GPII Discorsi 2000 452


AI PARTECIPANTI A DIVERSI PELLEGRINAGGI GIUBILARI


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Sabato, 23 dicembre 2000




Carissimi Fratelli e Sorelle!

1. Sono lieto di porgere a tutti voi il mio cordiale benvenuto a questo incontro, che risente dell'atmosfera spirituale del Natale ormai imminente. Il grande mistero dell'Incarnazione, che ci apprestiamo a celebrare con particolare solennità al culmine del Grande Giubileo, costituisce un'occasione propizia per rinnovare la nostra fede nel Figlio di Dio, nato a Betlemme duemila anni fa. Il Giubileo va verso il suo termine. E' importante che in questo tratto finale dell'itinerario giubilare, ogni credente ponga un impegno più intenso nel purificare e rafforzare la propria fede di fronte ai pericoli ed alle insidie che possono minacciarla in questi nostri tempi. E fra le insidie, non ci sono forse pure quelle forme aberranti del sentimento religioso, che sfruttano i bisogni e le aspirazioni più profonde dell'animo umano, proponendo prospettive di appagamento illusorie e fallaci? Purtroppo numerose famiglie sono toccate da questo triste problema, a motivo del coinvolgimento di qualcuno dei suoi membri, in particolare dei figli, spesso più fragili ed esposti a tali rischi.

Da tempo la Chiesa guarda con preoccupazione a queste problematiche, che toccano il cuore della vita dei cristiani. Il diffondersi delle "sette" deve costituire per i credenti uno stimolo ad approfondire le loro convinzioni di fede. Solo una più forte testimonianza dei valori cristiani ed un saldo rinnovamento dell'impegno pastorale potrà essere una valida risposta a questa sfida. Solo una fede profonda e vissuta con coerenza, costituisce un antidoto efficace a così pericolose deviazioni del sentimento e della pratica religiosa.

2. Rivolgo ora il mio pensiero ai Dipendenti dell'Agenzia romana per la preparazione del Giubileo, accompagnati dai loro familiari. Carissimi, l'odierno incontro mi offre la gradita opportunità di esprimervi cordiale apprezzamento e viva riconoscenza per la generosa opera da voi svolta in questi mesi di intenso lavoro. In particolare, vi sono grato per la cooperazione da voi prestata agli Organismi della Santa Sede. E' infatti anche in virtù del vostro impegno, che il Giubileo si è potuto svolgere in modo intenso e proficuo. Con competenza e responsabilità avete aiutato i tanti pellegrini e turisti giunti in questo periodo nella Capitale a godere di un soggiorno più sereno e confortevole.

Auspico di cuore che il servizio da voi offerto per la celebrazione dell'Anno giubilare vi abbia aiutato e continui ad aiutarvi nell'assimilazione dei grandi valori spirituali e culturali propri del Giubileo.

3. Vorrei poi salutare i pellegrini che provengono da varie parrocchie. Tra queste, il folto gruppo di Grumo Nevano, e, in particolare, i bambini, accompagnati dai loro genitori. A voi, che siete i più piccoli, auguro di seguire l'esempio del fanciullo Gesù, del quale il Vangelo dice che "stava sottomesso" ai genitori e "cresceva in sapienza, età e grazia" (cfr
Lc 2,51-52). A tutti ricordo che il Santo Natale ci chiama a misurare la nostra fede con il messaggio centrale del Cristianesimo; ci invita cioè ad accogliere con cuore umile e riconoscente Gesù, che nascendo viene incontro all'uomo nella povertà e nel nascondimento.

Saluto anche i Soci del \Club automobilistico qui convenuti in pellegrinaggio giubilare. Carissimi, sappiate sempre trovare motivazioni profonde ed ideali forti da condividere nelle vostre attività associative e sportive. Il Giubileo costituisce un pressante richiamo alla conversione del cuore ed alla solidarietà verso i fratelli. Perché questo avvenga, è necessario crescere nell'ascolto di Cristo e nell'accoglienza del suo messaggio salvifico.

4. Un cordiale pensiero va, infine, agli altri gruppi e singoli fedeli qui convenuti. Carissimi, manifestandovi viva gratitudine per l'odierna visita, vi invito tutti a rivolgere lo sguardo a Maria, la Madre del Redentore. Ci aiuti Lei ad accogliere degnamente il Figlio di Dio, fattosi carne nel suo seno verginale per condividere la nostra umana esistenza.

Facciamo nostro il suo atteggiamento sapienziale e contemplativo, descritto da Luca, l'evangelista della nascita e dell'infanzia di Gesù. "Maria, - egli osserva - da parte sua, serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore" (cfr Lc 2,19). Così sia anche per ciascuno di voi, a cui imparto di cuore la mia Benedizione, accompagnata da un fervido augurio di un gioioso e santo Natale.

