Giornata di
preghiera per la santificazione del clero
Lo Spirito del Signore è sopra di me;
per questo mi ha consacrato con l’unzione,
mi ha mandato
per annunziare ai poveri il lieto messaggio,
a risanare chi ha il cuore affranto,
per rimettere in libertà gli
oppressi. Lc 4, 18
O
Padre, che hai costituito il tuo unico Figlio
sacerdote
sommo ed eterno,
concedi
a coloro che egli ha scelto
come
suoi ministri e dispensatori dei santi misteri,
di
essere fedeli e vigilanti nel servizio,
fino
al giorno della sua venuta.
Per
il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e
vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo,
per
tutti i secoli dei secoli.
Oppure:
Signore
nostro Dio,
che
guidi il popolo cristiano con il ministero dei sacerdoti,
fa’
che i tuoi eletti siano perseveranti nel servire la tua volontà,
e
nella vita e nella missione pastorale
cerchino
unicamente la tua gloria.
Per
il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e
vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo,
per
tutti i secoli dei secoli.
LITURGIA DELLA PAROLA
Prima lettura 2Tm 1,6-14
Ti ricordo di ravvivare il dono di Dio, che è in te.
Dalla Seconda Lettera di San Paolo Apostolo a Timoteo
Per questo motivo ti ricordo di ravvivare il
dono di Dio, che è in te mediante l'imposizione delle mie mani. Dio infatti non
ci ha dato uno spirito di timidezza, ma di forza, di carità e di prudenza. Non
vergognarti dunque di dare testimonianza al Signore nostro, né di me, che sono
in carcere per lui; ma, con la forza di Dio, soffri con me per il Vangelo. 9Egli infatti ci ha salvati e ci ha chiamati con una vocazione santa,
non già in base alle nostre opere, ma secondo il suo progetto e la sua grazia.
Questa ci è stata data in Cristo Gesù fin dall'eternità, 10ma è stata rivelata ora, con la manifestazione del salvatore nostro
Cristo Gesù. Egli ha vinto la morte e ha fatto risplendere la vita e
l'incorruttibilità per mezzo del Vangelo, 11per il
quale io sono stato costituito messaggero, apostolo e maestro.
12È questa la causa dei mali che soffro, ma non me ne
vergogno: so infatti in chi ho posto la mia fede e sono convinto che egli è
capace di custodire fino a quel giorno ciò che mi è stato affidato. 13Prendi come modello i sani insegnamenti che hai udito da me con la fede
e l'amore, che sono in Cristo Gesù. 14Custodisci,
mediante lo Spirito Santo che abita in noi, il bene prezioso che ti è stato
affidato.
Salmo responsoriale Dal Salmo 88
Canterò per
sempre l’amore del Signore.
Ho trovato Davide, mio servo,
con il mio santo olio l’ho consacrato;
la mia mano è il suo sostegno,
il mio braccio è la sua forza.
La mia fedeltà e il mio amore saranno con lui
e nel mio nome s’innalzerà la sua fronte.
Egli mi invocherà: «Tu sei mio padre,
mio Dio e roccia della mia salvezza».
Acclamazione al Vangelo Is 61,1
Lo Spirito
del Signore è sopra di me:
mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio.
Vangelo
Lc
4,16-21
Lo Spirito del Signore è sopra di me; per
questo mi ha consacrato con l’unzione.
Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo,
Gesù venne a Nàzaret, dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di sabato,
entrò nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta
Isaìa; aprì il rotolo e trovò il passo dove era scritto:
“Lo Spirito del Signore è sopra di me;
per questo mi ha consacrato con l’unzione
e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio,
a proclamare ai prigionieri la liberazione
e ai ciechi la vista;
a rimettere in libertà gli oppressi
e proclamare l’anno di grazia del Signore”.
Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all’inserviente e sedette. Nella sinagoga,
gli occhi di tutti erano fissi su di lui. Allora cominciò a dire loro: «Oggi si
è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato».
O
Dio, che hai posto i sacerdoti
a
servizio dell’Eucaristia e del tuo popolo,
con
la forza di questo sacrificio santifica il loro ministero,
e
fa’ che produca frutti duraturi nella tua Chiesa.
Per
Cristo nostro Signore.
«
Prefazio dell’Ordine o della Messa crismale.
«Padre santo, consacrali nella verità.
Come tu mi hai mandato nel mondo,
anch’io li ho mandati nel mondo»,
dice il Signore. Gv 17, 17-18
Questo
sacrificio eucaristico,
che
abbiamo offerto e ricevuto,
santifichi
la tua Chiesa, o Signore,
e
fa’ che i sacerdoti e i fedeli, in piena comunione con te,
collaborino
con tutte le forze all’edificazione del tuo regno.
Per
Cristo nostro Signore.
Omelia di S. E. Patrón Wong
Segretario per i Seminari
presso la Congregazione per il Clero
19 giugno 2014
Come
mai una giornata di preghiera per la santificazione del clero? Qual è il mio
compito, come prete, in questa giornata? A cosa mi spinge questo momento? Oggi
abbiamo l’opportunità per ringraziare Dio per la scelta che ha fatto su di noi,
ringraziarlo anche per la grazia di essere fedele, anche di chiedere perdono
per le volte in cui abbiamo mancato ai nostri impegni sacerdotali; oggi
possiamo anche rinnovare la nostra risposta vocazionale e fare un impegno di
vivere meglio le nostre promesse sacerdotali. Anche oggi, mentre festeggiamo
l’Arcivescovo mons. Mugione per i suoi cinquanta anni di vita sacerdotale,
ringraziamo Dio per la sua vita e testimonianza sacerdotale.
