In questa esortazione rivolta ai religiosi di tutto il mondo il papa invita i responsabili e i membri dei vari istituti a procedere con coraggio sulla via del rinnovamento, alla ricerca di ciò che è veramente essenziale nel carisma dei rispettivi fondatori. Nello stesso tempo il papa ricorda che è necessario un giusto discernimento, per non attuare riforme frettolose e alla lunga dannose. In questo senso richiama a non trascurare la preghiera, la povertà e l'obbedienza.
Biblioteca /Magistero Sommi Pontefici /Esortazioni Apostoliche
Gaudete in Domino
09/05/1975
Il tema dell'esortazione è la gioia cristiana. Essa comprende e suppone le molteplici gioie umane che il Creatore mette già lungo il cammino di ogni persona, ma va oltre, radicando i motivi della gioia nella fedeltà di Dio e nella sua misericordia. La vera gioia nasce come conseguenza di aver sperimentato Dio come salvatore all'interno della propria esperienza umana. Ogni esperienza di liberazione fa percepire le dimensioni infinite dell'opera di Dio per le sue creature. La storia della salvezza è pervasa di questa gioia, nell'Antico come nel Nuovo Testamento. Gesù è venuto nel mondo perché i suoi discepoli avessero la "pienezza della gioia"! E la storia dei santi mostra come essi siano stati uomini e donne pieni di profonda gioia, chiamati a diffonderla nel mondo.
Scopo di questa esortazione è di richiamare il popolo cristiano alla giusta devozione verso la Vergine Maria in un momento storico particolare, quando in alcuni ambiti della chiesa le pie pratiche mariane vengono trascurate. Nella liturgia il culto della Madre di Dio occupa un posto di rilievo, che non può essere dimenticato. Maria è un modello di donna forte, di piena umanità, ben diversa da come certe immagini sentimentali la descrivono. Il papa raccomanda poi di riprendere in modo più consapevole la recita del santo rosario, secondo una tradizione molto diffusa prima del Concilio Vaticano II, ma che ora deve essere meglio motivata.
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Paterna cum benevolentia
08/12/1974
Con questa esortazione apostolica Paolo VI rinnova l'invito alla riconciliazione con Dio e con i fratelli che costituisce il tema centrale del giubileo 1975. La riconciliazione viene presentata come una realtà che proviene da Dio e contiene in sintesi l'essenza del cristianesimo stesso. Perciò la credibilità della chiesa viene chiamata in causa dalla testimonianza di unità riconciliata che essa saprà dare. Anche la chiesa riconosce le proprie infedeltà storiche e di ciò deve domandare perdono a Dio, ma il papa mette parimenti in guardia contro ogni arbitraria contestazione della gerarchia e contro il dissenso che tentano di minare dall'interno l'unità ecclesiale.