UDIENZA DI GIOVANNI PAOLO II


AI PARTECIPANTI A DIVERSI


PELLEGRINAGGI GIUBILARI


Sabato, 30 dicembre 2000

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Carissimi Fratelli e Sorelle!


1. Con grande gioia vi accolgo, in questa speciale Udienza, l'ultima dell'Anno Duemila. Insieme con voi, vorrei ringraziare il Signore per gli innumerevoli benefici che ci ha elargito durante i mesi trascorsi.

Tra i gruppi provenienti dall'Italia, sono lieto di accogliere e salutare, in primo luogo, i fedeli dell'Arcidiocesi di Monreale, guidati dall'Arcivescovo, Mons. Pio Vittorio Vigo. Per voi, carissimi, quello odierno è l'ultimo pellegrinaggio di un anno che ha visto convenire numerosi, nelle Basiliche romane, i pellegrini della vostra Comunità diocesana, a partire dal 27 dicembre 1999. Sono certo che la sosta presso le tombe degli Apostoli, e le diverse altre iniziative giubilari promosse sul piano locale, non mancheranno di promuovere l'auspicato rinnovamento spirituale ed apostolico nel tessuto sociale della vostra terra.

Saluto anche i numerosi gruppi parrocchiali presenti e specialmente quelli di San Tammaro in Grumo Nevano, di San Michele Arcangelo in Bottegone di Pistoia, di Sant'Andrea in Cantalice e di Cristo Re in Pisticci. Colgo volentieri quest'occasione per augurare ad ogni parrocchia un sereno e fruttuoso anno pastorale.

2. Mi rivolgo, ora, alla folta rappresentanza delle Organizzazioni di Volontariato, operanti nell'ambito della Protezione Civile, convenute a Roma per il loro Giubileo. Saluto con deferenza le Autorità presenti, a cominciare dal Ministro dell'Interno, che ringrazio per le cordiali parole poc'anzi rivoltemi. Ringrazio, inoltre, i due rappresentanti dei Volontari, che si sono fatti portavoce dei comuni sentimenti. Grazie, altresì, per i vostri doni, carissimi Volontari: per la pala, antico e nuovo strumento di fatica, e per l'elemetto dei Vigili del Fuoco, sempre presenti quando c'è una vita da salvare.

Voi costituite una delle espressioni più recenti e mature della lunga tradizione di solidarietà, che affonda le radici nella generosità e nell'altruismo del popolo italiano. Nelle vostre associazioni confluiscono credenti e non credenti, animati dal comune desiderio di soccorrere chi è nel bisogno. Le nobili finalità e i propositi dei vostri organismi hanno recentemente trovato doveroso riconoscimento in appropriate norme legislative, che hanno contribuito al formarsi di un'identità nazionale del volontariato di protezione civile, attenta ai bisogni primordiali della persona e del bene comune.

Oggi le vostre associazioni, sia di carattere nazionale che locale, contano in Italia circa un milione e trecentomila membri, suddivisi in oltre tremila organizzazioni. Queste, che vanno sempre più assumendo il ruolo di custodi naturali del territorio, hanno scritto negli anni recenti pagine stupende di generosa solidarietà e rappresentano nella realtà contemporanea un promettente segno di speranza.

Come non ricordare, ad esempio, gli interventi in favore degli alluvionati della Versilia, dei terremotati dell'Umbria e della Marche, delle vittime della frana di Sarno, del Piemonte e della Valle d'Aosta? E come non guardare con ammirazione alle migliaia di volontari che hanno partecipato a missioni umanitarie in Bosnia ed Erzegovina, in Albania, nel Kosovo, o alle operazioni di soccorso delle popolazioni turche, colpite dal recente sisma, e di quelle francesi della regione della Dordogne? In queste occasioni, la collaborazione dei volontari con le forze istituzionali non soltanto ha lenito le conseguenze di gravi tragedie, ma ha anche contribuito a suscitare tra la gente un più forte slancio di solidarietà.

L'odierna vostra presenza a Roma per celebrare il Giubileo esprime chiaramente il vostro impegno a proseguire nella nobile azione che contraddistingue le associazioni di volontariato della protezione civile. Continuate, carissimi, a testimoniare nella vostra opera benemerita il primato dell'essere sull'avere, tipico di ogni visione religiosa dell'uomo e del mondo. In tal modo, contribuirete a porre le basi della civiltà dell'amore. Ovunque insidie e pericoli attentano alla tranquillità ed alla pace e lasciano l'uomo umiliato e solo, siate sentinelle vigili ed icone viventi del buon Samaritano!

