D I Z I O N A R I O S I N T E T I C O
DI PATRISTICA
CÉSAR VIDAL MANZANARES
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Vita: Diede una sistemazione teologica al modalismo, che non distingueva nella divinità le differenti persone considerandole come manifestazioni distinte di un'unica persona divina. Giunto a Roma verso la fine del pontificato di Zefirino, ricevette forti attacchi da parte di Ippolito. Infine, dopo un periodo di buone relazioni con il papa Callisto, venne da quest'ultimo scomunicato.
Teologia: Sabellio concepiva la divinità come una monade che si esprimeva in tre operazioni. Inoltre, utilizzava l'immagine della " proiezione " (il Padre si era proiettato come Figlio e successivamente come Spirito Santo). J. N. D. Kelly ha espresso l'enorme difficoltà che implica il tentativo di conoscere realmente la teologia di Sabellio, poiché l'informazione giunta fino a noi procede da documenti posteriori di almeno un secolo a Sabellio e, nella maggior parte di casi, sembra che si sia confusa la sua teologia con quella di Marcello di Ancira. Ciò nonostante, sembra accertato che all'uso del termine " persone " riferito al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo venisse dato un contenuto sbagliato poiché indicava solo l'apparenza o l'aspetto di uno stesso essere. Vedi Callisto; Ippolito; Zefirino.
Vita: Figlio di Eucherio di Lione, fu educato nel monastero di Lérins. Fu consacrato vescovo di Ginevra verso il 439. Partecipò ai concili di Orange, Vaison e Arles rispettivamente del 441, del 442 e del 450. La sua scomparsa dovrebbe essere avvenuta poco dopo.
Opere: Gli è stata attribuita una Spiegazione mistica dei Vangeli di Marco e Giovanni (C. Curti e S. A. Endress), ma J. P. Weiss si è opposto a tale tesi, situando l'autore di questo scritto in Germania durante i secoli IX e XI.
Salviano di Marsiglia. (inizio)
Vita: Nacque a Treviri o a Colonia verso il 400. Sposatosi con Palladia, insieme decisero, dopo aver avuto una figlia di nome Auspiciola, di vivere in continenza e di distribuire i loro beni ai poveri. Dopo sette anni, si ritirò a Lérins con Onorato. Qui passò poco tempo, recandosi successivamente a Marsiglia, dove entrò nel monastero di San Vittore. In questo monastero, verso il 429, fu ordinato sacerdote, e visse almeno fino al 469 o al 470.
Opere: Delle sue opere, presumibilmente molto numerose, ci sono giunte soltanto Contro l'avarizia e Alla chiesa, il trattato Sul divino governo del mondo e nove lettere. Vedi Onorato.
Serapione di Antiochia. (inizio)
Vita: Ottavo vescovo di Antiochia. Il suo episcopato si colloca durante il regno di Settimio Severo.
Opere: Eusebio ci ha conservato alcuni frammenti delle sue lettere riferite al problema montanista e al docetismo del Vangelo di Pietro. Vedi Vangeli apocrifi.
Vita: Fu superiore di una colonia di monaci e, successivamente, vescovo di Thmuis nel basso Egitto. Confidente di Antonio l'Eremita, mantenne anche relazioni amichevoli con Atanasio, il quale, nel 356, lo inviò alla corte di Costanzo per controbattere la fazione ariana. Ciò nonostante, proprio quest'imperatore lo allontanerà dalla sede. Morì dopo il 362.
Opere: Fu autore di un trattato Contro i manichei, di un Eucologio o sacramentario e di diverse lettere. Vedi Antonio; Ario; Atanasio.
Vita: Vescovo di Gabala, Siria, all'inizio fu amico di Giovanni Crisostomo, ma, in seguito, si oppose a quest'ultimo nel sinodo della Quercia del 403 dove fu decretata la sua destituzione. Palladio lo accusò di essere stato il responsabile del trasferimento del patriarca da Cucusio a Pitio. Si spense dopo il 408.
Opere: È andato perduto il suo Commento alla lettera ai Galati ma si conservano una trentina di omelie. Inoltre, attraverso le catene bibliche, ci sono giunti alcuni frammenti dei suoi commenti alle lettere di Paolo. Vedi Giovanni Crisostomo.
Vita: Vescovo di Minorca agli inizi del V secolo.
Opere: Fu autore di un Conmonitorium nel quale, in occasione del ritrovamento delle reliquie di Stefano e della sua venuta a Magona (Mahón), chiese agli Ebrei dell'isola di convertirsi al cristianesimo forse durante un dibattito pubblico che ebbe con Teodoro, capo della comunità ebraica. S. Vidal ha identificato il Conmonitorium con Sull'alterco fra la Chiesa e la sinagoga, che si ritrova tra le opere di Agostino di Ippona. Gli si è anche attribuita una lettera a tutta la Chiesa, nella quale si riporta un confronto conclusosi con la conversione di 540 Ebrei.
Vita: Abate (383-466) del monastero bianco di Atripe nella Tebaide, è, dopo Pacomio, il rappresentante più importante del cenobitismo egiziano. Sembra che avesse un carattere irascibile, ma è innegabile la sua capacità organizzativa. Nel 431 prese parte al concilio di Efeso accompagnando Cirillo di Alessandria. Morì a 118 anni.
Opere: È da considerare il più importante scrittore copto cristiano. Scrisse un considerevole numero di lettere e sermoni, gli sono state anche attribuite apocalissi e visioni. Alcune delle sue opere ci sono giunte in versioni etiopiche, arabe e siriache, ma fino ad oggi non si è giunti a stabilire chiaramente la loro autenticità.
Vita: Vescovo spagnolo della metà del V secolo.
Opere: Gennadio ricorda un trattato Sulla fede, Sette libri sulla fede e la Regola della fede. Nel 1893 G. Morin gli attribuì le Regole di definizione contro gli eretici.
Simeone il Messaliano. (inizio)
Nato in Mesoptamia, fu uno dei cinque principali capi dei messaliani, citati da Teodoreto (HE, IV, 10, 2). H. Dorries lo considera, con solidi argomenti, l'autore dell'Asceticón, opera precedentemente attribuita a Macario l'egiziano. L'opera venne composta fra il 390 e il 431 ed è, molto probabilmente, di origine messaliana. Nonostante ciò, W. Jaeger ha negato tale circostanza e ha datato l'opera molto più tardi, ossia intorno al 534. Vedi Macario l'egiziano; Messaliani.
Vita: Nato in Samaria, costituisce il punto di raccordo fra lo gnosticismo giudeo pre-cristiano e lo gnosticismo pseudo-cristiano. Gli Atti degli apostoli narrano nel capitolo VIII l'incontro fra Simone, Pietro e Giovanni. Costoro dovettero influenzare la sua dottrina poiché, trasferitosi successivamente a Roma durante il regno di Claudio, la sua teologia sembrò assumere una connotazione apparentemente cristiana, benché egli interiormente fosse totalmente gnostico. È possibile che le notizie trasmesse circa uno scontro nella capitale dell'impero con Pietro contengano una base storica.
Opere: Gli si è attribuita la Grande rivelazione, della quale ci sono giunti soltanto frammenti, ma non è certo che l'opera in questione sia realmente sua.
Vita: Nacque a Cirene fra il 370 e il 375 da genitori pagani. Frequentò gli studi superiori ad Alessandria, dove Ipazia lo iniziò ai misteri del neoplatonismo. Nel 410 il clero e il popolo di Tolemaide lo elessero metropolita di Pentapoli, benché sia discutibile se fosse battezzato in quel periodo. Accettò l'incarico previa condizione che gli si permettesse di continuare a vivere con la sua sposa e di non abbandonare le sue idee neoplatoniche riguardo la preesistenza dell'anima, l'eternità della creazione e il concetto allegorico della risurrezione. Morì non molto dopo il 413.
Opere: In realtà Sinesio per tutta la sua vita fu più neoplatonico che cristiano e una buona prova di ciò risiede nella sua produzione letteraria in cui risaltano il suo Discorso sulla regalità, l'Elogio della calvizie, un trattato Sui sogni che inviò ad Ipazia chiedendole un'opinione e una serie di lettere ed inni.
Vita: Papa (384-399). Non riuscì a far valere la sua autorità sopra le Chiese occidentali più orientate, in quest'epoca, verso le direttive di Ambrogio di Milano. Malgrado ciò, le sue sette lettere costituiscono la prova che i suoi sforzi di rafforzamento del papato non risultarono infruttuosi.
Teologia: Benché, in conformità con la tradizione romana, abbia insistito sul primato della sua diocesi sopra le altre Chiese, non riuscì ad imporre la sua autorità sulle stesse. Nonostante ciò, situò le decisioni papali sul medesimo piano del diritto sinodale. Vedi Ambrogio di Milano.
Vita: Venne eletto papa nel 432 e riuscì a favorire la riconciliazione fra Giovanni di Antiochia e Cirillo di Alessandria. Durante il suo episcopato andarono migliorandosi le relazioni con la sede di Costantinopoli. Difese la sede di Tessalonica contro le pretese illiriche. In relazione al pelagianesimo, si dichiarò fedele alla politica di Celestino. Vedi Celestino; Cirillo di Alessandria; Pelagio; Zosimo.
Socrate di Costantinopoli. (inizio)
Vita: Nacque a Costantinopoli verso il 380. Educato da Eladio e Ammonio, esercitò successivamente l'avvocatura.
Opere: Su richiesta di Teodoro, presumibilmente chierico o membro di qualche ordine religioso, redasse una Storia della Chiesa in sette libri, con l'intento di continuare quella scritta da Eusebio, coprendo il periodo che va dal 305 al 439. L'opera è molto più obiettiva di quella del suo predecessore, benché, forse, dimostri minor interesse narrativo.
Vita: Papa (166-174). Eusebio ci ha conservato alcuni dati della lettera che Sotero inviò a Corinto accompagnata da elemosine e nella quale presenta tale condotta come un paradigma di comportamento fra le Chiese.
Opere: A parte la lettera già ricordata, che A. von Harnack molto discutibilmente identifica con la seconda lettera di Clemente, sembra che Sotero abbia scritto una lettera contro i montanisti che però non ci è giunta.
Vita: Salaminio Ermia Sozomeno nacque a Betelia, vicino a Gaza, in Palestina. Dopo aver viaggiato in Italia, si stabilì a Costantinopoli, dove esercitò l'avvocatura e dove scrisse, fra il 431 e il 450, una Storia ecclesiastica.
Opere: La sua Storia ecclesiastica, come quella del suo contemporaneo Socrate, è un tentativo di proseguire l'opera di Eusebio. Nei suoi nove libri abbraccia un arco di tempo che va dal 324 al 425, ma, benché utilizzi materiale non sfruttato da Socrate, il livello storico è molto inferiore poiché risulta carente di metodo critico nell'uso delle fonti e dà credito a numerose leggende di discutibile valore storico.
Soprannome attribuito ai montanisti. Vedi Montano.
