Biblioteca /Patristica /Giovanni Crisostomo
Dalle omelie sul Vangelo di Giovanni [86,2-3]
04/05/1999
Le porte erano chiuse, e Gesù entrò all'improvviso. Certo il racconto fatto precedentemente dalla donna aveva istillato nei loro animi una grande fede: d'altra parte, egli mostrò ad essi il suo volto raggiante e soave. Non era apparso prima, perché aspettava che tutti si fossero riuniti: e infatti essi erano tutti ripieni di grande stupore. Non bussò alla porta, ma apparve improvvisamente in mezzo a loro, mostrando le cicatrici al costato e alle mani mentre con la sua voce tranquillizzò le loro menti turbate e agitate dai pensieri più diversi, dicendo: Pace a voi!
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Giovanni Crisostomo
31/05/1999
Nato in Antiochia (ca. 347) ed ivi consacrato diacono (381) e presbitero (386), fu eletto vescovo di Costantinopoli nel 398, ma fu esiliato nel 404 nel Caucaso dove morì nel 407. Ad Antiochia aveva compiuto studi superiori; si era poi dato per qualche anno alla vita monastica, fino ad essere iniziato agli ordini ecclesiastici dal vescovo Flaviano. A Costantinopoli fu chiamato contro la sua volontà, ed il suo moralismo lo pose in urto con parte almeno della corte imperiale.
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La veriginità
12/02/2000
I Giudei non riconoscono la bellezza della verginità: non c'è da meravigliarsene, giacché non hanno rispettato neppure Cristo, nato da una vergine. I Greci, invece, l'ammirano e la venerano, ma solo la Chiesa di Dio la imita con zelo. Quanto alle vergini degli eretici, io non le chiamerei vergini, soprattutto perché non sono pure: non vengono riservate ad un unico sposo, così come vuole il beato apostolo che prepara le nozze di Cristo là dove dice: "Vi ho destinati ad un unico uomo, per presentarvi a Cristo come una vergine pura". Queste parole, anche se si riferiscono a tutta la Chiesa nella sua pienezza, riguardano purtuttavia anche le vergini. Le donne che non amano un unico marito e se ne sposano un secondo, come possono essere caste?