La Vergine Maria che, informata delle necessità della cugina Elisabetta, si dirige "in fretta" là dove c'è il bisogno (cfr
Lc 1,39), sia il vostro modello e il vostro sostegno.

3. Saluto ora voi, carissimi partecipanti al pellegrinaggio promosso dalla Federazione Nazionale Collegi Ostetriche. La vostra visita ben s'intona con il tempo natalizio, in cui si ricorda una nascita straordinaria che ha cambiato le sorti della storia. Il mio pensiero si estende ai dirigenti dei vari Collegi locali che formano la vostra Federazione, sparsa su tutto il territorio italiano, agli operatori che vi affiancano nella professione, ai vostri familiari che si sono uniti a questo vostro gesto di fede in occasione del Giubileo.

455 Il secolo ventesimo ha conosciuto uno stupefacente progresso medico e scientifico nel preservare e migliorare la vita dell'uomo. E' un dono del quale dobbiamo essere grati a Dio ed a coloro che si sono applicati allo studio dei processi regolatori dell'esistenza umana. Eppure non possiamo nasconderci che gli scorsi decenni hanno visto anche l'instaurarsi in molti di una mentalità che va contro la vita, specialmente quando essa è in situazioni di massima precarietà ed è incapace di difesa. Nonostante la coscienza non cessi di additare il valore della vita come sacro e intangibile, si può dire che esso subisca in non pochi casi come un'eclissi, in conseguenza anche dell'avallo giuridico concesso dalla legge a pratiche oggettivamente contrarie alla vita. La Chiesa, tuttavia, in nome della verità, continua a non tacere di fronte a decisioni che si pongono contro la volontà di Dio, inscritta nella natura stessa dell'essere umano.

La mentalità odierna è tentata di considerare il figlio a volte come un diritto a volte come un pericolo. Il figlio, invece, è sempre un dono di Dio, e da Lui riceve immediatamente il diritto ad esistere. A Dio soltanto appartiene, pertanto, la signoria sulla sua esistenza. Consapevole di ciò, la Chiesa non si stanca di confessare con le parole dell'antico saggio di Israele: o Dio "Tu hai potere sulla vita e sulla morte" (
Sg 16,13).

A voi, carissime ostetriche che avete scelto come professione di sostenere con le vostre premure la vita nascente, spetta l'impegnativa missione di farvi in ogni circostanza sollecite promotrici di questo fondamentale bene dell'essere umano. La fede vi guidi, perché sappiate annunciare ovunque il vangelo della vita.

Maria, la Madre del Signore, che contempliamo insieme con Giuseppe accanto alla culla del Figlio di Dio, sorregga la vostra opera a servizio della vita.

4. Je salue cordialement les pèlerins de langue française, notamment un groupe de l’Union apostolique du Clergé, des membres de la Communauté apostolique Saint François-Xavier et des laïcs qui collaborent avec eux, un groupe du Centre d’Études religieuses de Paris, et un groupe de fidèles des diocèses de Tulle et de Châlons. Le temps de Noël nous invite à accueillir dans la joie Jésus de Nazareth, vrai Dieu et Homme parfait. Que votre pèlerinage jubilaire ravive votre foi et qu’il renouvelle en vous le désir de vous engager à la suite du Christ, qui "en sa personne a tué la haine" (Ep 2,16)! À tous, je donne de grand coeur la Bénédiction apostolique.

I extend a warm welcome to the English-speaking pilgrims and visitors to Rome in these closing days of the Great Jubilee. May the experience of passing through the Holy Door – which is Christ – confirm you in faith and holiness of life. May the Jubilee grace encourage Christians everywhere to make Jesus our Saviour better known and loved. He is our true hope! He is the world’s true wealth! Upon you and your families I cordially invoke the joy and peace which the Angels announced at Bethlehem. God be with you all!

Sehr herzlich begrüße ich alle, die aus den Ländern deutscher Sprache hier anwesend sind. Mein besonderer Willkommensgruß richtet sich an die Pilger aus Deutschland und der Schweiz. Eure Wallfahrt nach Rom im Heiligen Jahr möge euch Christus, die Tür zum ewigen Leben, näherbringen. Das Licht der Weihnacht strahle in das neue Jahr hinüber und weise euch den Weg ins dritte Jahrtausend.

Dazu erteile ich euch und euren Lieben den Apostolischen Segen.

Saúdo cordialmente, quantos me ouvem, e a peregrinação dos responsáveis de algumas comunidades de S. Egídio na África, particularmente os grupos provindos de Moçambique, Cabo Verde e Angola. Ainda dentro das festas natalícias, vos convido a acolher com júbilo e paz o Menino Jesus, para compreender quanto somos amados por Deus e quanto seremos felizes se Lhe correspondermos com fé, esperança e amor. A todos desejo um Feliz Ano Novo e dou-lhes, de coração, minha Bênção.

