L. SCHEFFCZYK, Der Zölibat: Formkraft priestlicher Existenz und priestlicher Dienstes, in «Seminarium» 45 (1993) 48-59

 

L'autore sottolinea che il celibato propter regnimi coelorum può essere compreso e accettato solo sulla base di un solido fondamento dì fede soprannaturale. A sua volta, esso poi dà forma e modella intimamente quella stessa fede, sulla scia, ad es., di quanto è accaduto con la fede e la risposta vocazionale di Maria. Con altre parole, l'autore mette in mostra il rapporto che intercorre tra fede e donazione del proprio essere, anche a livello corporale e biologico, e più ancora a livello esistenziale, come disponibilità. La radice teologica del celibato consiste nella realtà cristologico-sacramentale del sacerdote di essere rappresentante di Cristo. Inoltre il celibato conviene molto a un pieno e Ubero esercizio del ministero pastorale. Infine, l'autore brevemente tratteggia le varie forme di sviluppo personale - della propria personalità, intesa come maturazione integrale del proprio essere -potenziate e rese altamente attuabili proprio dal celibato.

 

Arturo Blanco