Papa (254-257). Fu autore di due lettere sulla validità del battesimo amministrato dagli eretici. Stefano era contrario ai vescovi che obbligavano a un nuovo battesimo coloro che già lo avevano ricevuto in gruppi eretici (HE, VII, 5, 4; Cipriano, Epist. LXII, 25) e questo atteggiamento lo portò a uno scontro con Cipriano il quale, in tale materia, stava operando contro la tradizione della Chiesa e ostacolando il ritorno degli eretici alla comunione. Vedi Cipriano di Cartagine.
Vita: Nacque verso il 360 in seno ad una famiglia aristocratica di Aquitania. Dopo la prematura morte della consorte, abbandonò l'avvocatura e si ritirò dalla vita pubblica, ricevendo il battesimo verso il 389. Consigliato da Martino di Tours, riunì un gruppo di conoscenti con i quali condivise la sua vita spirituale. Sembra che abbia appoggiato i priscillianisti e, proprio per questo, trascorse i suoi ultimi giorni in assoluto silenzio per espiare tale mancanza, ma la notizia non è del tutto sicura. Morì fra il 420 e il 425.
Opere: Ci sono giunti due libri di cronache (Chronicorum libri II), una Vita di san Martino, due libri di Dialoghi, a completamento di quest'ultima, e due lettere.
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Vita: Nacque in Siria da una famiglia pagana e fu discepolo di Giustino. Deluso del paganesimo la cui filosofia ripudiò totalmente , si convertì di fronte alla semplicità e autenticità del messaggio cristiano. Verso il 172 fondò la setta degli encratiti o astinenti, di dottrina gnostica, i quali erano vegetariani, consideravano il matrimonio un adulterio e sostituivano il vino dell'Eucaristia con l'acqua. Non conosciamo gli avvenimenti posteriori della vita di Taziano.
Opere: Ci è giunto solo il Diatessaron e il Discorso ai greci. Il primo è una concordanza dei quattro Vangeli che la Chiesa siriaca utilizzò nella liturgia fino al V secolo. La scoperta di un frammento di quest'opera nel 1934 a Dura Europos, Siria, realizzata da una spedizione archeologica della John Hopkins University, ha fatto supporre che il testo abbia avuto origini greche. Il Discorso costituisce una feroce diatriba contro la cultura ellenista. Sebbene alcuni degli attacchi sembrino giustificati (la condanna dell'astrologia, della magia, ecc.), altri sono discutibili (l'attacco contro le arti).
Vita: Nacque ad Antiochia verso il 393 e fu educato nei monasteri di quella città. Nel 433 fu eletto vescovo di Ciro. Nella controversia fra Cirillo di Alessandria e Nestorio diede il suo appoggio a quest'ultimo anche dopo la condanna. Di fatto, firmò solo il simbolo dell'unione fra Cirillo e le Chiese orientali, dopo essersi assicurato di non venire costretto a condannare Nestorio. Nel " latrocinio " di Efeso (449) venne deposto da Dioscoro ed esiliato. Dopo essersi appellato a Leone I, ottenne da questi la dichiarazione di nullità della decisione del latrocinio e, grazie al nuovo imperatore Marciano, poté ritornare a Ciro l'anno seguente. Presente a Calcedonia (431), accettò di firmare infine la condanna di Nestorio, il che comportò la sua riabilitazione come vescovo. Il concilio di Costantinopoli del 533 condannò i suoi scritti contro Cirillo.
Opere: Fu autore di varie opere esegetiche (Commenti ai salmi, Commento a Daniele, Commento a Isaia, ecc.), polemiche (Ripresentazione dei dodici anatematismi di Cirillo di Alessandria, Esposizione della vera fede, ecc.) storiche (Storia religiosa, Storia ecclesiastica, Sul concilio di Calcedonia), e apologetiche (Contro i Giudei, ecc.), così come di diversi sermoni e lettere. Vedi Cirillo di Alessandria; Leone Magno; Nestorio.
Vita: Fu coadiutore ed assistente di Orsiesio. Soffocò la rivolta che minacciò di rovinare l'opera di Pacomio; fu inoltre fondatore di vari nuovi monasteri. Morì nel 368.
Opere: Ci è giunta una lettera tradotta da Girolamo relativa alla celebrazione della Pasqua nei monasteri e una nota ai monaci di Nitria che li mette in guardia contro gli ariani. Vedi Orsiesio; Pacomio.
Teodoro di Mopsuestia. (inizio)
Vita: Nacque ad Antiochia. Studiò retorica e letteratura con Libanio e in questo ambiente conobbe Giovanni Crisostomo. Prima dei vent'anni entrò in un monastero, che abbandonò successivamente per sposarsi e divenire avvocato. L'influenza di Giovanni Crisostomo lo convinse a tornare alla vita monastica e nel 383 fu ordinato sacerdote. Nel 392 fu consacrato vescovo di Mopsuestia, in Cilicia. Molto stimato e ammirato dai suoi contemporanei, morì nel 428. Centoventicinque anni dopo fu condannato come eretico.
Opere: Senza dubbio, Teodoro è il rappresentante più importante della scuola esegetica di Antiochia. Compose commenti a quasi tutti i libri della Bibbia (Genesi, Salmi, Dodici Profeti Minori, Dieci lettere minori di Paolo, ecc.) e redasse opere di liturgia, disciplina e teologia.
Teologia: L'ortodossia di Teodosio non fu mai messa in dubbio durante la sua vita. Ma, poco dopo il concilio di Efeso del 431, Rabula di Edessa diede inizio alla critica delle sue opere. In seguito, Cirillo di Alessandria lo tacciò di nestorianesimo. Di fatto, Bardenhewer recentemente, partendo dai frammenti del trattato sull'incarnazione, riuniti da Leonzio di Bisanzio, ha condiviso la tesi per la quale Teodoro fu un nestoriano " ante litteram ". Probabilmente insegnò che in Cristo vi erano due persone. Malgrado ciò, alcune omelie di Teodoro, scoperte successivamente, fanno pensare che probabilmente il suo atteggiamento non solo non fu eterodosso, ma che per giunta avesse anticipato le definizioni del concilio di Efeso. In relazione al peccato originale, Mario Mercatore lo accusò di essere il padre del pelagianesimo e studiosi moderni come Gross hanno insistito nel ritenere che Teodoro fosse contrario alla dottrina del peccato originale. Senza dubbio, Amann e Devreesse, hanno giudicato tale interpretazione erronea poiché si basa su fonti manipolate alle quali si oppone il contenuto ortodosso degli scritti di Teodoro. In riferimento all'Eucaristia, Teodoro rifiutò un'interpretazione puramente simbolica del sacramento, indicando che il pane e il vino si convertivano in Corpo e Sangue in virtù dell'azione di grazie pronunciata sopra di essi. In quanto alla penitenza, insiste sulla necessità che i peccati gravi siano confessati in privato ad un sacerdote, come condizione previa per ricevere l'Eucaristia. La finalità di questa confessione non è soltanto l'applicazione di una disciplina ecclesiastica, ma è anche un consiglio pastorale offerto affinché il peccatore possa correggere il suo cammino.
Teofilo di Alessandria. (inizio)
Vita: Patriarca di Alessandria (385-412). La sua vita venne segnata dalla controversia e da un insieme di azioni di dubbia moralità. Formalmente cancellò le tracce del paganesimo in Egitto, avvalendosi dell'appoggio di Teodosio e approfittando di ciò per distruggere e saccheggiare antichi templi come il Serapeo, il Mithraeum e il Tempio di Dioniso. Condannò l'origenismo in un sinodo di Alessandria del 401, sebbene sembri che nelle sue decisioni avesse pesato più la convenienza tattica che la preoccupazione teologica o pastorale, poiché approfittò di questo per scatenare una persecuzione contro i monaci o " rilassati fratelli " di Nitria (Dioscoro, Ammon, Eusebio ed Eutimio). Inoltre fu l'anima del triste sinodo dell'Quercia del 403 nel quale venne deposto Giovanni Crisostomo. Malgrado ciò, sembra che godette di una certa fama in alcuni ambiti monastici e viene ancor oggi festeggiato nella Chiesa copta e in quella siriaca.
Opere: Poco si è salvato delle sue composizioni letterarie. Fra le sue opere risaltano un Canone pasquale, le sue lettere (pasquali e non), il trattato Contro Origene e le sue omelie. Vedi Giovanni Crisostomo; Origene.
Vita: Quinto Settimio Florenzio Tertulliano nacque a Cartagine verso il 155. Suo padre era un centurione. Divenuto avvocato a Roma, si convertì al cristianesimo verso il 193, stabilendosi a Cartagine. Girolamo afferma che venne ordinato sacerdote, ma questo dato non risulta convalidato dalle sue opere. Intorno al 207 adottò una posizione favorevole al montanismo, giungendo ad essere capo di un gruppo estremista all'interno di questo movimento che fu denominato dei tertullianisti e che sopravvisse fino all'epoca di Agostino di Ippona. Morì dopo il 220.
Opere: Buona parte della formazione forense di Tertulliano viene evidenziata dalla sua opera letteraria per la costante utilizzazione di un tono polemico e apologetico. Fra le sue opere apologetiche e polemiche si distinguono i due libri Ai pagani, l'Apologeticum forse la sua opera più importante, nella quale, rivolgendosi ai governatori delle province, invoca la libertà religiosa per i cristiani , Sulla testimonianza dell'anima, il trattato Contro i giudei, il trattato Sulla prescrizione degli eretici, Contro Marcione, Contro Ermogene, Contro i valentiniani, Sul battesimo, Contro Prassea, ecc. Tertulliano investigò anche nel campo della morale e dell'ascesi: Ai martiri, il trattato Sugli spettacoli, Sulla preghiera, Sulla penitenza, Sul velo delle vergini, Sulla corona opera nella quale vengono descritti la guerra e il servizio militare come assolutamente incompatibili con la fede cristiana , Sulla fuga dalla persecuzione, Sull'idolatria opera nella quale Tertulliano ribadisce che il cristiano non deve prestare servizio militare , ecc.
