FRANCIS CARD. ARINZE, Priestly celibacy and Association with Women, in
«Seminarium» 45 (1993) 88-95
L'autore muove le sue
considerazioni dal fatto che il sacerdote deve trattare sia con uomini che con
donne, non solo dal punto di vista sociologico, ma anche dal punto di vista
ecclesiologico, poiché deve collaborare nello svolgimento del suo ministero sia
con uomini che con donne, del resto chiamati - gli uni e le altre - ad attuare
l'unica missione della Chiesa nel mondo. Da qui la necessità di una sana e cristiana
educazione del sacerdote alla sessualità, il bisogno di raggiungere la
conveniente maturità affettiva, cui va aggiunta una profonda e concreta
spiritualità sacerdotale. Ovviamente, è chiesto al sacerdote l'esercizio della
prudenza allo scopo di vivere il suo celibato con gioia: non come un peso, ma
come affermazione del suo amore a Cristo e alla sua Chiesa, come espressione
dell'amore alla propria vocazione e della carità pastorale. Per quanto riguarda
specificamente il contributo delle donne alla formazione dei sacerdoti al
celibato, l'autore non nasconde che possa avere un suo proprio valore, tuttavia
sottolinea ancora una volta la necessità di attuare in questo campo elementari
norme di prudenza.
Arturo Blanco