Atti degli Apostoli
Documento prezioso della teologia lucana. Al vangelo di Cristo in parallelo c’è il vangelo dello Spirito e della Chiesa, eco di questo Spirito.
Le qualità
Si presentano come storia interpretata, anche se apparentemente è una sequenza di storie raccontate. La preoccupazione maggiore è quella di parlare d’eventi carichi di significato. La storia c’è, ma è spesso tipizzata.
Questo libro ci presenta nettamente tre protagonisti storici:
• La Chiesa di Gerusalemme;
• Pietro (1-15);
• Paolo (16-ss).
Questi personaggi sono coordinati tra loro da personaggi interiori:
• Lo Spirito che genera e alimenta la Chiesa;
• Il Cristo nel cui nome si testimonia ed il cui messaggio si comunica; • La Parola, il Kerugma.
Ci sono tanti ritratti, schemi che rappresentano la sequenza di At. Presenza anche d’elementi teologici inseriti nel testo come i discorsi o i sommari.
Emerge un ritratto dei problemi concreti della Chiesa delle origini:
• Rapporto con il giudaismo, col rischio di restare ancora nel grembo da cui si è partiti.
• Rapporto col mondo pagano, azione paolina condivisa dall’autore (le sezioni del "noi").
• Legittimazione presso l’impero. Esigenza di far sì che esista presso i romani un’idea del cristianesimo come religione non sovversiva. Luca si sforza di lodare i diritti assicurati dal governo romano. Il potere romano assicura la possibilità della predicazione.
È presentata l’esigenza di una chiesa bicefala e bipartita? Delineare un ritratto della Chiesa delle origini con uno schema che identificava negli atti l’evidente esistenza di una chiesa petrina sacramentaria, gerarchica, conservatrice, "del Papa", e di una chiesa paolina, carismatica, libera, non istituzionale, Chiesa della Parola. Questa strada è stata però palesemente abbandonata. Certamente esistono forti tensioni, una certa libertà al suo interno. Paolo è consapevole della strutturazione della Chiesa e vi collabora affermando di essere testimone, con un compito ministeriale.
Chiesa viva, che l’unità la non vive mai a deperimento della molteplicità.
La struttura del libro.
Ci sono organizzazioni diverse con schemi diversi.
At 1-5
A Gerusalemme, la Gerusalemme cristiana del Cenacolo. La vita è presentata come un modello cui ispirarsi. Città ideale della vita cristiana.
Sommari: At 2,42-46; 4,35-36.
Carica dello Spirito: non va confuso con l’effervescenza spirituale.
At 6-12
Sangue seme dei cristiani. Persecuzioni. Tragedia anche economica. Seme di un trionfo di una generazione continua. Ormai tutto il mondo è fecondato da questo sangue.
At 13-15
Libertà interiore dello Spirito. Concilio di Gerusalemme e primo viaggio di Paolo. La missione si apre ai pagani. Da un lato c'è il giudaismo che ancora preme, dall’altro Antiochia dove i cristiani nascono come aperti al mondo.
At 16-19
Paolo missionario. Suo secondo viaggio e prima fase del terzo. Il secondo comprende la Turchia, la Grecia, Atene e Corinto. Apertura al mondo dell’Asia minore e alla cultura greca. Primo scritto cristiano. Ritorno a Gerusalemme e due anni ad Efeso.
At 20-28
Il prigioniero di Cristo. Seconda fase del terzo viaggio. Paolo da Efeso ripercorre la Grecia e ritorna a Gerusalemme. Inizia il suo pellegrinaggio lunghissimo a Roma.
La narrazione è sospesa tra due città, le due città di Luca: Gerusalemme e Roma, la capitale dell’impero, rottura d’ogni frontiera perché il cristianesimo è religione totale.
Il messaggio.
Teologia della Chiesa, Cristologia, teologia pastorale.
Ci sono molti problemi sulla cristologia degli Atti, apparentemente una cristologia in cui l’aspetto umano è molto marcato. Tendenza apparente ad una sottolineatura dell’aspetto umano.
In realtà è una cristologia piena:
• Il posto riservato alla resurrezione è questa. Essi dicono di essere i testimoni della resurrezione. La scelta di un successore di Giuda è su questa base. Gesù è il Cristo nella cristofania pasquale.
• Egli è il Cristo e a lui sono applicati i salmi messianici.
• Gesù è il Kurios, il Signore per eccellenza. C'è un riferimento a YHWH dell’Antico Testamento, che i LXX traducevano con Kurios.
Testi apparentemente adozionisti. Gesù, segno dell’incarnazione umana. Si usa il titolo di servo, pais, giusto, che in realtà si collegano alla tradizione messianica dell’Antico Testamento.
Oltre alla cristologia c’è un’ecclesiologia vivace, che può essere tipizzata con At 2,42: definizione simbolica dell’unità e della comunità.
Termini fondamentalmente tecnici, carichi di significato preciso.
La chiesa si basa su quattro elementi:
1.Le preghiere in comune guidate dagli apostoli. Esse avevano un posto nel tempio, perciò le preghiere erano ancora quelle giudaiche. Le preghiere nascono dall’ambiente, non sono imposte.
2.La frazione del pane. Riferimento preciso ad un rito specifico cristiano, che si rià all’ultima cena. Nuova connotazione. È ormai la celebrazione dell’Eucarestia. Nell’interno della celebrazione liturgica s’incontra il Cristo risorto. Riferimento all’Eucarestia anche in Paolo. Nell’Eucarestia c’è la presenza di Cristo che fa comunione con l’uomo.
3.La didaché degli apostoli, l’annuncio, il kerugma. Annuncio a più livelli che è veramente costitutivo della Chiesa. Sono diversi gli annunci: abbiamo il Kerugma, o annuncio indifferenziale e sintetico, inequivocabile. Annuncio come narrazione d’eventi, non speculazione. È racconto di ciò che Dio ha fatto. Schema preciso. La catechesi. Continua citazione della Bibbia. La catechesi si fonda sulla bibbia. È commentata la Bibbia alla luce del Cristo. È Luca che fa questa trascrizione nelle nuove coordinate del nuovo messaggio. Le monizioni presidenziali, o l’annuncio etico, le funzioni di conduzione pastorale.
4.La koinonia. Il peccato fondamentale è l’aver violato in maniera concreta la koinonia fraterna, nella comunione dei beni effettiva. È quello che è chiamato il comunismo degli Atti. L’anima che sostiene il progetto è diversa, perché la radice è la morte del Cristo che ci ha fatto tutti fratelli nella resurrezione. Fraternità che è teologica, non filantropica. L’eucarestia, corpo con mille membra. Il comunismo degli Atti nasce dal nocciolo della fede. La morte d’Anania e Saffira è la scomunica. Sono morti per la comunità, perché hanno perso il legame che li univa a Cristo. La dimensione caritativa ha una dimensione liturgica.
La Chiesa è una comunità che prega, che celebra, che predica, che ama.