Saluto in lingua neerlandese:

Van harte groet ik de Nederlandse en Belgische pelgrims. Het Woord is vlees geworden en woont onder ons, opdat wij allen innerlijke vrede ontvangen en ervan getuigen aan alle mensen van goede wil. Van harte verleen ik daartoe de Apostolische Zegen.

456 Geloofd zij Jezus Christus!

Traduzione del saluto in lingua neerlandese:

Di cuore saluto i pellegrini neerlandesi e belgi. Il Verbo si è fatto carne ed è venuto ad abitare in mezzo a noi, affinché tutti noi riceviamo la pace interiore. Di tale pace diamo testimonianza a tutti gli uomini di buona volontà. Di cuore imparto la Benedizione Apostolica.

Sia lodato Gesù Cristo!

Saluto in lingua polacca:

Pozdrawiam wszystkich obecnych tu pielgrzymów z Polski.

Swiateczny czas Bozego Narodzenia, który niejako zamyka rok Wielkiego Jubileuszu, w sposób szczególny zbliza nas do tajemnic, które stanowily centrum jubileuszowych przezyc. Kiedy stajemy wokól szopki, upamietniajacej betlejemska grote, odzywa w naszej swiadomosci prawda, ze «tak [...] Bóg umilowal swiat, ze Syna swego Jednorodzonego dal, aby kazdy, kto w Niego wierzy, nie zginal, ale mial zycie wieczne» (J 3, 16). Do tej prawdy nawiazywalismy w calym roku, dziekujac Bogu za niezmierzony dar Jego milosci. Swiadomi, ze nie zawsze potrafilismy w pelni na te milosc odpowiedziec, prosilismy o wybaczenie naszej niewiernosci i - ufni w Boze Milosierdzie - czynilismy plany na nowe tysiaclecie. Wiedzac, ze nie mozemy ich wypelnic tylko o wlasnych silach, prosilismy Bozego Syna o swiatlo i moc Ducha Swietego, abysmy wzrastali w wierze, nadziei i milosci, i coraz bardziej stawali sie swiadkami Odkupienia.

Dzis raz jeszcze pragne z wami dziekowac Bogu za ten czas laski i zyczyc wam i waszym najblizszym, aby owoce tego Roku trwaly w waszych sercach i ubogacaly nowe stulecie i nowe tysiaclecie. Niech Bóg wam blogoslawi.

Traduzione del saluto in lingua polacca:

Saluto tutti i presenti qui pellegrini dalla Polonia.

Il festoso tempo del Natale, che in certo senso conclude l’anno del Grande Giubileo, in modo speciale ci avvicina ai misteri che hanno costituito il centro delle esperienze giubilari. Quando ci raccogliamo intorno al presepe, che rappresenta la grotta di Betlemme, si ravviva nella nostra coscienza la verità, che «Dio [...] ha tanto amato il mondo, da dare il Figlio suo Unigenito affinché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna» (
Jn 3,16). A questa verità ci siamo riferiti nel corso dell'intero anno, ringraziando Dio per l’immenso dono del suo amore. Coscienti che non sempre siamo stati capaci di rispondere pienamente a quest'amore, abbiamo chiesto il perdono della nostra infedeltà e, fiduciosi nella misericordia di Dio, abbiamo fatto propositi per il nuovo millennio. Sapendo che non siamo in grado di adempierli con le sole nostre forze, abbiamo chiesto al Figlio di Dio la luce e la potenza dello Spirito Santo, per poter crescere nella fede, nella speranza e nella carità, e diventare sempre di più i testimoni della Redenzione.

457 Oggi ancora una volta voglio con voi ringraziare Dio per questo tempo di grazia e augurare a voi ed ai vostri familiari, che i frutti di quest'anno perdurino nei vostri cuori e arricchiscano il nuovo secolo ed il nuovo millennio. Dio vi benedica!

5. L'Udienza di oggi è arricchita da altre significative presenze, soprattutto laicali e di giovani. Tra queste, vorrei citare il Comitato Nazionale Italiano Amici di San Rocco, nonché i Membri di prestigiose Accademie italiane qui convenuti e i giovani aderenti all'Opera Don Orione, venuti a Roma per vivere insieme un "Capodanno alternativo", secondo la formula sperimentata ormai da alcuni anni. Grazie, cari amici, per la vostra presenza.

A tutti auguro di iniziare il Nuovo Anno nella luce e nella pace di Cristo Salvatore e di cuore vi benedico.




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