Videoconferenza Teologica Internazionale

28 febbraio 2002

Stuart C. Bate OMI

Johannesburg, South Africa

Morale e Spiritualità

La nostra vita cristiana è una vita nello Spirito. San Paolo scrive: "Se pertanto viviamo nello Spirito, camminiamo anche secondo lo Spirito" (Gal 5, 25). Questo ci ricorda che la vita morale non è soltanto sforzo umano o esercizio della volontà per conformarsi a un insieme di norme e di valori, ma che è autentica presenza dello Spirito di Dio che "in quanto Signore e datore di vita" (Credo Niceno) rinnova la nostra fragile umanità, ci guida nella verità, ci sospinge sulla via del Signore e ci riempie del desiderio delle cose di Dio.

Dio in Cristo dimora in noi (Ef 2, 22). Ognuno è chiamato a collaborare con lo Spirito Santo per sviluppare l’uomo interiore. Con la forza dello Spirito siamo rinnovati, giorno dopo giorno, cosicché possiamo trovare la nostra via in un mondo di male e paura e possiamo portare la fede, la speranza e l’amore a coloro la cui vita è stata sopraffatta da pericoli, malattie e morte.

Gesù promette lo Spirito di Dio come un altro Consolatore che ci guiderà nella verità (Gv 16, 13). In quanto Consolatore, lo Spirito Santo ci permette di approfondire la nostra comprensione della presenza di Cristo e il mistero di salvezza nella nostra vita e nel nostro mondo. Quindi, mediante la fede siamo in grado di vedere e comprendere ciò che ci viene richiesto nelle varie situazioni umane che dobbiamo affrontare giorno dopo giorno (cf. DmV, n. 6).

Di conseguenza, parte della vita morale è l’abilità di sviluppare una sensibilità alla presenza dello Spirito. A questo ci riferiamo, quando parliamo di discernimento spirituale. Il discernimento spirituale è una sorta di senso spirituale dato nel Battesimo quando riceviamo lo Spirito Santo. Come tutti i sensi va affinato dall’uso, altrimenti si atrofizza. Bisogna discernere la presenza di Dio in tutte le situazioni umane cosicché saranno rivelati il bene, il male e la volontà di Dio per noi. Questo si intende quando si parla del ruolo di Consolatore dello Spirito Santo che si esprimerà convincendo il mondo quanto al peccato, alla giustizia e al giudizio (Gv 16, 7). Gli eventi e le esperienze umane contengono generalmente elementi di bene e di male. Una buona vita morale richiede la capacità di riconoscere questi elementi per non essere ingannati e tentati. I cristiani e altri che sostengono la verità sono spesso chiamati a svolgere un ruolo profetico nella società umana che sovente si accontenta del facile e del confortevole.

Lo Spirito Santo ci dona anche la forza e il coraggio di vivere secondo le nostre convinzioni. Gesù viene condotto nel deserto per affrontare la forza di Satana con la forza dello Spirito (Lc 4, 1-13). Lo stesso Spirito scende sugli Apostoli nella Pentecoste, donando loro la forza di lasciare la casa dove si trovano e di narrare le opere potenti di Dio per le strade di Gerusalemme (At 2). E’ la forza dello Spirito che spinge Filippo a raggiungere il funzionario etiope e poi a recarsi ad Azoto per annunciarvi la Buona Novella (At 8,29; 39-40). Il dimorare dello Spirito di Dio ci permette di "essere potentemente rafforzati" nella nostra interiorità (Ef 3, 16). Dunque, la nostra vita e il nostro comportamento sono "guidati dallo Spirito" che manifesta "il frutto dello Spirito" (cf. Gal 5, 22-26). In tal modo sviluppiamo una spiritualità cristiana che governa le nostre scelte morali.

DmV: Dominum et vivificantem, Lettera Enciclica di Papa Giovanni Paolo II. Città del Vaticano, 1986.

RM: Redemptoris missio, Lettera Enciclica di Papa Giovanni Paolo II circa la Permanente Validità del Mandato Missionario. Città del Vaticano. 1990.