Teologia: Il contributo teologico principale di Tertulliano è, probabilmente, in relazione con la dottrina della Trinità. Tertulliano fu il primo ad applicare il termine " Trinitas " alle tre persone. In De pudicitia, XXI, parla della " Trinità di una divinità, Padre, Figlio e Spirito Santo ". Inoltre, espose il concetto che il Figlio è della stessa sostanza del Padre e che vi è una sola sostanza nei tre, uniti tra loro. La sua dottrina trinitaria anticipò di un secolo il simbolo di Nicea. In campo mariologico, Tertulliano negò la verginità di Maria durante e dopo il parto, sottolineando che, " benché fosse vergine quando concepì, divenne donna quando diede alla luce " (De Carne Christi, XXIII). Per " fratelli di Gesù " intende i figli di Maria secondo la carne (De Carne Christi, VII; Adv. Marc., IV, 19; De monog., VIII; De virg. vel., VI). Per Tertulliano, inoltre, Maria è la seconda Eva. In campo ecclesiologico, Tertulliano fu il primo ad applicare il titolo di Madre alla Chiesa: " Signora madre chiesa " (Ad mart., I). Questa Chiesa è la depositaria della fede e la custode della rivelazione poiché soltanto essa possiede le Scritture che gli eretici non hanno il diritto di utilizzare. Durante il suo periodo montanista, tale visione della Chiesa istituzione cedeva logicamente il passo ad una visione della Chiesa spirituale composta di uomini spirituali. Le due le visioni sono opposte e contrapposte. In campo sacramentale, il contributo di Tertulliano al latino cristiano è realmente notevole benché non si possa limitare soltanto al campo della teologia . Tertulliano non fu, come ha dimostrato A. Kolping, il primo ad usare il termine " sacramentum ". Tertulliano è, invece, il primo che ci ha lasciato una descrizione della pratica penitenziale della Chiesa primitiva. Sappiamo, infatti, da lui che esisteva un secondo perdono dopo il battesimo consistente in una compunzione ed in una soddisfazione mediante il quale il peccatore poteva tornare allo stato di grazia. Questo perdono richiedeva una pubblica confessione del peccato e si concludeva con l'assoluzione impartita dal vescovo. Salva l'epoca montanista in cui limitò il perdono ai " peccati più lievi ", riteneva che il perdono poteva essere applicato a tutti i tipi di peccato. Tertulliano non trattò frequentemente il tema dell'Eucaristia, ma sembra chiaro che la considerava un sacrificio (De orat., XIX) e, d'altra parte, affermò la presenza reale (De pud., IX, De idol., VII). Come afferma egli stesso, " il pane che Cristo mangiò e diede ai suoi discepoli, lo convertì nel suo corpo dicendo: Questo è il mio corpo " (Adv. Marc., IV, 40). Si è discusso se l'espressione " repraesentare ", in relazione al ruolo che il pane svolge rispetto al corpo di Cristo nell'Eucaristia, non sia in contraddizione con quanto precedentemente esposto. In realtà non lo crediamo, poiché in questo passo " repraesentare " ha l'accezione di " fare presente "; il pane, cioè, è il mezzo che si utilizza per rendere presente il corpo di Cristo non soltanto per simbolizzarlo nell'Eucaristia. In campo escatologico, Tertulliano credeva nell'esistenza dell'inferno eterno per i condannati (Apol., XLVIII) e si basò sul passo di Mt 5,25 per difendere l'idea di purgatorio o purificazione dell'anima " post mortem ", che, ciò nonostante, situa nell'inferno e durante il periodo che va dalla morte alla risurrezione (De an., LVIII). Inoltre, Tertulliano sosteneva che da questo purgatorio " ante litteram " erano esclusi soltanto i martiri (De resurr. carnis, XLIII). La situazione delle anime che si trovavano in questo stato poteva venire alleviata mediante il suffragio dei vivi, come fanno le vedove che pregano per i loro mariti defunti (De monog., X). Infine, possiamo affermare che Tertulliano credeva nel millenarismo e sosteneva che alla fine del mondo i giusti sarebbero risorti per regnare con Cristo a Gerusalemme per un periodo di mille anni (Adv. Marc., III, 24).
Vita: Autore donatista la cui attività va situata fra il 370 e il 390. Verso il 380 fu condannato da un concilio donatista giacché aveva esposto gli aspetti deboli della loro dottrina sull'ecclesiologia e sul battesimo. Inoltre, Ticonio rifiutò di tornare in seno alla Chiesa cattolica che, secondo lui, era soltanto un insieme di " traditores ". Agostino di Ippona manifestò per Ticonio una notevole stima.
Opere: Fu autore di un trattato sulla guerra interna e di spiegazioni delle diverse cause (De bello intestino libris tres ed Expositiones diversarum causarum). Si conserva integralmente il Libro delle regole.
Teologia: Ticonio si oppose radicalmente all'affermazione donatista secondo la quale l'efficacia del battesimo dipendeva dalla dignità morale del sacerdote che lo amministrava. Inoltre, difendeva come caratteristica essenziale della vera Chiesa l'universalità, smentendo in questo modo la tesi donatista secondo la quale soltanto i suoi seguaci formavano la Chiesa dei perfetti, anche se, secondo Ticonio, fra i donatisti esistevano logicamente i reprobi ed i giusti.
Vita: Vescovo di Bostra, morto probabilmente durante il regno di Valente (363-378). Fu denigrato dall'imperatore Giuliano di fronte agli abitanti della sua città probabilmente con l'intento di dividere i cristiani.
Opere: Fu autore di un trattato Contro i manichei, di un Commento su Luca e di un Sermone sull'Epifania.
Probabilmente il membro più famoso della scuola gnostica italiana di Valentino. Fino alla scoperta della biblioteca gnostica di Nag Hammadi, la sua Lettera a Flora costituiva il documento gnostico di maggiore importanza in nostro possesso. In quest'opera Tolomeo scatena una virulenta disputa contro la Legge di Mosè dichiarandola divina soltanto relativamente ai dieci comandamenti. Infatti, per Tolomeo ciò che riguardava il resto dell'origine della legge mosaica proveniva esclusivamente dallo stesso Mosè e dagli anziani del popolo giudaico. Vedi Gnosticismo; Valentino.
Vita: Nato in Gallia, fu consacrato vescovo di Astorga verso la metà del V secolo. Nemico giurato del priscillianesimo, sollecitò l'aiuto del papa Leone I nella lotta contro costoro.
Opere: Fu autore di una lettera di opposizione al priscillianesimo diretta ad Idazio e Zeponio (Epistula ad Idacium et Ceponium), vescovi di Galizia, e di un'altra, riguardante lo stesso tema, diretta a Leone Magno. Vedi Leone Magno; Priscilliano.
U
Vita: Nacque in una famiglia della Cappadocia catturata durante una scorribanda di Goti. Fu consacrato vescovo nel 341 da Eusebio di Nicomedia. Proprio in quest'epoca, nella quale l'arianesimo aveva scarsi appoggi in Occidente, Ulfila cominciò a predicarlo fra i contingenti di soldati barbari con un esito straordinario. Tale circostanza permise agli ariani occidentali di opporsi alle misure di Teodosio e di altri imperatori.
Opere: Ci è giunta soltanto una professione di fede in latino (Dissertatio contra Ambrosium), ma fu di enorme importanza la traduzione gotica che Ulfila fece delle Scritture.
Teologia: Benché sappiamo che Ulfila era un ariano, non ci è chiara la sua esatta posizione all'interno dell'arianesimo. Il fatto che egli abbia firmato, nel 360 a Costantinopoli, una formula simile a quella di Rimini è stato sufficiente perché alcuni studiosi lo considerano un moderato. Altri invece lo collocano nella fazione radicale a motivo del rinvenimento di alcuni frammenti della sua opera scritta. Non mancano, inoltre, coloro che gli attribuiscono addirittura un arianesimo specifico. Vedi Ario.
V
Vita: Di origine egiziana e contemporaneo di Basilide, è probabilmente il maestro gnostico più importante del II secolo. Dopo aver propagandato le sue tesi nella sua terra natale, giunse a Roma all'epoca di Iginio (155-160). Sembra che si siano formate almeno due scuole di seguaci valentiniani, ossia una orientale e l'altra italiana. Vari documenti scoperti durante questo secolo a Nag Hammadi sono di composizione valentiniana. Vedi Gnosticismo.
Valeriano di Calahorra. (inizio)
Vescovo di Calahorra che è stato identificato con l'autore della Formula di fede pubblicata nel 1898 da G. Morin. Ci mancano però ulteriori dati a suo riguardo.
Vita: Vescovo di Cenemelum, Cimiez, prima del 439. Partecipò ai concili di Riez (439) e di Vaiso (442). Appoggiò Ilario di Arles nello scontro con Leone Magno. Sottoscrisse il Tomo a Flaviano e intervenne nel concilio di Arles del 455. Morì sicuramente poco dopo.
Opere: Fu autore di una lettera ai monaci Sulla virtù e l'ordine della dottrina apostolica. A. M. Riberi gli ha attribuito un'omelia Sulla dedicazione della Chiesa, tesi criticata da B. Fischer. Vedi Ilario; Leone Magno.
L'esistenza di periodi della vita di Gesù dei quali i Vangeli canonici non si occupano se non brevemente, come per esempio i quaranta giorni successivi alla risurrezione o il tempo trascorso da Gesù solo con i suoi discepoli, motivò una curiosità popolare che avrebbe voluto saperne di più. Tali lacune furono quindi un fertile terreno per inserire nel mondo cristiano elementi eretici che in questo modo potevano darsi una parvenza di autenticità della quale erano sprovvisti. Frutto dell'interesse popolare da un lato e dell'astuzia degli eretici dall'altro sono i Vangeli apocrifi. Fra questi si possono ricordare: il Vangelo degli Ebrei (che non è giunto fino a noi sebbene sappiamo che vi erano alcuni riferimenti a Matteo e che veniva utilizzato dagli ebioniti, la cui redazione è datata sul finire del I secolo e inizi del II), il Vangelo degli Egizi (di contenuto gnostico della fine del II secolo secondo C. Vidal Manzanares), il Vangelo ebionita (identificato da Quasten con quello dei dodici apostoli, degli inizi del III secolo, il cui contenuto si presenta contrario ai sacrifici levitici), il Vangelo di Pietro (del II secolo, di chiara influenza docetista. Sembrerebbe che in esso i fratelli di Gesù siano ritenuti figli di Giuseppe avuti da quest'ultimo con una sposa precedente a Maria), il Vangelo di Nicodemo (scritto intorno al V secolo, sembra essere una risposta cristiana ad un libello anticristiano pubblicato durante la persecuzione di Massimino Daia nel 311 o 312), il Protoevangelo di Giacomo (di enorme influenza successiva poiché, come ha segnalato C. Vidal Manzanares, costituisce il principale apporto scritto del giudeo-cristianesimo alla mariologia. Questo stesso studioso ha sottolineato la possibilità che si tratti di un tentativo di difesa della legittimità di Gesù di fronte alle calunnie giudee. In quest'opera per la prima volta viene difesa l'idea della verginità di Maria prima, durante e dopo il parto. La data della sua redazione deve situarsi, come minimo, nel II secolo. Il decreto gelasiano del VI secolo lo dichiarò eretico. Ciò nonostante, il suo apporto alla liturgia cattolica è considerevole), il Vangelo di Tommaso (gnostico, C. Vidal Manzanares ha posto la sua data di redazione nel II secolo, ma alcuni specialisti la retrocedono al I secolo, persino prima della redazione di qualcuno dei Vangeli canonici. Senza dubbio è il più importante dei Vangeli apocrifi ed ha mantenuto alcuni detti di Gesù non raccolti in altre opere e probabilmente originali), il Vangelo arabo dell'infanzia di Gesù, la Storia araba di Giuseppe il falegname (datato verso il IV-V secolo), il Vangelo di Filippo (gnostico, può datarsi nella seconda metà del III secolo), il Vangelo di Mattia (anteriore all'epoca di Origene), il Vangelo di Barnaba (del quale non ci è giunto nulla, sebbene sappiamo che il Decreto gelasiano lo considerò apocrifo), il Vangelo di Bartolomeo (un insieme di dialoghi nei quali diversi personaggi, incluso satana, rispondono alla domanda dell'autore sulla discesa di Cristo agli inferi), il Vangelo di Andrea (gnostico), il Vangelo di Giuda Iscariota (gnostico), il Vangelo di Taddeo, il Vangelo di Eva (gnostico), il Vangelo di Basilide (gnostico), il Vangelo di Cerinto (gnostico), il Vangelo di Valentino (gnostico) e, infine, il Vangelo di Apelle (gnostico). Nel loro insieme tutte queste opere, sebbene ci permettano di accedere al pensiero di alcuni gruppi eretici, specialmente gnostici, sono carenti di validità storica per ciò che riguarda lo studio della figura e dell'insegnamento di Gesù, con l'eccezione che deve essere sfumata di molto del Vangelo gnostico di Tommaso nel quale, ciò nonostante, la nota eterodossa obbliga a diffidare della fonte. Vedi Gnosticismo.
