Papale
Arcibasilica di San Giovanni in Laterano
mercoledì
9 giugno 2010
Parole
di accoglienza ai sacerdoti
di
S. E. Mons. Mauro Piacenza
Arciv.
Tit. di Vittoriana
Segretario
della Congregazione per il Clero
X
Eccellenze e Carissimi
confratelli Sacerdoti,
sono
molto lieto di accogliervi a nome della Congregazione per il Clero, e quindi
della Santa Sede e del Santo Padre, in questa Papale Arcibasilica che è la
Cattedrale di Roma. Il grande numero di sacerdoti accorsi in Urbe per i giorni
conclusivi dell’Anno Sacerdotale, ha gioiosamente determinato l’esigenza di
sdoppiare le Celebrazioni perché, ringraziando la Divina Provvidenza, nemmeno
le Papali Basiliche hanno potuto contenere l’afflusso di un così imponente numero
di presbiteri.
Siamo
lieti, carissimi amici, di questo dono che il Signore ci fa, preludio a quella
rinnovata effusione dello Spirito, che accoglieremo, uniti al Santo Padre
Benedetto XVI, durante la Veglia di giovedì sera in Piazza San Pietro, e che
vedrà il suo compimento Venerdì, nella proclamazione di San Giovanni Maria
Vianney a Patrono di tutti noi sacerdoti.
Siamo quelli
che Gesù ha scelto, quelli che ha amato con speciale predilezione, quelli a
cui, in modo particolare, sempre Lui rivolge le parole: «Questo
è il mio Corpo che è dato per voi. […] Questo calice è
la nuova Alleanza nel mio Sangue, che viene versato per voi», ordinando, poi: «Fate
questo in memoria di Me» (cf. Lc
22,19-20).
Il Padre
contempla dal Cielo, con sguardo stupito e gioioso, la ripresentazione
sacramentale del Suo Figlio che ciascuno di noi è; il Figlio gioisce nel continuare ad agire nel mondo attraverso il
nostro Ministero; e lo Spirito rinnova quotidianamente la faccia della terra,
attraverso le nostre parole, l’esercizio del nostro munus sanctificandi e la nostra azione pastorale.
Con
la Santissima Trinità, anche la Madre
Chiesa esulta di gioia, carissimi amici, guardando a voi: di ciascuno Essa
è Madre, di ciascuno è Sposa, per ciascuno esulta, con ciascuno geme e in
ciascuno confida.
Imploriamo,
in questi giorni, il dono di quel profondo rinnovamento spirituale che è la
ragione stessa dell’Anno Sacerdotale celebrato. Chiediamo alla Beata Vergine
Maria che non abbiano mai fine la sete di rinnovamento ed il desiderio di
santità, le quali sono la vera - e in fondo unica! – radice della Missione.
Tutto
è cominciato, oltre duemila anni fa, con dodici pescatori di Galilea, che,
totalmente rapiti dal Signore e abbandonati alla Sua Divina Volontà, hanno
incendiato il mondo e cambiato definitivamente il corso della storia. Siamo a
Roma in oltre diecimila e, nel mondo, oltre quattrocentomila: se siamo ciò che
dobbiamo essere, la Missione non mancherà di essere efficace!
Il
Signore ci sostenga e la Madonna ci protegga tutti!