LAZARO YOU HONG-SHIK, Il Sacerdote: Uomo celeste, che vive sulla terra, in Samok, 4 (1997), 58-68.

 

Approssimandosi il trentesimo anniversario dell'Enciclica di S.S. il Papa Paolo VI "Sacerdotalis caelibatus", il rev. Lazaro You Hong-shik, Docente presso l'Università Cattolica di Taejon, Corea del Sud, ha pubblicato una riflessione su tale immenso «dono che la Chiesa ha ricevuto e vuole custodire, convinta che esso è un bene per se stessa e per il mondo» (cf. CONGREGAZIONE PER IL CLERO, Direttorio per il Ministero e la Vita dei Presbiteri, Città del Vaticano 1994, n. 57).

Nell'articolo in parola l'A. sottolinea, anzitutto, che la disciplina ecclesiastica del celibato, lungi dal rispondere ad una certa diffidenza nei confronti della sessualità o ad una sorta di timore verso le responsabilità familiari, esprime piuttosto l'intima connessione di questo dono e carisma con l'ontologia sacerdotale, ossia con la configurazione che il sacerdote riceve a Cristo Buon Pastore, Capo e Sposo della Chiesa (Direttorio per il Ministero e la Vita dei Presbiteri, n. 58).

Il celibato, pertanto, è ben più che un'istituzione imposta per legge, quale condizione per accedere al sacerdozio nella Chiesa cattolica di rito latino. Esso, piuttosto, è Segno dell'Amore esclusivo di Cristo per la Chiesa e, attraverso di esso, il sacerdote acquista una paternità spirituale, ma reale, con la quale edifica una famiglia soprannaturale, particolarmente con la comunità che gli è affidata.

Sull'esempio di Cristo, che diede la Sua vita per amore, anche il sacerdote, attraverso il celibato, offre la propria vita per il Regno di Dio. Questo "amore più grande", pertanto, costituisce l'unica e reale prospettiva, nella quale cogliere il celibato sacerdotale.

Il rev. You conclude infine l'articolo sottolineando come la comunione presbiterale e la dovuta prudenza nei rapporti con le persone la cui familiarità potrebbe mettere in pericolo il celibato, contribuiscano a custodire tale immenso dono che il sacerdote fa di sé "in" e "con" Cristo alla Sua chiesa.

 

Kim Young-Kyo Pietro