui offerti. In questo modo chi consulta questo dizionario otterrà, in maniera rapida e semplice, le informazioni essenziali sulla vita, l'opera e la teologia del Padre che gli interessa.

César Vidal Manzanares, laureato in Storia e licenziato in Diritto e Teologia, attualmente è professore di storia alla UNED. È specialista di storia del cristianesimo delle origini e dell'antico Oriente e ha pubblicato molti libri e articoli su questi argomenti. È membro della American Society of Oriental Research.