Vita: Papa (537-555). Nacque in una famiglia nobile. Fu diacono sotto il pontificato di Bonifacio II, che lo designò come suo successore nel 531, benché successivamente abbia revocato tale proposta di fronte alle proteste che ne derivarono. Nunzio pontificio a Costantinopoli, Vigilio fece un patto con l'imperatrice Teodora la quale era di fede monofisita che, in cambio dell'appoggio per l'elezione papale, avrebbe concesso l'invalidazione del concilio di Calcedonia del 451 e la riammissione del patriarca Antimo precedentemente destituito da Agapito I. L'elezione papale di Silverio però impedì a Vigilio l'attuazione dei suoi progetti e lo costrinse ad aspettare che il generale bizantino Belisario destituisse Silverio per accedere alla sede romana. Fatalmente vincolato ai capricci di Giustiniano, Vigilio, quando questi condannò i Tre Capitoli, cioè i difensori della cristologia delle due nature, con lo scopo di soddisfare le aspettative dei monofisiti della regione, cedette alla volontà imperiale, ma soltanto dopo aver subito l'arresto e la detenzione per mano dell'esercito imperiale. La reazione prodotta in Occidente dalla debolezza papale fu violenta. Un sinodo africano (550) lo scomunicò. Vigilio tentò allora di resistere alle pressioni imperiali e nel 551 fuggì attraverso il Bosforo riparando a Calcedonia. Un concilio convocato a Costantinopoli nel 553, pilotato dall'imperatore, non contribuì certo a risolvere la situazione. Di fatto, Giustiniano rese nota la segreta corrispondenza fra lui e il papa Vigilio, sottomettendo quest'ultimo agli arresti domiciliari. Alcuni mesi dopo, malato e depresso, il papa accettò di condannare i Tre Capitoli guadagnandosi la libertà e il ritorno a Roma. Malgrado ciò, Vigilio rimase ancora un anno a Costantinopoli ottenendo da Giustiniano la Pragmatica sanzione (554) con la quale venivano concessi privilegi alla Chiesa assicurando però il dominio imperiale in Italia. Vigilio morì a Siracusa durante il viaggio di ritorno. I suoi resti, portati a Roma, vennero seppelliti a San Marcello invece che a San Pietro a causa della sua impopolarità.
Vincenzo delle Gallie. (inizio)
Sacerdote del V secolo. Fu autore di un Commento ai salmi di Davide, che non è giunto fino a noi.
Vita: È il monaco scrittore più famoso di Lérins. Tuttavia, poco conosciamo della sua vita. Fu sacerdote annesso al monastero ed è probabile che si prendesse cura dei figli di Eucherio, Salonio e Verano. Morì prima del 450 e, secondo alcuni studiosi, prima ancora del 435.
Opere: Scrisse un Commonitorium contro gli eretici, le Obiezioni vincenziane che sono andate perdute e un'altra opera in relazione con il trattato di Agostino, Contro Nestorio.
Vita: Papa (189-198). Nato in Africa, fu il primo papa latino e, indiscutibilmente, contribuì efficacemente alla romanizzazione della Chiesa. Indusse altre Chiese a seguire la celebrazione domenicale della Pasqua in opposizione a Blasto. Di fronte all'opposizione delle Chiese dell'Asia Minore, le quali non desideravano abbandonare la consuetudine storica di celebrare la Pasqua il 14 di Nisan, Vittore le scomunicò non soltanto dalla comunione romana, ma anche da quella universale. Tale posizione provocò una reazione avversa, nella quale risaltò la figura di Ireneo, il quale gli ricordò il rispetto che, in relazione a questo problema, avevano avuto i papi precedenti. Vittore decretò la scomunica anche di Teodoto di Bisanzio il quale affermava che Cristo era divenuto Dio soltanto dopo la risurrezione e destituì lo gnostico Florino dagli uffici sacerdotali. Fu il primo papa di cui siamo certi che ebbe relazioni con la famiglia imperiale. Non è certo, come è stato affermato in alcune occasioni, che sia morto martire.
Opere: Fu autore di varie lettere sulla controversia pasquale. Vedi Ireneo.
Vittorino di Petovio. (inizio)
Vita: Vescovo di Petovio, l'odierna Ptuj. Morì martire intorno al 304 durante la persecuzione di Diocleziano.
Opere: È considerato il primo esegeta in lingua latina. Ci sono giunti soltanto un commento all'Apocalisse di Giovanni (Commentarii in Apocalypsim Ioannis) di carattere marcatamente millenarista, un frammento del trattato Sulla creazione del mondo e un opuscolo Contro tutte le eresie.
Vittorio di Aquitania. (inizio)
Vita: Scrittore aquitano della metà del secolo V.
Opere: Compose un ciclo pasquale che venne accettato ufficialmente dal sinodo di Orléans del 541, diffondendosi nelle Gallie fino all'VIII secolo. Inoltre, compose un Libro di calcolo. B. Krusch gli attribuì un Prologo di Pasqua, ma questa tesi non è stata totalmente accolta.
Vita: Nacque nel 340 ai confini dell'impero. Militare di professione, lasciò l'esercito dopo essersi convertito uno dei molteplici esempi di obiezione di coscienza dei cristiani dei primi secoli e, ordinato sacerdote, evangelizzò i Nervi e i Morini. Prese possesso della sede di Rouen intorno al 385. Verso il 396 si recò in Inghilterra per allontanarne la minaccia ariana. Inoltre, sappiamo che Vittricio nel 403 si trovava a Roma, ma non ne conosciamo il motivo. Morì intorno al 410.
Opere: Scrisse un discorso Intorno alle lodi dei santi (De laude sanctorum), pronunciato nel 396 in occasione del rinvenimento di diverse reliquie.
W
Vedi Ulfila.
Z
Papa (198-217) che, secondo la testimonianza di Ippolito di Roma, si schierò contro Sabellio. Secondo Harnak, la dichiarazione di Zefirino, che asseriva: " Conosco solamente un Dio, Gesù Cristo, e fuori di questi non v'è alcuno che potesse essere generato e potesse soffrire " è la " definizione dogmatica più antica di un vescovo romano della quale conosciamo il testo ", sebbene lo studioso tedesco abbia tacciato Zefirino di modalismo.
Vita: Fu l'ottavo vescovo che occupò la sede di Verona. Benché gli si sia attribuita un'origine africana, a motivo delle influenze di Tertulliano e di Lattanzio che si notano nella sua produzione, tale affermazione non possiede il benché minimo grado di certezza.
Opere: Gli si attribuiscono novantadue omelie.
Vita: Papa (417-418). È stato criticato il suo ruolo nella controversia sorta fra le Chiese delle Gallie che tentò di sedare concedendo alla sede di Arles un reale primato sopra le sette province galle. Senza dubbio una tale politica non favorì il primato romano, però bisogna riconoscere che evitò inutili tensioni con le Chiese della regione. Nel 417 reintegrò nella comunione ecclesiale Celestio e Pelagio, comunicando tale decisione ai vescovi africani con due lettere. La violenta reazione degli Africani lo costrinse a ritirare tale decisione, ma lasciò integro il principio formale della irrevocabilità delle decisioni prese dalla sede romana. Il sinodo di Cartagine e l'atteggiamento anti-pelagiano dell'imperatore lo indussero a rendere pubblica la lettera Tractoria, nella quale venivano condannati Pelagio e Celestio, ma che causò divisioni nella Chiesa romana. Contro la tradizione africana, accettò l'appello di Apiario di Sicca, mentre il primato africano si limitava a dire che avrebbe studiato la causa in un altro sinodo. Vedi Celestio; Pelagio.
CRONOLOGIA
Storia, Letteratura, Filosofia
c. 30 Morte di Gesù
c. 35 Martirio di Stefano
Conversione di Paolo
36 Deposizione di Pilato
37 Deposizione di Caifa
Nasce Giuseppe
37-41 Caligola, imperatore
38 Insurrezione anti-giudea in Alessandria
c. 40-45 Simone il Mago in Samaria
41 Claudio, imperatore
41 Ambasciata giudea a Claudio
Agrippa, re di Giudea e Samaria
c. 42 Martirio di Giacomo
43 Roma invade la Bretagna
Morte di Agrippa
Giudea, provincia romana
46-48 Viaggio missionario di Paolo e Barnaba
49 Espulsione dei Giudei da Roma
50 Concilio di Gerusalemme
c. 49-58 Viaggi di Paolo
c. 50 Libro di Enoc concluso
51-52 Gallione, proconsole di Acaia
53-56 Paolo ad Efeso
c. 60 Redazione dei Vangeli di Marco e
Luca e della Didachè
54-68 Nerone, imperatore
c. 60 Menandro lo gnostico
Lettere cattoliche
60-62 Paolo a Roma
c. 61 Redazione degli Atti degli Apostoli
62 Martirio di Giacomo, " fratello del Signore "
Vangelo di Matteo
Lettera agli Ebrei
64 Incendio di Roma
Persecuzione di Nerone
66-74 Prima guerra giudaica
c. 66 Apocalisse di Giovanni
c. 67 Vangelo di Giovanni
68 Suicidio di Nerone
Distruzione di Qumran
68-79 Anno dei quattro imperatori
69-79 Vespasiano, imperatore
Gerusalemme presa da Tito
Distruzione del Tempio
74 Presa di Masada
75 Imposizione del " Fiscus iudaicus "
c. 75 Giuseppe scrive la Guerra giudaica
Lettera di Barnaba
79 Eruzione del Vesuvio
79-91 Tito, imperatore
c. 80 Concilio di Iamnia o Yabneh: espulsione dei giudeo-cristiani dalle
sinagoghe
80 Dedicazione del Colosseo
80-120 Splendore di Epiceto
81-96 Domiziano, imperatore
Sviluppo del culto imperiale
c. 85 Il Pastore di Erma
89 Espulsione dei filosofi e degli astrologi da Roma
c. 93 Antichità giudaiche di Flavio Giuseppe
95 Presunta persecuzione di Domiziano
Esecuzione di Flavio Clemente e Acilio Glabrio
Flavia Domitilla esiliata
96-98 Nerva, imperatore
98-117 Traiano, imperatore
c. 100 Morte di Giuseppe
I di Clemente (o due decadi prima)
Vangelo di Tommaso (o due-tre decadi prima)
