A. M. STICKLER, L'évolution de la discipline du célibat dans l'Eglise en Occident de la fin de l'age patristique au Concile de Trente, in J. COPPENS, Sacerdoce et célibat. Etudes historiques et théologìques, Ed. Duculot (Gembloux) - Ed. Peeters (Louvain) 1971, pp. 373-442.

 

L'autore scandisce la sua analisi lungo quattro tappe (dal VI al X secolo, il periodo della riforma gregoriana, i secoli XII-XIII quando fiorisce il diritto canonico, finalmente l'ultimo periodo medievale) e offre una buona documentazione sull'argomento, che evidenzia come la Chiesa latina mai abbia messo in discussione la legge del celibato sacerdotale nonostante abbia costatato non poche volte la sua inadempienza. L'autore rileva come la Chiesa, invece di piegarsi alle difficoltà trovate dai chierici, si sia costantemente impegnata nel inculcare nei suoi ministri il valore e l'opportunità del celibato sacerdotale, del resto aiutandoli a metterlo in pratica, scendendo spesso a delle indicazioni molto precise nonché persino a delle sanzioni di vario tipo. Per quanto riguarda specificamente il periodo esaminato, l'autore ritiene che l'inadempienza della legge sia da addebitare anche a due fattori: la prevalenza medievale di un diritto civile molto attento ai valori materiali della persona, meno preoccupato invece di regolare altri aspetti e valori personali; e la mancanza di uno sforzo culturale nella presentazione del celibato.

 

Arturo Blanco