L'incontro nell'Aula della Benedizione
"Quale miglior modo per riflettere sulla
parola di Benedetto XVI che non ascoltare una sua lectio divina?".
È la domanda ricorrente nelle riunioni vicariali e negli incontri del clero di
Roma in questi ultimi mesi di preparazione all'annuale incontro con il Papa. La
proposta è stata presentata dai sacerdoti al cardinale Agostino Vallini,
vicario generale del Papa per la diocesi, il quale a sua volta l'ha sottoposta
al Pontefice. La proposta è stata accettata. Così, durante l'annuale incontro
del Vescovo di Roma con il clero della sua diocesi, avvenuto giovedì mattina 18
febbraio, nell'Aula della Benedizione del Palazzo Apostolico, la formula delle
domande e risposte utilizzata nelle sessioni precedenti, ha lasciato spazio
proprio alla lectio divina. I brani scelti per riflettere insieme
sono stati tratti dai capitoli 5, 7 e 8 della Lettera agli Ebrei, dove
si parla di Cristo sommo sacerdote.
Palpabile l'attesa dei sacerdoti raccolti nell'aula. Dalle parole del Papa,
come ha detto il cardinale Vallini, volevano attingere incoraggiamento e
speranza. "Per noi è importante ascoltare la voce autorevole del Papa in
quest'unico incontro dell'anno - ha detto infatti don Mario Laurenti, parroco
di Gesù Divino Maestro -. Ci trasmette un messaggio forte che poi ci portiamo
nel cuore". A proposito della nuova formula data all'incontro ha detto di
preferirla "per due motivi principali: intanto perché il Papa nel presentarci
la Parola di Dio, è molto chiaro e profondo; e poi perché il suo pensiero
penetra in noi tanto intensamente da spingerci a tornarci su nei nostri momenti
di preghiera, e a farlo conoscere ai nostri confratelli per farne una base su
cui continuare a impostare la nostra vita sacerdotale".
"Fare
domande poi - ha aggiunto - ci sembrava un po' limitare il campo a qualcosa di
troppo particolareggiato. Ci piaceva lasciare campo
libero al nostro Vescovo di dirci quello che gli sembrava
più importante. Lui doveva parlare a noi e non noi a
lui".
"Quest'anno poi c'era maggiore attesa degli altri anni. Stiamo infatti
vivendo l'Anno sacerdotale dunque era normale che, come non ha mancato di
raccomandarci il cardinale vicario, facessimo di tutto per giungere a questo
importante momento ben preparati interiormente. Il cardinale vicario nella
lettera con la quale aveva annunciato l'incontro, aveva insistito tantissimo
perché tutti i preti incardinati a Roma fossero presenti". Tra l'altro i
sacerdoti romani si stanno preparando a vivere l'esperienza del pellegrinaggio
diocesano ad Ars dal 14 al 15 aprile prossimo.
Dello stesso tono anche le dichiarazioni di don Massimiliano Nazio, parroco di
Santa Giovanna Antida Thouret: "La cosa più importante per noi è che
il Papa ci parli, ci conforti nella nostra missione, ci dia indicazioni. Per
questo l'odierno incontro lo viviamo con più partecipazione".
Don Gian Matteo Botto, della parrocchia di Santa Maria Madre della Provvidenza,
pur esprimendosi favorevolmente sulla nuova formula dell'incontro "nata
dal basso - conferma - durante una delle riunioni del consiglio
presbiterale" non ha voluto tuttavia rinnegare la bontà anche della
formula precedente. "Alternare il sistema domande e risposte con questo -
ha detto - è una buona idea. Certamente però, è stato anche molto significativo
e importante che i sacerdoti della diocesi di Roma abbiano potuto avere un
contatto diretto con il Papa e formulare domande dirette, su argomenti che gli
stavano particolarmente a cuore. Per questo dico che anche la formula degli
anni scorsi è una buona soluzione".
Su una cosa però tutti concordano, cioè che l'appuntamento "è sempre
vissuto con entusiasmo e con gioia. Perché, oltre alla messa in Laterano
presieduta dal Papa il giovedì santo, con esso abbiamo un altro momento più
fraterno per ritrovarci insieme con lui. Incontrarsi è sempre un valore
aggiunto".
Il Papa era accompagnato dall'arcivescovo James Michael Harvey, prefetto della
Casa Pontificia, dal vescovo Paolo De Nicolò, reggente della prefettura della
Casa Pontificia, dai monsignori Georg Gänswein, suo segretario particolare, e
Alfred Xuereb, della segreteria particolare. Tra i presenti, i vescovi
ausiliari della diocesi e il vescovo Brandolini.
A ogni sacerdote che ha partecipato all'incontro è stato donato un volume
antologico di testi di Giovanni Battista Montini, risalenti al periodo in cui
era arcivescovo di Milano. Si tratta della raccolta curata da padre Leonardo
Sapienza, Cari sacerdoti, che abbiamo presentato nell'edizione di ieri.
(©L'Osservatore Romano - 19 febbraio 2010)