M E S S A G G I O
del Prefetto della Congregazione per il Clero
il Card. Mauro Piacenza
in occasione della Memoria del Curato d’Ars,
San Giovanni Maria Vianney
Domenica, 4 agosto 2013
Carissimi
Confratelli nel Sacerdozio,
è con profonda gioia che mi rivolgo a
ciascuno di voi nella memoria del grande Curato d’Ars, esempio fulgido di
pastorale dedizione ed instancabile preghiera, per la salvezza di coloro che il
Signore gli aveva affidato.
San
Giovanni Maria Vianney è talvolta presentato in modo parziale, o perfino
unilaterale, come eccessivamente determinato dal proprio tempo o, perfino, dal
proprio profilo psico-spirituale. In realtà, chi davvero ne conosce la vita e
l’eroicità delle virtù, si rende conto di avere innanzi ai propri occhi un
fulgidissimo esempio di “pastore che ha l’odore delle pecore”, come ci ha
indicato Papa Francesco nella ormai famosa omelia della Santa Messa Crismale di
quest’anno.
Dobbiamo cogliere la verità e
l’esemplarità dell’esistenza sacerdotale del Vianney, per sentirci vicini a
tutti i Sacerdoti che, nel silenzio e nel nascondimento, offrono
quotidianamente la propria eroica testimonianza di fedeltà a Cristo ed alla
Chiesa e, perciò a tutti gli uomini. Ben sappiamo dell’esperienza di ogni
giorno che fa molto più rumore ogni altra notizia, piuttosto che quella della
fedeltà e del sacrificio. Il sacrificio di chi da anni ed anni è fedele al
proprio ministero, spesso non immediatamente di mietitura, ma di continua
semina intrisa di preghiera e fatica; il sacrificio di chi, negli angoli più
oscuri del mondo, “dalla fine del mondo”, annuncia «La Luce della Fede», nella
certezza che non c’è povertà più grande di quella di chi non conosce Cristo e
la sua misericordia; il sacrificio di chi, a rischio della propria esistenza,
si spende per strappare donne e uomini da ogni tipo di schiavitù che il mondo
ha escogitato per legare gli uomini al male ed al profitto ingiusto; il
sacrificio di chi ogni giorno si spende per annunciare, difendere e diffondere
la Verità, nella fedeltà alla Rivelazione, conosciuta e vissuta, e alla
celebrazione dei divini misteri, nella quale accade realmente la salvezza
dell’umanità; il sacrificio di chi si spende in ore ed ore di confessionale per
la salvezza delle anime e l’annuncio del perdono e per sollevare qualsiasi
pena.
Sono
tutti questi confratelli Sacerdoti che desidero ricordare in questo giorno nel
quale facciamo memoria di San Giovanni Maria Vianney, sottolineando la grande
positività della loro esistenza personale ed ecclesiale e della presenza del
sacerdozio nelle società e nel mondo. Un mondo che volesse emarginare il
sacerdozio ministeriale sarebbe, in realtà, al di là di ogni apparente
giustificazione, un mondo desideroso di escludere Dio, il nostro Dio le cui
viscere sono di misericordia.
Siamo
invece certi che un “esercito buono” di sacerdoti, un “esercito di pace” e di
bene, di verità e di amore, di luce e di misericordia, fascia ogni giorno
questa valle di lacrime, perché la Luce della Fede possa sempre risplendere nel
cuore e nella mente degli uomini, nella vita di coloro per i quali il Padre ha
inviato il suo figlio e possa divampare ovunque il fuoco del divino amore.
Alla
Beata Vergine Maria, Regina degli Apostoli e Madre di Misericordia e a San
Giovani Maria Vianney, affidiamo ogni sacerdote e lo stesso sacerdozio
ordinato, perché sia sempre più ciò che deve essere: presenza di Cristo Buon
Pastore in mezzo al Suo popolo. Presenza orante, fedele, sacrificata e
trasfigurata e trasfigurante, perché presenza del Risorto.
Buona
Festa del Curato d’Ars a tutti!