101-102 Guerra contro i Daci
105-106 Guerra contro i Daci
c. 107 Lettere di Ignazio
c. 108 Lettera di Policarpo ai Filippesi
112-113 Plinio a Bitinia
113 Corrispondenza fra Plinio e Traiano.
114-117 Guerra contro i Parti
L'impero romano raggiunge la sua massima estensione territoriale
115-117 Sollevazione giudaica a Cipro, Egitto, Cirenaica e Mesopotamia
c. 115 Tacito scrive negli Annali riguardo la persecuzione neroniana
c. 120 Svetonio scrive riguardo la persecuzione neroniana
" Il Pastore di Erma "
124 Rescritto di Minicio Fundano, proconsole dell'Asia, riguardo ai cristiani
c. 125 Apologia di Quadrato
c. 129 Conclusione del Vallo di Adriano
c. 130 Conversione di Giustino
Basilide lo gnostico
Papia (o alcune decadi prima)
130-180 Scuola gnostica di Alessandria
132-135 Seconda guerra giudaica
I giudeo-cristiani perseguitati da Bar Koiba per non aver voluto armarsi Fondazione di Elia Capitolina
138-160 Antonino Pio, imperatore
c. 140 Morte di Giovenale
c. 140-160 Rescritti relativi ai cristiani di Tessalonica, Larissa, Atene e Acaia.
c. 140-160 Valentino
142 Costruzione del muro Antonino
c. 143 Marcione scrive le Contraddizioni
144 Marcione, espulso dalla Chiesa romana, comincia a fare del proselitismo
c. 145 Aristide
c. 150 Lettera a Diogneto
154-155 Policarpo a Roma
Discussioni con il papa Aniceto
c. 155 I Apologia di Giustino
c. 160 II Apologia di Giustino
Melitone di Sardi
161-180 Marco Aurelio, imperatore
Epidemia dalla Mesopotamia al Reno
Martirio di Giustino
c. 165 Tolomeo scrive l'opera gnostica " Lettere a Flora " nelle quali dà un'interpretazione dell'Antico Testamento
165-170 Sporadiche persecuzioni in Asia
c. 166 Luciano scrive " La morte di Peregrino "
Martirio di Policarpo
167-180 Pressione germanica sul Danubio
c. 170 Lo gnostico Eracleone
Apuleio scrive " L'asino d'oro "
171-180 Marco Aurelio scrive le " Meditazioni "
172 Montanismo in Frigia
c. 175 Egesippo
175-180 Taziano
177-180 Atenagora
Progrom a Lione
Martirio di Blandina e altri
178 Ireneo vescovo di Lione
Celso scrive il " Discorso veritiero contro i cristiani "
180 Martiri di Cartagine
Teofilo di Antiochia
c. 180 Scuola catechetica di Alessandria (Panteno)
Apollinare e Milziade scrivono contro il montanismo
180-200 Clemente di Alessandria
180-192 Commodo, imperatore
c. 185 Ireneo scrive " Contro gli eretici "
190-220 Controversia monarchiana a Roma
c. 195 La controversia della Pasqua: intervento di Ireneo
193 Settimio Severo proclamato imperatore
c. 197 Persecuzione a Cartagine
Apologia di Tertulliano
199 Campagna parta di Severo
c. 200 Iscrizione di Abercio
200-220 Controversie
Tertulliano scrive contro gli gnostici
202 Severo promulga un rescritto contro le conversioni giudee e cristiane
202-206 Persecuzione nel nord Africa, Roma, Alessandria, Antiochia e Corinto Clemente abbandona Alessandria
203-204 Severo in Africa
203 Origene, direttore della Scuola di Alessandria
c. 207 Tertulliano si unisce ai montanisti
208-211 Severo in Scozia
210-236 Ippolito di Roma
211 Severo muore a York
211-217 Caracalla, imperatore
212 (o 214) Costituzione Antoniana
215 Origene abbandona Alessandria
c. 215 Filostrato scrive la " Vita di Apollonio di Tiana "
216 Nasce Mani
217-218 Macrino, imperatore
218-222 Eliogabalo
Callisto a Roma
Origene vescovo di Roma
c. 219 Tertulliano e Ippolito attaccano l'editto di Callisto
c. 220 Sabellio
c. 220-230 Giulio Africano e Minucio Felice
Dion Cassio scrive la " Storia di Roma "
222-235 Alessandro Severo
222-230 Urbano, papa
224 Rivoluzione sassanide in Persia
c. 225 Origene comincia l'Hexapla
c. 229-230 Origene abbandona Alessandria e si trasferisce a Cesarea
c. 230 Prima guerra persa
233-234 Plotino in Alessandria
235 Pressione germanica sul Reno
235-238 Massimino il Trace
235-236 Persecuzione dei dirigenti cristiani
236-250 Fabiano papa
Sviluppo del diaconato e delle catacombe a Roma
236 Persecuzione dei cristiani
Origene in Cappadocia scrive la " Esortazione al martirio "
237-238 Offensiva persiana contro Roma
237-242 Origene e Gregorio il Taumaturgo a Cesarea
238 Attacchi germanici
Guerra civile nel nord Africa e Gordiano sul trono
238-244 Gordiano III
240 Missione di Mani in Persia
240-245 Origene si scontra con i monarchiani
241 Sapor I, re di Persia
243-244 Guerra contro la Persia
243 Gregorio ritorna in Cappadocia
244-249 Filippo l'Arabo
247 Mille anni dalla fondazione di Roma
247-264 Dionigi, vescovo di Alessandria
248 Attacco dei Goti
Origene scrive " Contro Celso "
Decio recupera Mesia e Pannonia riportandole all'impero
Progrom anticristiano ad Alessandria
249-251 Decio, imperatore
250 Guerra gotica
Detenzione dei dirigenti cristiani
Dionigi di Alessandria fugge, Cipriano abbandona Cartagine
Babila di Antiochia giustiziato
Il papa Fabiano viene giustiziato
Ordine di sacrificare nelle province " Libelli " in Egitto (giugno-luglio)
251 Morte di Decio
Problema de " lapsi " e scisma novaziano
Cipriano scrive " Sull'unità della Chiesa "
252-253 Gallo, imperatore. Si rinnova la persecuzione brevemente
253-260 Valeriano, imperatore
254 Guerra persiana
254-257 Stefano, papa
254 Origene muore a Tiro
254-255 Le province spagnole di Merida e León invase dai Goti
254 Le congregazioni europee si appellano a Cipriano
Gli Eruli invadono la Grecia e le province del Mar Nero
255-272 Controversia sopra il ribattezzamento
255-272 Firmiliano di Cappadocia
256 I Sassanidi prendono Dura
Concilio di Cartagine
257-258 Sisto II, papa
257 Dionigi esiliato a Kufrah
257-260 Persecuzione di Valeriano: Sisto, Cipriano, Lorenzo e altri, giustiziati
259-274 Impero gallo
Valeriano catturato vicino ad Edessa
Gallieno, Editto di Tolleranza
La moneta di argento crolla
260-262 Antiochia e le province orientali sono prese dai Persiani
Guerra civile in Egitto
260-268 Galerio, imperatore
260-263 Dionigi di Alessandria e Dionigi di Roma discutono sopra il sabellianismo
261 Rescritto di Galieno ai vescovi egizi
261-272 Paolo di Samosata, vescovo di Antiochia
262-272 Dominio di Palmira sull'oriente romano
c. 263 Porfirio a Roma
264-265 Riunioni conciliari ad Antiochia contro Paolo
268-270 Claudio II, imperatore
268 Paolo condannato come eretico dalle decisioni conciliari di Antiochia
269 I Goti sconfitti da Claudio
270 Claudio muore di peste
Epidemia di peste
c. 270 Antonio si ritira nel deserto
270-275 Aureliano, imperatore
Felice, papa
L'impero viene fissato nei confini del Reno, Danubio ed Eufrate
I palmireni esiliati
272 Muore Sapor I
La Chiesa di Antiochia fa appello ad Aureliano riguardo a Paolo
274 Aureliano costruisce nuove mura intorno a Roma e dedica un tempio al dio Sole
275 Aureliano scrive " Contro i cristiani "
Porfirio minaccia la persecuzione
276-282 Probo, imperatore
276-293 Bahram II, re di Persia
277 Mani, giustiziato
280-300 I manichei in Egitto e in Siria
c. 280 Commodiano. Anatolio
282-283 Caro, imperatore
283-284 Carino, imperatore
284-305 Diocleziano, imperatore
286 Massimiano, augusto
288 Carausio eccita la rivolta in Bretagna
290-305 Arnobio di Sicca
293-303 Riforme di Diocleziano:
1. Tetrarchia (Diocleziano e Massimiano, augusti; Costanzo e Galerio, cesari)
2. Province decentralizzate
3. Ristrutturazione dell'esercito
4. Riforma monetaria
5. Editto dei prezzi (301)
6. Riforma fiscale
296 Costanzo restituisce la Bretagna all'impero
297 Misure anti-manichee di Diocleziano
298 Guerra persiana
c. 300 Conversione della casa reale armena
Metodio di Olimpo
Alessandro di Licopoli
300-318 Lattanzio
303-305 I cristiani sono attaccati da Ierocle ed altri. Cronaca di Eusebio di Cesarea
303 Grande persecuzione: Primo editto: libri consegnati, edifici distrutti e discriminazione dei cristiani; secondo editto: detenzioni per il clero; terzo editto: il clero è obbligato a sacrificare; quarto editto: viene ordinato il sacrificio generale
304 Galerio assume il potere
c. 304 Apostasia di Marcellino
304 Martiri di Abitinia
305 Costanzo e Galerio, augusti; Severo e Massimino, cesari
305-306 Si interrompe la persecuzione
305 Porfirio muore
306 Costanzo muore a York
Costantino, augusto
306-312 Tolleranza a Roma e in Africa
306 Quinto editto persecutorio in Oriente
307 Licinio, augusto
308 Conferenza di Carnunto
308-311 Confusione nella Chiesa di Roma
308 Sesto editto persecutorio in Oriente
Martiri egizi in Palestina
c. 308 Inizio dello scisma meleziano
309-379 Sapor II, re dei Persiani
c. 309 Concilio di Elvira
310 Muore Massimiano
Martirio di Panfilo
311 Editto di Tolleranza di Galerio
Muore Galerio
Prima edizione della " Storia Ecclesiastica " di Eusebio di Cesarea
311-312 Elezione di Ceciliano a Cartagine Scisma donatista
Massimino continua la persecuzione nei suoi territori especialmente in Egitto Pietro di Alessandria e Luciano di Antiochia martiri
