L'arcivescovo Celso Morga in Polonia: „C’è bisogno di pastori che siano sacerdoti sempre”

 

„Carissimi Sacerdoti! Per me voi siete come la mia diocesi… Da alcuni giorni prego per voi, per le vostre intenzioni, per le vostre parrocchie, per le vostre comunità, prego per la Chiesa in Polonia…” - queste sono le prime parole che l'arcivescovo Celso Morga Iruzubieta ha pronunciato il lunedì 16 settembre 2013 in Cracovia (Polonia), a un gruppo di ottanta sacerdoti diocesani e religiosi, che cominciano due anni di formazione nella Scuola dei Formatori di Seminari Maggiori Diocesani e Religiosi condotta dai Salvatoriani della Provincia Polacca sotto il patronato della Commissione dell’Episcopato Polacco per il Clero.

 

Il segretario della Congregazione per il Clero è venuto al Centro Formazione Spirituale dei Salvatoriani in Cracovia (www.cfd.sds.pl), per partecipare nella cerimonia solenne d’inaugurazione della nuova edizione della Scuola. Questa è organizzata da alcuni anni per le persone già coinvolte nella formazione nei seminari maggiori e nelle case religiose, si preparano per intraprendere quel compito. I partecipanti - durante due anni di formazione prenderanno parte a dieci incontri di cinque giorni e due serie di esercizi spirituali della durata di otto giorni nella dinamica di lectio divina.

 

L'arcivescovo Morga ha presieduto la Santa Messa e ha pronunciato l'omelia, nella quale ha affrontato la questione della Chiesa intesa come comunione: „tra tutte le membra, in cui ciascun serva alla vita dell'insieme se vive pienamente il proprio distinto ruolo e la propria specifica vocazione” (vedi: la nuova edizione del „Direttorio per il ministero e la vita dei presbiteri” che è stata pubblicata nell’anno 2013, n. 27 - www.clerus.org). Sulla base delle letture liturgiche ci si è concentrati su quattro concetti chiave del ministero nella Chiesa intesa come comunione. Queste parole sono, secondo lui, la salvezza, la missione, l’intercessione e la gioia, concetti chiave del nostro ministero nella Chiesa intesa come comunione: „Ci avviciniamo al cuore della Chiesa se siamo guidati dallo scopo, primario e sostanziale, che è la salvezza, se ci identifichiamo con la nostra missione, se intercediamo per le nostre sorelle e i nostri fratelli chiedendo per loro le necessarie grazie e se condividiamo con gli altri la gioia che scaturisce dalla nostra fede” - ha detto.

 

Il prelato si è fermato presso la dichiarazione di san Paolo, che nella sua lettera a Timoteo ha confessato, che è stato fatto „banditore e apostolo”. Ha detto che queste parole „definiscono non tanto una funzione, da lui occasionalmente esercitata, quanto la sua intera vita”. Il predicatore ha aggiunto: „Questa, cari fratelli, è la nostra vocazione. Noi siamo apostoli per essenza. Questa dichiarazione è qualcosa che ci definisce, che dice che cosa siamo”. Al tema dell'unità e dell'integrità della vita sacerdotale il segretario della Congregazione per il Clero è tornato nella lectio magisterialis („La centralità della Parola di Dio nella formazione integrale dei sacerdoti e religiosi” - vedi: www.clerus.org). Egli ha detto: „Sono necessari pastori che siano sacerdoti non solo mentre celebrano la santa Messa, impartiscono i sacramenti o guidano le esequie, non solo mentre insegnano religione o sono di turno nella segreteria parrocchiale. C’è bisogno di pastori che siano sacerdoti sempre, perché sempre risuona dentro di loro la Parola di Dio che li chiama, che li integra, che li fortifica”.

 

Il segretario del dicastero vaticano responsabile per la vita e il ministero dei sacerdoti di tutto il mondo ha molto sottolineato l'importanza della preghiera d’intercessione, della mortificazione e del sacrificio, che i formatori dovrebbero prendere per coloro che sono stati affidati alle loro cure: „Se i superiori sono davvero formatori, nel seminario o in qualunque fase della formazione religiosa, ciò costituisce una chiara indicazione, anzi, un comando vero e proprio che gli impone di intercedere presso Gesù per coloro che sta formando”. Con paterna sollecitudine per il profilo della formazione seminaristica, qual è stato affidato grazie alla decisione di Benedetto XVI nel gennaio 2013, nella competenza della Congregazione per il Clero, l'arcivescovo Morga nell'omelia ha bussato ai cuori di ogni ascoltatore: „Sei formatore, dunque sei tu che per primo ti rivolgerai al Maestro chiedendo grazia per chi ti è stato affidato, tu per primo chiederai che sia guarito”. Incoraggiava a contemplare l'atteggiamento del centurione, che intercede per il suo servitore chiedendo del bene per lui. Il prelato ha anche invitato a pregare per l'intercessione della Madonna per le intenzioni di tutti i sacerdoti del mondo, specialmente quelli che hanno difficoltà nella loro vita personale e per motivi del ministero.

 

Padre Krzysztof Wons SDS, il direttore del Centro Formazione Spirituale dei Salvatoriani in Cracovia e responsabile per coordinare l’opera della Scuola dei Formatori di Seminari Maggiori Diocesani e Religiosi, ha salutato l’arcivescovo segretario della comunità formativa internazionale dei sacerdoti e religiosi riuniti a Cracovia. I partecipanti all’attuale edizione provengono non solo dalla Polonia, ma anche da altri Paesi: Austria, Bielorussia, Kazakistan, Lettonia, Slovacchia, Ucraina, Ungheria. Sono rettori, prefetti, padri spirituali, maestri dei novizi e dei postulanti. Tra loro anche presbiteri della Chiesa greco-cattolica.

 

Il programma della Scuola di Formatori si fonda sui principali temi antropologici e teologici di „Pastores dabo vobis” di Giovanni Paolo II e „Verbum Domini” di Benedetto XVI. Le due esortazioni costituiscono per i partecipanti della Scuola una sorta di „manuale” per le finalità, il carattere e la dinamica dei corsi. Sono esse a ispirare tutti i pilastri della formazione: la preghiera personale con la Parola, le lezioni, i conversatori, i laboratori e i colloqui formativi individuali. La formazione proposta nella Scuola è concentrata sulla formazione individuale di ogni partecipante e sul principio: „La mia formazione personale per formare le persone a me affidate”.

 

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Il martedì, 17 settembre 2013, l'arcivescovo che proviene dalla Spagna ha visitato il Santuario della Madonna di Częstochowa e ha celebrato la Santa Messa nella Cappella del Quadro Miracoloso (www.jasnagora.com). Al condividere le impressioni della sua prima visita in Polonia e Jasna Góra ha detto che il popolo ha molta fede e ama la Madonna. Ha rilevato che tra chi incontrava c’erano sacerdoti fedeli disposti a servire il popolo di Dio, come i pastori buoni servono il loro gregge. Egli ha chiesto di commentare l'appello del Papa Francesco al clero, rinunciare al lusso e abbracciare la vita più umile e ha risposto: „È un invito forte del Papa Francesco a tornare alla semplicità evangelica, sopratutto da parte dei pastori. Sappiamo bene che la riforma della Chiesa viene sempre dalla riforma dei pastori. Papa Francesco vuole fortemente questa riforma, per tornare alla semplicità, all’umiltà e all’imitazione di Gesù, Buon Pastore”.

 

PSz