Filosofia
Il Rinascimento e le premesse della filosofia moderna

Bacone e la teoria degli idoli


Le opere di Bacone (filosofo inglese) sono tra i testi più importanti della prima fase della discussione sul metodo conoscitivo. Bacone critica la cultura tradizionale ed in particolare l'aristotelismo, credendo che la verità non sia conseguibile tramite lo studio degli antichi, ma tramite la cooperazione degli studiosi di ciascuna generazione. Afferma inoltre che l'esperienza, purché adeguatamente organizzata, rappresenta la fonte primaria della conoscenza. Secondo Bacone la mente umana è come uno specchio incantato che riflette un'immagine deformata della natura, i responsabili di questa visione non limpida della natura sono i condizionamenti radicati non solo nella cultura e nelle abitudini individuali, ma anche nella costituzione insita nell'uomo. Il bravo filosofo inglese offre una lista di tutti gli errori che possono offuscare la mente umana e nasconderle la vera visione della realtà, definendoli idola, ossia fantasmi ingannatori. Egli crede che la dottrina degli idola -in quanto strumento per ridurne la nefasta influenza- sta alla filosofia della natura nello stesso rapporto in cui la confutazione dei sofismi sta alla logica comune. Bacone distingue quattro classi di idola:
- idola tribus: questi errori si radicano nella natura stessa dell'uomo e nelle sue facoltà, ossia nei sensi, nell'intelletto, nella volontà e nelle passioni. La mente umana finisce per interpretare la realtà, che in sé è mutevole e varia, come fosse costante nei suoi processi e postula nel mondo più ordine di quello che effettivamente vi si trovi.

- idola specus: essi trovano fondamento nell'individuo, anche l'attività conoscitiva viene influenzata dalla costituzione individuale, dall'educazione ricevuta, dalle abitudini e dalle circostanze in cui ciascuno vive.
- idola fori: sono quelli che scaturiscono dai commerci e dai rapporti che gli uomini intrattengono tra loro, e specificatamente dal linguaggio che non viene usato nel modo più corretto.
- idola theatri: sotto questo nome vengono considerati i pregiudizi che si trovano nelle commedie e nei testi di teatro.