312 Vittoria di Costantino a Ponte Milvio Concilio anti-cecilianista di Cartagine
312-315 Influenza di Osio su Costantino
Editto di Milano
Appello anti-cecilianista a Costantino
Massimino è sconfitto e muore
Concilio di Roma: Cecilio è vendicato
314 (o 316) Guerra fra Costantino e Licinio
314 Concilio di Arles: si permette ai cristiani di servire nell'esercito purché in azioni meramente difensive
316 Costantino esonera Ceciliano da tutti i suoi compiti
c. 318 Inizia la controversia ariana
321 Tolleranza per i donatisti
312-324 Persecuzione nel territorio di Licinio
324 Licinio è sconfitto.
Seconda edizione della " Storia Ecclesiastica " di Eusebio
Costantino imperatore unico
325 Concilio di Antiochia
Concilio di Nicea
327 Seconda sessione di Nicea
328 Atanasio eletto come vescovo di Alessandria
330 Monachesimo egiziano
330-332 Atanasio si scontra con i melaziani
330-337 Costantino preme sui i centri pagani in Oriente
332 I Goti sconfitti da Costantino
333 Proibizione delle opere di Porfirio
334 Concilio di Cesarea
335 L'impero diviso fra i figli e i cugini di Costantino
Il concilio di Tiro condanna Atanasio
Atanasio esiliato
c. 336 Donato celebra un concilio in relazione al ribattesimo
336 Eusebio compone l'Orazione in lode di Costantino
337 Battesimo di Costantino
Fine del primo esilio di Atanasio
Morte di Costantino
Colpo di stato militare
Costantino II, Costante e Costanzo II, imperatori
337-343 Guerra contro la Persia
337-340 I cristiani perseguitati in Persia
c. 338 Eusebio scrive la Vita di Costantino
339 Concilio di Roma appoggia le tesi di Atanasio e Marcello di Ancira
Morte di Eusebio
339-346 Secondo esilio di Atanasio
340 Guerra civile fra Costantino II e Costante
Appaiono in Africa i circumcellioni
340-470 Efrem il Siro
Costantino II muore vicino Aquileia
c. 340 Concilio di Gangra
341 Atanasio a Roma
Concilio di Antiochia, II e IV credo di Antiochia
342 Proibizione dei sacrifici pagani
342 (o 343) Concilio di Sardica
344 Credo macrostico
345 Firmico Materno
346 Atanasio ritorna trionfante ad Alessandria
Morte di Pacomio
347 Missione di Paolo e Macario nel Nord Africa
Donato esiliato in Gallia
Concili di Milano e Sirmione
348-361 Preponderanza cattolica in Nord Africa
c. 348 Concilio di Cartagine
349 I Persiani assediano Nisibi
350 Assassinio di Costante
Cirillo consacrato vescovo di Gerusalemme
351 Guerra civile
Secondo concilio di Sirmio
Destituzione di Fotino
352-366 Liberio, papa
353 Concilio di Arles
354 Gallo Cesare giustiziato
354-356 I Germani invadono la Gallia
355 Giuliano, cesare
c. 355 Donato muore in esilio
355-358 Campagne galliche di Giuliano
Esilio di Liberio
356 Morte di Antonio
Proibizione del culto pagano sotto pena di morte
356-362 Terzo esilio di Atanasio
357 Vengono portate a Costantinopoli le reliquie di sant'Andrea e san Luca
Terzo concilio di Sirmio
c. 358 Muore Osio di Cordova
358 Concilio di Ancira
359 Guerra con la Persia
Concilio di Seleucia
Concilio di Rimini
360 Giuliano, augusto
Concilio di Costantinopoli
361 Morte di Costanzo II
360-390 Apollinare di Laodicea
361-363 Giuliano l'Apostata
Tolleranza di tutti i credi cristiani e pagani
362 Ritorno dei donatisti esiliati
Atanasio ritorna dall'esilio
Concilio di Alessandria
Giuliano ripristina il paganesimo Proscrizione dei maestri cristiani
Quarto esilio di Atanasio
362-391392 Parmeniano, vescovo donatista di Cartagine
363 Guerra contro la Persia
Morte di Giuliano
Gioviano, imperatore
Sinodo di Antiochia
364-375 Valentiniano I, imperatore d'Occidente
364 Atanasio ritorna in Alessandria
Concilio di Lampsaco
364-378 Valente imperatore d'Oriente
365-366 Quinto esilio di Atanasio a causa della politica ariana di Valente
365-385 Ottato di Milevi
366-367 Procopio
366-384 Damaso, papa
367 Graziano
Muore Ilario di Poities
368 Concilio di Roma
Condanna di Aussensio di Milano
370-379 Basilio di Cesarea
370-390 Ausonio
371 Damaso accusato di assassinio e assolto dall'imperatore
373 Ambrogio consacrato vescovo di Milano
Morte di Atanasio
c. 373 Morte di Efrem il Siro
373-390 Gregorio di Nazianzo vescovo di Salamina
374-395 Gregorio vescovo di Nissa
374-377 Girolamo nel deserto di Calcide
c. 375 Inizio del priscillianesimo in Spagna
375-390 Simmaco
Diodoro di Tarso
378 Graziano rinuncia al titolo di " Pontefice massimo "
Valente, sconfitto dai Visigoti ad Adrianopoli
379 Teodosio I, imperatore
c. 380-385 Martino di Tours evangelizza il Nord della Gallia
380 Proscrizione dell'eresia
380-385 Ticonio
381 Concilio ecumenico di Costantinopoli
Concilio di Aquileia
382 Concilio di Roma
Discorso sull'altare della vittoria
383 Ribellione di Massimo
Morte di Graziano
Girolamo inizia la traduzione della Bibbia
384 Girolamo lascia Roma e si reca in Palestina
384-385 Conflitto tra Ambrogio e la corte di Valentiniano II
384-387 Agostino a Milano
385 Priscilliano e alcuni dei suoi discepoli condannati e giustiziati
385-407 Giovanni Crisostomo
385-420 Girolamo a Betlemme
386 Agostino, cattolico
387 Massimo invade l'Italia
Problema delle statue ad Antiochia
388 Massimo sconfitto ad Aquileia
390 Massacro di Tessalonica
Ambrogio scomunica Teodosio per il massacro
391 Il Serapeum è distrutto da Teofilo
Si proibiscono i sacrifici
392 Morte di Valentiniano II
Scisma massimianista nel Nord Africa
Nuove leggi anti-eretiche e anti-pagane
Concilio di Capua
392-394 Ribellione di Eugenio
392-428 Teodoro, vescovo di Mopsuestia
393 Concilio di Ippona
394 Concilio donatista di Bagai
395 Morte di Teodosio
Agostino, vescovo di Ippona
L'impero viene diviso fra Arcadio (oriente) e Onorio (occidente)
395-408 Stilicone
395-407 Didimo il cieco ad Alessandria
395-400 Rufino
395-404 Claudiano
395-411 Sulpizio Severo
396-397 Agostino scrive " Le confessioni "
397 Muore Ambrogio di Milano
Terzo concilio di Cartagine
397-401 Controversia origenista
397-398 Fallisce la ribellione di Gildo nel Nord Africa
398 Gildo e il vescovo
Ottato di Tamogadi vengono giustiziati
398-404 Giovanni Crisostomo, vescovo
399-412 Campagna antidonatista di Agostino
399-407 Prudenzio
400 Primo concilio di Toledo
401-417 Innocenzo I, papa
402 Sconfitta dei Visigoti a Pollenzo
403 Sinodo della Quercia
Morte di Epifanio di Salamina
405 Editto di unità contro i donatisti
406 Invasione delle Gallie dei Vandali e di altri popoli
407 Costantino III
Giovanni Crisostomo muore in esilio
408 Muore Arcadio
Teodosio II, imperatore d'Oriente
Assassinio di Stilicone
409-410 I Romani abbandonano la Bretagna
410 Alarico prende Roma
Sinodo di Seleucia-Ctesifonte
410-420 Paolo Orosio
411 Conferenza di Cartagine
Celestio, condannato a Cartagine
Comincia la controversia pelagiana
411-426 La " Città di Dio "
412 Condanna e prescrizione dei donatisti
412-444 Cirillo, vescovo di Alessandria
413 Ribellione nel Nord Africa
413-416 Rutilio Namaziano
415-421 Campagne di Costanzo III nelle Gallie
415 Il sinodo di Diospoli esonera Pelagio
Assassinio di Ipazia
I pagani sono esclusi dalle cariche civili e militari
415-430 Trattati antipelagiani di Agostino
416 Concili anti-pelagiani di Cartagine e Milevi
417 Innocenzo I condanna i pelagiani
417-434 Giovanni Cassiano
418 Insurrezioni a Roma
I pelagiani vengono proscritti da Onorio
I Visigoti si stabiliscono nelle Gallie
Concilio di Telepte
419 Concilio di Cartagine
423 Morte di Onorio
423-425 Giovanni, imperatore
424 Sinodo di Dadiso in Persia
425-455 Valentiniano III
425-430 Onorato di Lérins
c. 427 Turbamento in Nord Africa
428-431 Nestorio, vescovo
429 I Vandali invadono il Nord Africa
429-431 Nestorio si scontra con Cirillo
430 Muore Agostino
430-435 Vincenzo di Lérins
430-440 Socrate. Sozomeno
431 I Vandali prendono Ippona
Muore Paolino di Nola
I concilio di Efeso e condanna di Nestorio
432 Evangelizzazione dell'Irlanda da parte di Patrizio
433 Formula di riunione
435-440 I bagaudi in Gallia
435-458 Teodoreto di Ciro
438 Codice teodosiano
439 I Vandali conquistano Cartagine
440-461 Leone, papa
440 Salviano di Marsiglia
442 Trattato di pace fra Roma e i Vandali
444 Muore Cirillo
445 Estensione dell'autorità papale in tutto l'Occidente
446-451 Controversia eutichiana
447 Gli Unni in Europa orientale
448 Eutiche condannato
449 Il Tomo a Flaviano di Leone. Latrocinio di Efeso, dove Eutiche viene riabilitato
450 Marciano e Pulcheria regnanti
c. 450 Zosimo
451 Attila sconfitto ai Campi Catalaunici
Gerusalemme confermato come patriarcato
Concilio ecumenico di Calcedonia
Rivolte contro Calcedonia a Gerusalemme e in Alessandria fino al 45
452 Nestorio muore in esilio
Leone affronta Attila
Leone rifiuta il canone 28 di Calcedonia
453 Muore Pulcheria
455 Genserico prende Roma
455-456 Alleanza gallo-visigota
Avito, imperatore d'Occidente
456-472 Ricimero
457 Morte di Marciano
457-461 Maiorano, imperatore in Occidente
457-474 Leone I, imperatore in Oriente
459 Muore Simeone lo stilita
460 Sidonio Apollinare
461 Muore Leone I, papa
466-484 Eurico, re dei Visigoti, stabilisce l'arianesimo nelle Gallie
468 Leone I non riesce a sconfiggere i Vandali
474 Leone II, imperatore
474-491 Zenone, imperatore
475 Efeso III, anticalcedonese
476 Romolo Augustolo, destituito
Termina l'impero romano d'Occidente
476-493 Odoacre re d'Italia
477 Muore Genserico
477-484 Unerico, re dei Vandali
c. 480 Inizio del monachesimo nella Bretagna celtica
483-484 Unerico perseguita i cattolici africani
484-519 Scisma di Acacio
