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    Congregazione per il Clero - Documenti disponibili nell'area selezionata
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    Tema : Biblioteca / Filosofia / Antica

    Biblioteca /Filosofia /Antica
    Agostino: La filosofia tra ellenismo e cristianesimo
    24/05/2000
    La filosofia di Agostino nasce da una esigenza esistenziale, secondo lui il cuore rimane preda dell'inquietudine sino a quando non trova pace in Dio. L'esperienza dell'uomo si attua nel continuo vacillare tra l'inquietudine e la beatitudine. Di questo stato Agostino ci rende consapevoli non solo nelle confessioni me in tutte le sue opere filosofiche che si articolano a diretto contatto con la realtà. La prima questione da risolvere per affrontare la ricerca della beatitudine riguarda se stessi: mente, cuore, intelligenza e volontà.
    Il documento (30 Kb) Il documento (28 Kb)

    Biblioteca /Filosofia /Antica
    Aristotele: Vita, opere e caratteristiche generali del suo pensiero
    02/02/2000
    A. modifica profondamente lo stile di lavoro del filosofo: egli non può infatti essere identificato con nessuno dei due tipi di pensatori che ci sono noti sino a quel momento, vale a dire con il grande aristocratico destinato al possesso del sapere e alla gestione del potere (alla maniera di Parmenide e Platone) o con i sapienti legati alle tecniche e al demos (come i naturalisti ionici). Nasce nel 384 a Stagira, una piccola città della Calcidica che è sottoposta all'influsso della Macedonia, regno alle cui vicende la vita di A. è particolarmente legata. Il padre, Nicomaco, era infatti medico di corte del re Aminta III, padre di Filippo e nonno di Alessandro Magno. La professione del padre fu per il giovane A. un incentivo verso quell'interesse per le scienze della natura che rimase costante in tutta la sua attività di ricerca, ma certamente importante fu anche la sua collocazione sociale presso la corte macedone.
    Il documento (21 Kb)

    Biblioteca /Filosofia /Antica
    Brevissima introduzione alla filosofia
    22/01/2000
    La filosofia è diversa dalla scienza e dalla matematica. Diversamente dalla scienza non fa assegnamento sugli esperimenti o l'osservazione, ma solo sul pensiero. E diversamente dalla matematica non ha un metodo formale di dimostrazione. La si fa solo ponendo questioni, argomentando, elaborando idee e pensando a argomenti possibili per confutarle, e chiedendosi come davvero funzionano i nostri concetti.
    Il documento (51 Kb) THOMAS NAGEL

    Biblioteca /Filosofia /Antica
    Filosofare con i classici
    26/05/1999
    La separazione tra l'insegnamento della filosofia e quello della storia della filosofia, tipica dell'ordinamento universitario italiano, non esiste in nessun altro paese del mondo in maniera così netta. Per esempio in Germania si è semplicemente professori di filosofia, il che non impedisce di sviluppare nell'insegnamento tematiche particolari. Altrettanto avviene nell'area anglo-americana ed in Francia. In Italia invece la distinzione esiste da molto tempo: ad esempio cento anni fa nell'Università di Padova Roberto Ardigò teneva la cattedra di Storia della filosofia, anche se è certo che Ardigò non è passato alla storia come storico della filosofia più che come filosofo a titolo proprio. Invece la Filosofia teoretica era insegnata dall'altro cattedratico del momento, cioè Francesco Bonatelli, molto meno noto di Ardigò.
    Il documento (12 Kb) ENRICO BERTI

    Biblioteca /Filosofia /Antica
    I capisaldi dell'etica aristotelica
    20/12/1999
    Qual e' la vita migliore per l'uomo? A questa domanda i filosofi greci del IV° secolo a.c. diedero risposte diverse che indicavano quale fosse la vita ideale e quali dovessero essere i criteri etici del comportamento dell'uomo. Aristotele, per rispondere a questa domanda, utilizza due strategie: nella prima prende le mosse dagli endoxa: le opinioni della gente. Infatti, una teoria per essere corretta deve essere coerente con i fenomeni e spiegarli.
    Il documento (6 Kb)