La riforma baconiana del metodo induttivo

Nella sua opera intitolata Novum organum, Bacone intende sovvertire la metodologia scolastica, ispirata agli scritti di Aristotele, a favore di una riforma del sapere. Proprio con la dottrina degli idola Bacone evidenzia quali siano i più gravi difetto nella logica peripatetica: gli aristotelici inferiscono proposizioni di ordine generalissimo dalla semplice raccolta di pochi casi particolari, trascurando di saggiare le conclusioni raggiunte per mezzo dell'esame di alcuni casi negativi, che potrebbero rivelarne la fragilità. Per Bacone qualsiasi conclusione basata solo sullo studio di casi affermativi, sena la ricerca accurata di controevidenze, non è una vera conclusione, ma solo una congettura. Tale critica alle generalizzazioni degli aristotelici mira a restituire il giusto valore al procedimento induttivo. Bacone dice che solo muovendo dall'esperienza è possibile apprendere cose nuove sul mondo della natura, ma perché il metodo induttivo svolga la funzione euristica nel migliore dei modi, si richiedono grande cautela e gradualità nel passare dall'osservazione particolare ad affermazioni di carattere generale. L'induzione non si può ridurre ad un semplice procedimento di generalizzazione. Anche per Bacone la scienza è conoscenza delle cause, tuttavia tra le quattro cause aristoteliche Bacone si interessa solo della causa formale: la conoscenza scientifica si risolve dunque nella conoscenza della forma. Il significato della nozione baconiana di forma conserva il valore di essenza, intesa come struttura immanente, ossia come ciò che fa di una cosa proprio quella cosa e non un'altra, ma con questo primo significato coesiste quello di legge, concepita come la regola che governa il prodursi di una specifica natura. In quanto struttura e legge, la forma di una cosa coincide con la cosa come essa è in sé, e si distingue ad ciò che la cosa è per noi, ossia da come essa ci appare. Se la forma del calore è un movimento che coinvolge minuscole particelle di corpi, esso per noi corrisponde alla sensazione che ne abbiamo. Ma quali sono i principali momenti del metodo con cui Bacone si ripromette di giungere alla conoscenza della forma? In primo luogo vi è la presentazione dei dati dell'intelletto: per conoscere la forma, muovendo dall'osservazione della natura, è necessario che i dati osservati siano sottoposti all'intelletto secondo un certo ordine. Altrimenti la ricca varietà di informazioni cui l'osservatore è disponibile otterrebbe il risultato di confondere la mente. A tale scopo Bacone vuole che i dati osservati vengano classificati in tre tavole:
- tavola di presenza: vi verranno classificati tutti i casi in cui la natura o cosa, di cui si ricerca la forma, è presente. Se la natura di cui vogliamo conoscere la forma è il calore, nella tavola di presenza si segnaleranno tutti i casi in cui si percepisce calore.
- tavola di deviazione: vengono registrati i casi in cui si nota l'assenza della cosa o natura di cui si cerca la forma, per evitare un elenco infinito si segnalano solo i casi affini a quelli in cui invece si è segnalata la presenza della natura in questione. Con riferimento al calore, se ne registrerà l'assenza nei raggi lunari che hanno una certa affinità con quelli solari, che invece apportano calore.
- tavola dei gradi: qui vengono registrati tutti i casi in cui la natura in questione è presente in gradi differenziati, per esempio alcune sostanze hanno predisposizione al calore maggiore di altre.
Ordinato il materiale osservativo nelle tavole, può avere inizio l'induzione vera e propria, che permette di individuare che cosa sia presente quando la natura in questione è presente, che cosa sia sempre assente quando la natura in questione è invece assente e infine che cosa cresce o decresce in tutti i casi in cui essa cresce o decresce. Al termine del lungo lavoro di interpretazione ed esclusione, saremo in grado di formulare una prima provvisoria inferenza circa la forma ricercata (prima vindematio).
In seguito la prima vindematio dovrà essere convalidata o rigettata: per ottenere un criterio di giudizio valido è necessario fare uso di quelli che Bacone definisce aiuti dell'intelletto. Bacone identifica nove aiuti possibile ma tratta solo il primo, quello delle instantiae praerogativae, ossia strumenti particolarmente efficaci nel conseguimento di informazioni oppure nella traduzione pratica di esse. Gli strumenti per il conseguimento delle informazioni vengono chiamati instantiae informative e si distinguono supporti ai sensi e supporti all'intelletto. I primi comprendono strumenti che modificano la percezione immediata e che rendono percepibile ai sensi ciò che non lo è naturalmente. Tra i supporti dell'intelletto una funzione decisiva è assegnata alle instantiae del crocicchio: questi casi consentono di escludere decisamente una di due ipotesi rivali e dotate della medesima forza di persuasione. Gli strumenti che permettono di mettere in pratica le informazioni definite da Bacone instantiae pratiche sono di tre tipi: quelli del potere che indicano cosa può essere intrapreso; quelli matematici che comportano una valutazione quantitativa dell'opera intrapresa; quelli degli aiuti che valgono a facilitare l'impresa come le arti magiche o le tecniche di intervento sulla realtà. Non bisogna assolutamente fraintendere la distinzione tra instantiae informative e pratiche, con essa Bacone non vuole sottolineare una incompatibilità tra momento teorico e momento pratico, ma, al contrario, attraverso l'inserimento della problematica applicativa in un testo di metodologia scientifica, sottolinea lo stretto rapporto che deve unirli. La scienza deve essere uno strumento usato per intervenire attivamente nei processi naturali, piegandoli a vantaggio del genere umano. Conoscenza e operazione sono allora strettamente collegati: se non si conosce la forma di qualcosa, che è poi la legge secondo cui tale cosa è prodotta dalla natura, come sarà possibile riprodurla artificialmente.