491-518 Atanasio, imperatore
492-496 Gelasio, papa
493-526 Teodorico l'ostrogoto, re d'Italia
496-498 Atanasio II, papa
Tentativi di sanare lo scisma acaciano
498 Isauriani, espulsi da Costantinopoli
498-506 Scisma laurenziano
c. 499 Battesimo di Clodoveo
500-527 Fulgenzio di Ruspe
502 Missione dei nove santi in Etiopia
506 Concilio di Agde
507 I Visigoti vengono sconfitti dai Franchi a Vouillè
507 Severo
510-520 Zaccaria
510-523 Boezio
511 Concilio di Orléans
La Gallia cattolica
Morte di Clodoveo
Concilio di Sidon
513 Sinodo di Tiro
514-84 Cassiodoro
517 Concilio di Epaul
Borgogna cattolica
518-520 Giovanni di Costantinopoli utilizza per la prima volta il titolo di " patriarca ecumenico "
519 L'imperatore Giustino I pone fine allo scisma acaciano
519-521 I monaci di Scete a Roma
519-530 Persecuzione dei monofisiti ad Antiochia e in Oriente fatto salvo l'Egitto
523 Boezio, giustiziato
523-530 Ilderico il vandalo adotta un atteggiamento pro-cattolico
c. 524 Scisma giulianista
525 Concilio di Cartagine
Restaurazione parziale del cattolicesimo
526-534 Atalarico, re degli Ostrogoti
Amalasunta, reggente
527-565 Giustiniano, imperatore
527-530 Nascita di una gerarchia monofisita
Leggi anti-eretiche di Giustiniano
529 Benedetto fonda il monastero di Montecassino
Chiude l'Accademia di Atene
Concilio di Orange
530-532 Guerra persiana
530-540 Leonzio di Gerusalemme
Antemio di Tralle
530-560 Procopio
532-563 Incontro con i monofisiti
533-534 Belisario scalza il regno vandalo in Nord Africa
534 Codice giustinianeo
535 Assassinio di Amalasunta e guerra gotica
Restaurazione del cattolicesimo in Nord Africa
c. 535 Leonzio di Bisanzio
536 Belisario invade l'Italia e prende Roma
537 La successione di Calcedonia restaurata in Alessandria
537-554 Vigilio, papa
540-543 Controversia origenista
540 Gilda
542 Missione di Giuliano in Nubia
542-550 Totila
542-560 La Chiesa monofisita in tutto l'impero bizantino
546 Editto dei Tre Capitoli
Totila prende Roma
547 Belisario prende Roma
Vigilio a Costantinopoli
c. 547 Muore Benedetto
548 Vigilio condanna i Tre Capitoli
550-570 Eresia triteista
550-560 Agatia
550-585 Giovanni di Efeso
552 Sconfitta di Totila
553 Giustiniano conquista il sud della Spagna
Quinto concilio ecumenico a Costantinopoli: condanna dei Tre Capitoli
554 Narsette fa pace con i Goti
Si organizza l'Italia bizantina
Il Constitutum di Vigilio il quale accetta le decisioni del Quinto Concilio Generale
560-570 Corippo
565-578 Giustino II, imperatore
c. 566 Missione calcedonese a Makurrah
567 La peste in Italia
568 Invasione longobarda in Italia
569 Missione di Longino in Alwah
570-650 Missioni nestoriane in Oriente
c. 635 Si giunge in Cina
576-577 Si stabilisce una gerarchia copta in Alessandria
c. 577 Iniziano le invasioni slave nei Balcani
578-582 Tiberio II, imperatore
578-604 Damiano, patriarca monofisita di Alessandria
Scisma fra i monofisiti alessandrini e antiocheni
579 Guerra persiana
581 Incidente di Al-Mundhir
580-594 Gregorio di Tours
582-602 Maurizio, imperatore
587 Conversione di Reccaredo al cattolicesimo
590-615 Missione di Colombano
591 Trattato fra Roma e Persia
595 Controversia riguardo al titolo di " patriarca ecumenico "
597 Missione di Gregorio I fra gli Anglosassoni
601 Guerra fra Bisanzio e gli Avari
602 Assassinio di Maurizio e della sua famiglia
602-610 Foca, imperatore
I Persiani invadono l'impero romano
603 Conversione dei Longobardi al cattolicesimo
614 Gerusalemme conquistata dai Persiani
APPENDICE
CONCILI ECUMENICI DEI PRIMI SEI SECOLI
Gerusalemme (c. 50)
Descritto nel capitolo 15 del libro degli Atti degli Apostoli, ebbe come finalità quella di sanare le discussioni in merito ai gentili convertiti al cristianesimo. La lettera Lai Galati senza dubbio scritta prima della celebrazione del concilio riferisce che già esisteva una certa regolamentazione " de facto " della situazione, consistente nell'esimere i gentili dalla circoncisione (Gal 2,3) e dall'osservanza della Legge mosaica, poiché si partiva dalla base che la salvezza era ottenuta per grazia di Dio attraverso la fede in Cristo (Gal 2,15-21), senza le opere della Legge. Il pericolo di un'antinomismo era scongiurato perché questa fede diventa operante mediante l'amore (Gal 5,6).
L'insistenza di alcuni giudeo-cristiani presumibilmente seguaci del fariseismo per i quali i gentili dovevano essere circoncisi e osservare la Legge mosaica fu risolta mediante un accordo unanime degli apostoli, partendo dal quale si stabiliva l'esenzione dalla circoncisione e dalla Legge mosaica per i convertiti provenienti dal paganesimo, e nello stesso tempo, sicuramente per evitare lo scandalo di alcuni giudeo-cristiani, si raccomandava di osservare quello che nel giudaismo è conosciuto come Legge di Noè, cioè, la moralità sessuale, la proibizione di mangiare animali ancora vivi (è a questo che si riferisce l'ordine riguardo il sangue nel giudaismo), ecc.
Il concilio di Gerusalemme riveste un'enorme importanza non solo perché è stato il primo, ma anche perché i Padri conciliari che vi parteciparono lo fecero con la convinzione di essere assistiti dallo Spirito Santo nelle loro decisioni (At 15,28ss) e di godere di una autorità data loro specificatamente da Cristo per stabilire norme che nel giudaismo potrebbero chiamarsi " Gialachiche ", cioè, non solo interpretative della legge di Dio, ma anche vincolanti per tutti i credenti. Ambedue i principi sembrano essere assunti nei concili ecumenici posteriori.
I. Nicea
Questo concilio fu convocato per dibattere sull'eresia predicata dal presbitero Ario. Questi affermava che Cristo non era eterno ed era stato creato. In questo modo, Ario si faceva portavoce delle tesi che difendevano l'esistenza di esseri intermedi tanto popolari nell'ellenismo. L'acredine della controversia indusse Costantino preoccupato più delle ripercussioni politiche che dell'aspetto spirituale a convocare un concilio che avrebbe dovuto decidere in modo definitivo sulla questione.
A Nicea si riunirono tra i duecentosettanta e i trecentodiciotto vescovi, secondo i dati delle diverse fonti. Il vescovo di Roma non fu presente e inviò come suoi legati Vittore e Vincenzo.
La prima riunione ebbe luogo il 20 maggio e fu presieduta da Costantino, che si limitò a sottolineare la necessità di giungere ad una unità dottrinale che egli avrebbe appoggiato.
La formula del " homoùsios " (consostanziale), proposta da Osio, si impose nel concilio e sulla base di tale formula fu redatto il credo o simbolo di Nicea, nel quale si dichiarava dogmaticamente che il Figlio era stato generato e non creato, essendo consostanziale al Padre o della sua stessa sostanza. La formula fu sottoscritta da tutti i presenti tranne che da Teona di Marmarica e Secondo di Tolemaide. Costoro furono esiliati dall'imperatore come del resto Ario ed Eusebio di Nicomedia, che ritratterà posteriormente la sua sottoscrizione. In questo concilio fu condannato anche lo scisma di Melezio il quale usurpava la diocesi di Alessandria , si risolse la questione della Pasqua, si dettarono una ventina di canoni disciplinari riguardo al battesimo degli eretici e ai lapsi o apostati e si parlò della preminenza delle sedi patriarcali.
Il concilio si chiuse il 19 giugno del 325, data che coincideva con il ventesimo anniversario dell'impero di Costantino.
II. Costantinopoli
Convocato dall'imperatore Teodosio I, ebbe la partecipazione di circa centonovanta vescovi, assente il vescovo di Roma che non inviò neppure i suoi legati. Di questi centonovanta, trentasei erano favorevoli all'eresia macedoniana, che negava la divinità dello Spirito Santo.
Il concilio fu presieduto da Melezio di Antiochia e, alla morte di questi, da Gregorio di Nazianzo. In seguito fu presieduto da Nettario fino alla chiusura avvenuta il 9 luglio del 381.
Dopo le prime sessioni, i macedoniani si ritirarono, ma ciò non interruppe la celebrazione del concilio. Questo confermò il simbolo di Nicea e condannò gli ariani, i sabelliani, i macedoniani e gli apollinaristi. Risultato del concilio fu il credo niceno-costantinopolitano fatta eccezione del " filioque " nel quale si affermava che lo Spirito Santo, Signore e datore di vita, è adorato e glorificato con il Padre e il Figlio.
Il concilio fu accettato con una relativa facilità in Occidente, fatto salvo il suo terzo canone nel quale si affermava che il vescovo di Costantinopoli aveva la preminenza di onore dopo quello di Roma. Tale canone andava a ledere la tradizione delle sedi più antiche, come, quella di Alessandria e di Antiochia.
L'imperatore Teodosio, con il decreto del 30 luglio del 381, impose in tutto l'impero le decisioni del concilio.
III. Efeso
Il concilio di Costantinopoli aveva condannato l'eresia di Apollinare, il quale sosteneva che l'unione della divinità e dell'umanità in Cristo si realizzava mediante la sostituzione dell'anima umana con il Verbo, tesi che mutilava chiaramente la piena umanità di Cristo. Contro tale posizione e anche dell'eresia ariana si era pronunciata la scuola di Antiochia (Diodoro di Tarso, Teodoro di Mopsuestia) sostenendo la tesi secondo la quale Cristo aveva due nature, umana e divina, esagerando però la separazione fra le stesse e dando vita alla teoria della doppia personalità di Cristo in termini di " dimora " o di " sovrapposizione " o, ancora meglio, di " congiunzione ".
