Tipi di Liturgia della Chiesa d'Oriente
Archim. Damaskinòs Kokkinis
S. Metropolis N. Ionias
N. Filadelfias e Halkidonos
Atene (Grecia)
Non è possibile trattare tutta la storia della Liturgia dalla fondazione della Chiesa fino ad oggi, ma tratteremo brevemente i punti salienti della storia della Liturgia, partendo dalle prime forme. Esse sono essenzialmente delle forme di preghiera.
La causa primaria che ha determinato la trasformazione della Liturgia è legata alla sua provvisorietà iniziale: nelle prime comunità cristiane la preghiera e la Liturgia non erano state codificate. Questo non significa che il cerimoniale avesse la libertà di modificare le preghiere a suo piacimento; le chiese primitive avevano semplicemente forme diverse di preghiera.
Nei primi secoli e antecedentemente all'Editto di Costantino, si celebrava già la S. Eucarestia, il Battesimo, l'Ordinazione, la Penitenza e la Consacrazione della chiesa. Esisteva allora una distinzione fra i doveri del vescovo e del sacerdote. Già al Concilio di Nicea si ha notizia delle diversità fra preghiere e forme liturgiche delle diverse chiese. Le diversità erano iniziate alla Chiesa di Alessandria d'Egitto, poi nelle Chiese del Medio Oriente ed infine anche nelle Chiese Occidentali. Verso la metà ed alla fine del terzo secolo c'erano diversità a Roma, dove la lingua greca lasciava il posto a quella latina. Questa variazione linguistica è stata il primo passo di cambiamento della Chiesa di Roma; fino allora, infatti, essa si presentava fra le Chiese occidentali come colonia religiosa greca. Anche le invasioni barbariche hanno influito notevolmente sulle modifiche linguistiche, poiché hanno tagliato i ponti culturali fra il mondo ellenistico e Roma, consentendo a quest'ultima un maggior sviluppo della propria lingua. Inoltre il cambiamento liturgico fu causato anche dal fatto che le Chiese di Milano, Francia, Spagna e Germania avevano assunto preghiere proprie.
Il fatto poi che il Cristianesimo sia diventata la religione ufficiale dello Stato dopo l'Editto di Costantino, ha uniformato la forma liturgica in Occidente, ma separandola nettamente da quella bizantina. Un contributo al cambiamento liturgico è stato dato poi dall'insorgere di varie eresie. Le forme liturgiche di Alessandria erano diverse da quelle siriane, antiochiane, di Gerusalemme ed anche di Bisanzio. Dalla forma antiochiana e siriana si è sviluppata la liturgia persiana ed anche armena.
E' il periodo della nascita di grandi figure di Padri della Chiesa: in Oriente quelle di San Basilio, Arcivescovo della Cappadocia, e di San Giovanni Crisostomo, Arcivescovo di Costantinopoli. Con la loro personalità, i due santi diedero un'impronta radicale nella liturgia della Chiesa d'Oriente e bizantina. E' da allora che si comincia a parlare di forma liturgica bizantina.
Ad Alessandria, invece si seguiva la liturgia di San Marco, anche se sicuramente non fu scritta dall'Apostolo. Siccome la Chiesa di Alessandria si diceva fosse stata fondata da San Marco, anche la liturgia locale prese il suo nome.
Nella Chiesa siriana o antiochiana, invece, si parla di liturgia di San Giacomo. Ma nessun Apostolo ha scritto o ordinato una propria liturgia: l'attribuzione del nome fu probabilmente solo un atto di omaggio al presunto o reale fondatore della Chiesa oppure si voleva così dare maggior prestigio alla liturgia stessa.
L'Eucarestia si celebrava allora nelle case dei fedeli la sera di domenica, sì da essere chiamata anche Cena Domenicale. Col tempo questa forma liturgica è stata anticipata a mezzogiorno della domenica e poi alla mattina. E' da ricordare che inizialmente la Liturgia veniva celebrata nelle catacombe sia a Roma che in altre grandi città o nelle comunità cristiane.
Nei primi tre secoli non si usava un altare fisso per celebrare l'Eucarestia, ma si impiegava un semplice tavolo: lo stesso a cui poi ci si sedeva per consumare la cena. Nelle catacombe invece si usava il coperchio di una tomba. Alla domenica mattina si celebrava invece su un semplice tavolo. Si comincia a parlare del posto e del modo di celebrare l'Eucarestia alla fine del secondo secolo ed agli inizi del terzo secolo. San Giovanni Crisostomo parla di tempio, San Basilio lo chiama tempio o casa della preghiera, San Gregorio Nanzianino parla di Sacrario o Santuario.
I vari Sinodi di allora (Laodicea, Gagra, Ankara, Neocesarea) cominciano a prescrivere il luogo della preghiera.
L'incontro aveva inizio con l'abbraccio del celebrante e del popolo; si passava quindi alle letture, ai salmi, all'omelia. A quel punto coloro che non erano ancora cristiani venivano allontanati. La liturgia si concludeva con la consacrazione e la comunione.