Lo Spirito del Signore è sopra di me
“Lo
Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l'unzione e
mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio, a proclamare ai
prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; a rimettere in libertà gli
oppressi, a proclamare l'anno di grazia del Signore” (Lc 4, 18-19).
Siamo come dei privilegiati. Lo Spirito Santo è sopra di noi, il Signore ci ha
unto con la sua Grazia. Come non ringraziare per questo dono che Dio ha fatto per
noi! Possiamo unirci con Maria nel magnificat e dire: “L'anima mia magnifica il
Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato
l'umiltà della sua serva” (Lc 1, 46-48). Grazie Signore Gesù, per aver fissato
il Tuo sguardo su di noi, e averci chiamato a seguire Te in modo più stretto:
“Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone;
ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l'ho fatto
conoscere a voi (Gv 15,15).
Siamo
diventati preti non per noi stessi ma per una comunità a noi affidata. Riprendo
un’altra volta le parole di Papa Francesco “La sua unzione è per i poveri, per
i prigionieri, per i malati e per quelli che sono tristi e soli. L’unzione, cari
fratelli, non è per profumare noi stessi e tanto meno perché la conserviamo in
un’ampolla, perché l’olio diventerebbe rancido … e il cuore amaro”[1].Come
collaboratori di Cristo, unico e sommo sacerdote, siamo stati unti non per
profumare noi stessi ma per fare della vita un dono per Dio e per gli altri. Il
sacerdote che cerca se stesso invece di cercare Dio e gli altri nelle cose
quotidiane, invece di essere un pastore sarà un mercenario. Dobbiamo seguire
Gesù che non ha guadagnato niente per se stesso ma ha offerto la sua vita fino
all’ultima goccia di sangue.
Ci
conviene alla fine di ogni giornata, chiederci cosa ho fatto per Dio e per gli
altri. Ancora meglio, sarebbe chiederci se in tutte le cose fatte durante il
giorno, anche quelle buone, ho cercato me stesso o veramente ho cercato Dio. A
volte facciamo delle cose buone ma in modo un po’ meramente egoistico,
aspettando la ricompensa dagli uomini e non da Dio. Chiediamo a Gesù il dono
della rinuncia, non è facile rinunciare a noi stessi, sempre c’è un “ego” che
ci accompagna: “Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso,
prenda la sua croce ogni giorno e mi segua. Chi vuole salvare la propria vita,
la perderà, ma chi perderà la propria vita per causa mia, la salverà.” (Lc 9,
23-24).
Ravvivare il dono di Dio
“Per
questo motivo ti ricordo di ravvivare il dono di Dio, che è in
te mediante l'imposizione delle mie mani” (2Tm 1, 6).
La
parola ravvivare ha diverse sfumature che si possono applicare alla
nostra vita cristiana e sacerdotale: rendere nuovamente vivo, ridare vigore e
vitalità, riattizzare; ma anche rendere più acceso, riprendere vivacità,
rianimarsi. La nostra vocazione ha bisogno di essere accesa ogni giorno. Come
la lampada ha bisogno dell’olio, la pianta dell’acqua, il corpo del cibo, cosi
anche la nostra vocazione ha bisogno della Grazia di Dio. Dio mai smette di
chiamarci e darci la sua Grazia, allora anche noi abbiamo bisogno di rispondere
ogni giorno ricevendo quella grazia con cui ci rinvigorisci.
Giovedì
santo, nella messa crismale, di solito rinnoviamo le nostre promesse
sacerdotale. Ci sono tre domande che ci
fa il vescovo in quel giorno: Volete rinnovare le promesse sacerdotali fatte il
giorno dell’ordinazione? Volete unirvi intimamente al Signore Gesù, rinunziando
a voi stessi e confermando i sacri impegni che avete assunto? Volete essere
fedeli dispensatori della Grazia di Dio? Abbiamo bisogno di rispondere a queste
domande ogni giorno con la nostra vita e la nostra testimonianza.
Caro
fratello, mons. Mugione, oggi celebriamo cinquanta anni di grazia e di fedeltà,
di gioia e di fatica, di amore da Dio e da tanti che hanno condiviso con Lei il
Suo ministero, 50 anni in cui ha ricevuto e offerto la misericordia di Dio.
Insieme a Lei ringraziamo Dio di questo dono; e chiediamo al Signore che
continui a darLe la forza e il coraggio per andare avanti nella fedeltà e il
servizio a Dio e alla Chiesa.
E
l’invito che è stato rivolto a fedeli presenti nella messa crismale anche oggi
lo rivolgo a ognuno di voi, cari fedeli, qui presente: “pregate per i vostri
sacerdoti: che il Signore effonda su di loro l’abbondanza dei suoi doni, perché
siano fedeli ministri di Cristo, sommo sacerdote, e vi conducano a lui, unica
fonte di salvezza”.