Nestorio, discepolo di Teodoro e Diodoro, monaco antiocheno che si era scontrato con gli ariani, nel 428 fu eletto patriarca di Costantinopoli. Gli insegnamenti di Nestorio, secondo il quale il Verbo non si era fatto realmente carne ma aveva dimorato nella carne e Maria non era la madre di Dio, ma aveva soltanto dato alla luce un uomo nel quale, dopo la sua nascita, abitò il Verbo, originarono immediatamente un conflitto.
La posizione di Nestorio fu immediatamente combattuta da Eusebio di Dorilea, Cirillo di Alessandria e dallo stesso Celestino I. Dopo le decisioni contrarie al nestorianesimo emesse dai sinodi di Roma (430) e di Alessandria, Nestorio non ritrattò le sue tesi. Viceversa, convinse l'imperatore Teodosio II a convocare un concilio ecumenico.
Il concilio fu convocato il 7 giugno del 431 ad Efeso. Vi presero parte, come legati del vescovo di Roma, i vescovi Arcadio, Proietto e il presbitero Filippo. A Efeso giunsero Nestorio con sedici vescovi e Cirillo con una cinquantina.
Riunitisi i circa centosessanta vescovi, non essendo ancora arrivati i legati del vescovo di Roma, Cirillo rimandò l'apertura del concilio al 22 giugno del 431. Tale azione provocò la protesta di sessantotto vescovi e del patriarca Giovanni di Antiochia, il quale era appena giunto con quarantatré vescovi e che si rifiutò di entrare in città fino alla conveniente risoluzione del problema.
Nonostante ciò, il 22 si celebrò la prima sessione presieduta da Cirillo, Giovenale di Gerusalemme e Memnone di Efeso, alla presenza di cinquantatré vescovi. Il conte Candidiano, delegato imperiale, aveva inutilmente tentato di rimandare l'inizio del concilio.
Dopo la lettura della corrispondenza fra Cirillo e Nestorio, del sinodo romano del 430 e di una selezione di testi patristici presumibilmente contrari a Nestorio, fu pronunciata la condanna di quest'ultimo e se ne ordinò la destituzione.
Il 26 giugno entrò nella città il patriarca Giovanni con i suoi vescovi, dichiarando a sua volta destituiti Cirillo e Memnone. Lo stesso imperatore si pronunciò contrario alla prima riunione dichiarandola illegale. L'arrivo dei legati pontifici che avevano il compito di appoggiare Cirillo salvò la situazione, poiché il concilio tornò a riunirsi e approvò tutte le decisioni raggiunte fino ad allora. Giovanni di Antiochia scelse di non comparire alle sessioni successive. Il 7 luglio, alla fine della settima sessione, il concilio si dichiarò sospeso, ma non chiuso.
In agosto un legato imperiale arrivò con l'ordine dell'imperatore di destituire Nestorio insieme a Cirillo e a Memnone. Per eliminare la possibilità di proteste, Teodosio II dichiarò terminato il concilio e sollecitò la nomina di un successore di Nestorio per la sede di Costantinopoli. Il 25 ottobre venne così consacrato Massimiano. Per ciò che riguardava la nomina dei successori di Cirillo e Memnone non fece pressioni e, di fatto, sia Cirillo che Memnone tornarono alle loro rispettive diocesi e continuarono a governarle.
Nestorio fu esiliato nel monastero di Euprepio, vicino ad Antiochia.
Il concilio affermò che il Verbo era, fin dal primo momento del concepimento verginale, unito alla natura umana nel seno di Maria e che per questo il nato da Maria era Dio e uomo allo stesso tempo sin dal primo istante in cui venne alla luce. Per questo Maria poteva essere chiamata " Theotokos " o Madre di Dio.
Il concilio condannò anche il pelagiano Celestio, riconobbe il primato della sede di Roma e riaffermò la formula di Nicea.
L'" Editto di unione " del 433, approvato da Sisto III, fu un autentico sigillo di questo concilio nella misura in cui permise che Cirillo di Alessandria conciliasse la sue posizioni con quelle di Giovanni di Antiochia e Teodoreto di Ciro.
IV. Calcedonia
Purtroppo, la questione monofisita non fu sanata in modo definitivo dal concilio di Efeso. Dioscoro di Alessandria e l'archimandrita Eutiche sostenevano che, nell'unione del Verbo divino con la natura umana, quest'ultima era stata assorbita da quella divina. Eutiche ebbe un notevole ascendente sull'imperatore Teodosio II e l'imperatrice Eudossia.
In un sinodo celebrato a Costantinopoli nel 448, Eutiche fu condannato per monofisismo, ma si appellò al papa Leone I. La risposta del vescovo di Roma, esposta nella sua Epistula dogmatica ad Flavianum, fu chiaramente contraria a Eutiche, ma ciò nonostante l'imperatore Teodosio II fece pressione su Flaviano di Costantinopoli perché riammettesse Eutiche nella comunione, ma, non avendolo ottenuto, convocò un concilio ad Efeso. Tale concilio passato alla storia con il deplorevole nome di " latrocinio di Efeso " fu teatro di violenze imperiali contro Flaviano e i legati romani. Leone I logicamente non accettò il concilio. Teodosio II però non soltanto insistette sulla validità dello stesso, ma destituì Flaviano.
Il 28 luglio del 450 Teodosio II morì e ascese al trono sua sorella Pulcheria, che associò il suo sposo Marciano al governo dell'impero e convocò, vedendone la convenienza, un concilio ecumenico. Tale concilio doveva tenersi a Nicea, ma, di fronte all'impossibilità di Marciano di trasferirsi in tale luogo, il concilio fu celebrato a Calcedonia.
L'8 ottobre del 451 si riunirono circa seicento vescovi dei quali soltanto i due legati romani erano occidentali.
Dioscoro sollecitò la condanna di Leone I, ma, non venendo soddisfatta la sua richiesta, abbandonò la seconda sessione conciliare. Tanto lui quanto Eutiche furono condannati e destituiti.
Nella quindicesima e ultima sessione, furono approvati 28 canoni disciplinari, in assenza dei legati romani allora già sulla via di ritorno, dei quali l'ultimo equiparava in giurisdizione le sedi di Roma e Costantinopoli. Il vescovo di Roma confermò le decisioni conciliari eccezion fatta, come era d'aspettarsi, per i canoni disciplinari.
Gli imperatori appoggiarono senza esitare le decisioni conciliari. Eutiche e Dioscoro furono esiliati e furono promulgati degli editti imperiali contro i monofisiti. Ciò nonostante, si può affermare che tali editti non ottennero la loro finalità e cioè quella di sradicare il monofisismo.
V. Costantinopoli (553)
Il progetto ambizioso di Giustiniano di riunificare l'impero ebbe, logicamente, una dimensione spirituale che, più concretamente, si manifestò nell'intento di reintegrare nella piena comunione i monofisiti. Con questo fine e per attirarsi le simpatie dei monofisiti, appoggiò gli attacchi contro gli antiocheni che, tuttavia, a Calcedonia avevano rinunciato al nestorianesimo adottando una posizione ortodossa. Nei cosiddetti " Tre capitoli " venne pronunciata la condanna di Teodoro di Mopsuestia, Teodoreto di Ciro e di Iba di Edessa, condanna che ebbe un potere vincolante speciale mediante una disposizione legale di Giustiniano.
La posizione imperiale fu sottoscritta da quasi tutti i vescovi orientali incluso il patriarca Menna di Costantinopoli che, proprio per questo, fu scomunicato da Stefano, legato pontificio alla corte di Bisanzio.
Giustiniano, bisognoso dell'appoggio papale, invitò Vigilio a trasferirsi a Costantinopoli e, una volta giuntovi, lo sottopose ad ogni tipo di pressione fino a quando l'11 aprile del 548 Vigilio sottoscrisse i Tre Capitoli. L'accusa di eresia a lui diretta, che fu lanciata in Occidente al sopraggiungere della notizia, indusse Vigilio a retrocedere e, temendo l'imperatore, nel 551 a fuggire.
L'imperatore, di fronte alla successiva condanna da parte del papa, che lo qualificò " Diocleziano ", optò per la convocazione di un concilio ecumenico a Costantinopoli per il maggio del 553. Il fatto che Giustiniano avesse convocato soltanto vescovi orientali indusse Vigilio a ritardare il suo ritorno rimanendo a Costantinopoli e rifiutando di assistervi e di mandare i suoi legati. Nel concilio si riunirono centocinquantuno Padri, tutti orientali eccezion fatta di sei africani e otto occidentali. Nel corso della settima sessione, l'imperatore dichiarò che il papa condivideva il suo punto di vista sui " Tre Capitoli ". Con tale dichiarazione ottenne l'appoggio del concilio.
Nel 553 Vigilio riconobbe il concilio come ecumenico probabilmente per le pressioni dell'imperatore fra le quali la minaccia di uno scisma potendo così fare ritorno in Italia nel 555, ma la morte lo colse durante il viaggio. Il suo successore, Pelagio, cercò di far riconoscere in Occidente come ecumenico il secondo concilio di Costantinopoli benché per ottenere ciò abbia dovuto scomunicare alcuni vescovi contrari a tale posizione.
INDICE
Introduzione
Bibliografia elementare
Cronologia
Appendice: Concili Ecumenici dei primi sei secoli
Gerusalemme
Nicea
Costantinopoli
Efeso
Calcedonia
Costantinopoli
Titolo originale: Diccionario de patrística
Editorial Verbo Divino,
Traduzione di Andrea Braghin
Copyright 1995 Libreria Editrice Vaticana
00120 Città del Vaticano
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ISBN 88-209-2132-4
DIZIONARIO SINTETICO DI PATRISTICA
Non si parlerà mai abbastanza della rilevanza che la patristica riveste per il fenomeno cristiano in tutte le accezioni. L'evoluzione dogmatica, la configurazione delle diverse Chiese cristiane, lo sviluppo teologico e la storia del cristianesimo sono solo alcuni degli aspetti da riferire obbligatoriamente ad essa.
È stato il desiderio di poter avvicinare l'eredità dei Padri all'uomo comune a spingere l'Autore a concepire il progetto di un'opera semplice, che servisse da manuale di consultazione rapida e che potesse, con un minimo di profondità e chiarezza, mettere in contatto con gli uomini che influenzarono il corso del cristianesimo nei primi secoli.
In questo dizionario il lettore si accosterà a centinaia di Padri, elencati in ordine alfabetico. Di ognuno di essi troverà i dati relativi alla biografia del personaggio e quelli relativi al suo tema; troverà poi l'elenco dei suoi scritti e, infine, i contributi teologici da lui offerti. In questo modo chi consulta questo dizionario otterrà, in maniera rapida e semplice, le informazioni essenziali sulla vita, l'opera e la teologia del Padre che gli interessa.
César Vidal Manzanares, laureato in Storia e licenziato in Diritto e Teologia, attualmente è professore di storia alla UNED. È specialista di storia del cristianesimo delle origini e dell'antico Oriente e ha pubblicato molti libri e articoli su questi argomenti. È membro della American Society of Oriental Research.