    Biblioteca /Filosofia /Antica
    Il problema del destino dell'uomo nei miti greci dell'età arcaica
    28/05/1999
    Interrogarsi sul proprio destino fa parte delle prerogative insite nella natura umana, tanto è vero che non vi è cultura in cui gli uomini non si siano posti - in modo più o meno articolato - tale domanda. Dal punto di vista teoretico dobbiamo rilevare soprattutto come la diversità delle risposte costituisca uno stimolo potente ad approfondire ulteriormente la ricerca, per avvicinarsi sempre di più a quella verità filosofica a cui tutti giustamente aspiriamo; dal punto di vista storico è certamente interessante chiedersi come gli uomini - nelle varie epoche e nelle varie culture - si sono posti le domande sul proprio destino, in quali condizioni di vita si trovavano, quali influssi li abbiano eventualmente suggestionati e quali fonti abbiamo per sapere tutto questo.
    Il documento (41 Kb) ANDREA PORCARELLI

    Biblioteca /Filosofia /Antica
    La filosofia di Aristotele
    24/05/2000
    Aristotele è il più importante tra gli allievi di Platone, egli frequentò l'accademia platonica e si occupò ancora di politica ma con una visione puramente scientifica, ossia prese in considerazione tutti i regimi politici evidenziandone gli aspetti positivi e quelli negativi. Pur avendo tratto molto dalle idee del maestro, Aristotele creò e sviluppo una visione del reale molto diversa da quella di Platone. Mentre la filosofia platonica è orientata a concepire la vera realtà come trascendente il mondo dell'esperienza, ossia per conoscere realmente dobbiamo staccarci dalle cose sensibili per ascendere al mondo delle idee, quella aristotelica assume l'esistenza e la conoscibilità degli enti sensibili, del mondo dell'esperienza, come il proprio punto di avvio. Alle dottrine ereditate da Platone si aggiungono i nuovi risultati della ricerca filosofica dei naturalisti e tutte le concezioni filosofiche precedenti.
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    Biblioteca /Filosofia /Antica
    La Filosofia greca: Aristotele
    28/05/1999
    Quando Aristotele scrive il suo Protreptico - Platone era ancora vivo -, la tradizione che chiamiamo "filosofia" era ormai ben consolidata. Non che avesse assunto una forma unificante: le ricerche di Platone e di Democrito, per citare i grandi esempi che egli ha davanti nel suo secolo, non erano riconducibili ad un comune denominatore né di contenuto né di metodo. Tuttavia Aristotele non ha alcuna difficoltà a definire filosofo l'uno e l'altro, e quando nel primo libro di quella che sarebbe divenuta la sua Metafisica si volge indietro ad elencare le posizioni dei suoi lontani e recenti predecessori sui problemi che sta esaminando, per imparare da loro e allo stesso tempo per imparare dai loro "errori", la storia che traccia è storia di qualcosa che ai suoi occhi ha una chiara identità: è la tradizione della filosofia.
    Il documento (17 Kb) MARIO TROMBINO

    Biblioteca /Filosofia /Antica
    La Filosofia greca: dai poeti ai Sofisti
    28/05/1999
    Nel libro primo della sua celebre indagine sulla Paideia greca, dedicato al periodo arcaico, Werner Jaeger tratta dei filosofi presocratici nel Capitolo IX, intitolato Il pensiero filosofico e la scoperta del cosmo. La filosofia quindi, nel suo panorama generale dell'epoca, occupa un posto a sé, distinto dagli altri. Tuttavia una parte notevole delle riflessioni di Jaeger è dedicata proprio a identificare che tipo di uomo fosse ciascuno dei filosofi rispetto ai poeti e agli scrittori, quale figura professionale e sociale ciascuno incarnasse: il che si rivela compito tutt'altro che agevole. E tutta la sua indagine connette in modo talmente fine la figura dei filosofi e le loro idee alla cultura della loro epoca che i contorni di ciò che si chiamerà filosofia sono appena distinguibili dalla generale sfera della visione del mondo che di quell'età ci è stata tramandata.
    Il documento (21 Kb) MARIO TROMBINO

    Biblioteca /Filosofia /Antica
    La logica antica
    24/05/2000
    A originare la ricerca logica sono quei tipi di discorso in cui vi è la necessità di dimostrare qualche cosa, essi si chiamano inferenze. L'inferenza è un ragionamento in cui da una o più premesse viene derivata una conclusione, tali premesse, dette categoriche o dichiarative, possono essere sia vere che false e sia affermate che negate. Gli elementi che formano le proposizioni sono detti termini, essi non devono essere necessariamente sostantivi o aggettivi, possono essere pensati anche come locuzioni complesse.
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