Spesso e con grande insistenza, sia a parole che per iscritto, fui pregato da molti di scrivere, per affidarli alla memoria, gli argomenti di ragione riguardanti una certa questione della nostra fede; argomenti con i quali sono solito rispondere a chi mi interroga. Mi dicono che essi piacciono loro e li giudicano soddisfacenti. Me lo chiedono non per arrivare alla fede per mezzo della ragione, ma per il piacere di capire e contemplare quello che già credono e per esser pronti, in quanto possono, "a rispondere a chiunque chiede conto della speranza" che è in noi (Pt 3, 15).
Tale questione è l'oggetto abituale delle obiezioni degli infedeli, i quali deridono la semplicità della fede cristiana come una cosa sciocca; ed è pure motivo di preoccupazione di molti fedeli che si domandano per qual ragione o necessità Dio si sia fatto uomo e perché - come crediamo e professiamo - abbia ridonato al mondo la vita con la propria morte.
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