Alla Santa Eucarestia era presente tutta la comunità dei credenti, e tutti vi partecipavano in qualche modo: le donne preparavano il pane, gli uomini portavano il vino e l'olio, i ragazzi portavano anch'essi piccole brocche d'acqua che attingevano alla fontana del paese e che serviva per purificare le mani del sacerdote prima dell'Eucarestia ed al popolo per lavarsi la bocca dopo la Comunione. Ma all'altare non si portava soltanto pane, olio e vino, ma anche quanto era necessario alla comunità. Suo compito era infatti anche quello di dare da mangiare ai poveri, agli orfani ed agli ammalati. Qualsiasi cosa offerta era accettata. Il pane, l'olio, il vino e l'acqua portati in chiesa venivano appoggiati su un tavolo che - per la sua funzione - era chiamato Diaconato. I Diaconi poi da là si muovevano per portare tre pani alla consacrazione se la celebrazione avveniva di sabato (in onore della SS. Trinità) o quattro se era domenica in memoria dei 4 Evangelisti. Contemporaneamente si portava anche il vino e l'acqua.
Dopo questo rapido excursus sulle prime celebrazioni liturgiche, passiamo a parlare delle liturgie ordinate da San Giovanni Crisostomo e da San Basilio. Le loro liturgie erano un misto di siriano, armeno e bizantino, ma entrambe facevano bene attenzione ad adattarsi al popolo, che così partecipava attivamente. La Chiesa Ortodossa tuttora celebra la Liturgia secondo quegli antichi rituali, sia nei giorni festivi che feriali.
Le Liturgie principali sono due. Quella di S. Crisostomo si celebra tutto l'anno, mentre quella di S. Basilio si celebra a Capodanno - quando si festeggia il Santo e tutte le domeniche di Quaresima. C'è poi anche la Liturgia serale di S. Basilio che corrisponde grosso modo alla celebrazione dei Vespri includendo però la Consacrazione.
Esiste anche la Liturgia per la santificazione e per la consacrazione, e una Liturgia che si celebra durante la Quaresima. Si tratta di una Liturgia nella quale il Corpo ed il Sangue del Signore sono consacrati la domenica precedente. Questa Liturgia viene celebrata ogni mercoledì ed ogni venerdì; dato che si aveva deciso allora che non si voleva celebrare la S. Messa durante la Quaresima, eccetto sabato e domenica. Questa Liturgia è grosso modo un Vespro con più letture e la Santa Comunione. Naturalmente le letture hanno a che fare con lo spirito quaresimale e con la preparazione alla Settimana Santa: si celebra sia al mattino che alla sera ed anche nella Settimana Santa, eccetto giovedì e venerdì Santo.
Venerdì Santo non si celebra alcuna messa; Giovedì Santo e Sabato Santo si celebra la messa serale di S. Basilio. Fra le due principali Liturgie della Chiesa Ortodossa non esistono differenze, eccetto in quella di S. Basilio che ha preghiere più lunghe.
Le Liturgie orientali sono sempre accompagnate dal canto, sia nei giorni festivi che in quelli feriali. Il canto durante le celebrazioni festive è però molto, molto più solenne che negli altri giorni.
Tutta la cerimonia liturgica inizia sempre con le Lodi del mattino. Non è obbligatorio, naturalmente partecipare ad entrambe le funzioni religiose, ma per tradizione si usa così.
E' un rito monastico: si è diffuso fra il popolo quando i monaci hanno dovuto abbandonare i loro conventi e sono scesi a celebrare nelle chiese diocesane.
Le parti della Liturgia bizantina sono:
•Parte iniziale che termina con l'entrata del sacerdote con il Vangelo;
•Lettura dell'Apostolo (S. Paolo) e del Vangelo (con omelia)
•Entrata del sacerdote con il calice e la patena;
•Consacrazione e Comunione (precedute dalla preparazione del vino e del pane che viene tagliato. Oggi questa parte si fa con più calma durante la cerimonia del mattino, per diminuire il tempo di attesa durante la S. Messa;
•Fine della Liturgia con la benedizione e la distribuzione dell'antidoro: resti del pane eucaristico non consacrato ma solo benedetto.
Tutte le parti sono accompagnate da canti liturgici in musica bizantina, a voci scoperta, senza accompagnamento di nessuno strumento musicale.
L'incenso è molto usato nella Chiesa Ortodossa ed è anche molto profumato, per il principio che essendo un'offerta dei fedeli al Signore, dev'essere la migliore e la più bella!
Anche i paramenti dei sacerdoti sono molto eleganti, di stoffa fine o di velluto, dipinta e ricamata a mano in oro ed argento.
Prossimamente ci sarà un incontro Pan-Ortodosso nel quale si prenderanno alcune decisioni importanti anche dal punto di vista liturgico. Forse sarà adottata una Liturgia più corta della attuale, salvaguardando però soprattutto tutto il messaggio di Dio all'uomo, come ci è stato trasmesso dai Profeti, celebrando la nascita, la passione e resurrezione di Gesù fino alla Parusia.
Preghiamo e speriamo che il Signore ci mantenga nella Sua Grazia per poter un giorno celebrare con Lui un'unica ed eterna Liturgia.