P. Silvio Cajiao, S.J. – Bogotà/Colombia, 29 settembre 2001 - italiano
LA CRISTOLOGIA OGGI: IL SUO SVLUPPO A PARTIRE DAL VATICANO II E LE CARATTERISTICHE EMERGENTI.
1) Commento all'esposizione di Mons. Bruno Forte.
Desidero evidenziare la meravigliosa sintesi che Mons. Bruno Forte ha fatto dei diversi aspetti che si vengono sviluppando sia dal punto di vista del magistero pontificio, sia dagli stessi contributi dei teologi alla Cristologia posteriore al Vaticano IL L'orizzonte trinitario, l'enfasi storica e l'aspetto pasquale sono senza dubbio elementi fondamentali per avere un approccio adeguato al mistero di Gesù Cristo, che ha i suoi cardini nell'Incarnazione, nell'instaurazione del Regno di Dio, nella sua Pasqua e nell'invio dello Spirito Santo.
Infatti è Dio Padre, che resuscitando Gesù ed inviandoci il Suo Spirito, mostra che Egli ha tutta la Sua fiducia e dona il Suo Spirito perché i Suoi discepoli abbiano l'adozione a figli e possiamo stabilire con la Sua grazia quella fraternità che ci ha offerto con l'instaurazione del Regno e possiamo così entrare in comunione con la Santa Trinità.
L'approccio che Mons. Bruno Forte fa alla prospettiva ri-velatoria della Parola fatta carne nella dialettica del suo mostrarsi, ma allo stesso tempo occultarsi, ci avvicina a questo orizzonte trinitario con un atteggiamento di lode di fronte al Mistero che ci si dona; ancor più: diventa teo-dramma e ci coinvolge nella scena, ma contemporaneamente ci supera e solo attraverso la preghiera e la comunione si arriva a intuire il suo destino ultimo.
Questo stesso atteggiamento di lode si dovrà senza dubbio includere in ognuno degli aspetti che sottolinea Mons. Bruno Forte, giacché, nella prospettiva pasquale dovremo piegare le nostre ginocchia davanti al mistero della croce di Cristo che ci supera e che spezza i limiti della forza e dell'intelletto umani e che deborda nella realtà escatologica del Padre nel suo Figlio risorto. Allo stesso modo ci mostra fin dove può arrivare la solidarietà del nostro Sommo Sacerdote davanti a Dio, uguale in tutto ai suoi fratelli eccetto che nel peccato, ma allo stesso tempo nascosto e identificato con ogni essere umano a cui venga negata la dignità che come figlio di Dio gli è stata data in Gesù.
Come teologo latino-americano valuto positivamente il modo in cui Mons. Bruno Forte ha assunto nella sua esposizione uno dei contributi fondamentali che la teologia di questo continente ha voluto evidenziare nel suo apporto alla cristologia universale della Chiesa, senza voler dire che sia esclusivo di questa latitudine; mi riferisco alla sequela del Gesù storico, alla ricerca, per mezzo dei suoi "misteri" della sua libertà e intenzionalità umane, insieme alla constatazione dell'incertezza, dell'assumere, Gesù, la conflittualità storica non come un orizzonte ideologizzante, bensì in quanto la giustizia del Dio del Regno lo esige, e questo ci lancia in una Cristologia più "militante", come egli dice testualmente, orientata alla carità.
È importante sottolineare ugualmente, la singolarità salvifica di Gesù Cristo, proprio in quanto tocca noi latino-americani per la molteplice proposta religiosa che si sta facendo nel nostro continente, la quale presenta indiscriminatamente la figura di Gesù Cristo a fianco di altri leader religiosi mondiali equiparati all'unico Mistero rivelato in Lui. Questo sincretismo religioso che arriva ad affermare simultaneamente la fede nel Risorto e la reincarnazione, o che accetta Cristo come Salvatore sul piano individuale, senza un legame comunitario ecclesiale con la sua ricca tradizione, che enfatizza gli spiritualismi ma dimenticando il coinvolgimento storico di Chi si è incarnato ed è stato ucciso per la giustizia del Dio del Regno. Tutti questi spropositi si misurano con il suddetto principio, richiamato da Mons. Bruno Forte, della sintesi calcedoniense, senza confusione o mescolanza, ma senza divisione o separazione.
2) Domande per Mons. Bruno Forte (suggerisco, data la brevità del tempo, che ne scelga una)
Che ne pensa, Mons. Forte, dell'affermazione: In Gesù Cristo più che una rivelazione del Mistero di Dio ci è stata rivelata una via per accedere a Dio, un modello di umanità, se si vuole l'unico e vero, ma la trascendenza di Dio sempre sarà nel mistero che solo vedremo faccia a faccia quando ci incontreremo con Lui?
Dalla sua magistrale esposizione, come intravede il futuro della cristologia di fronte a problemi come la globalizzazione, come standardizzazione culturale e allo stesso tempo come imposizione di un modello socio-economico unico, che sta sempre di più impoverendo grandi masse, privandole della propria diversità culturale e uccidendo di fame milioni di esseri umani?
La certamente unica salvezza portata in Gesù Cristo, non potrebbe dar luogo, in alcuni settori ecclesiali, a mescolare il potere politico con il potere ed integrismo religioso?
Grazie!
P. Silvio Cajiao, S.J. /
SUGGERIMENTI
Stimato Mons. Forte, dal momento che il suo documento è tanto prezioso e raccoglie gli apporti tanto della Commissione Teologica Internazionale quanto del Magistero di S.S. Giovanni Paolo II, oso chiedere di aggiungere nella prima parte della sua esposizione il prezioso apporto del documento della Pontificia Commissione biblica "Bibbia e Cristologia", nel quale si analizzano gli undici modelli cristologici
contemporanei offrendo una valutazione critica dei medesimi e presentando dei
criteri di lavoro esegetico per la cristologia.
Dico questo come piccolo contributo sapendo che ascoltando, e probabilmente
potendo successivamente leggere la sua meravigliosa esposizione, i sacerdoti di tutto
il mondo possano avere i punti di riferimento completi che il Vaticano II ha dato e
che spesso restano sconosciuti.
È vero che è stato promesso che questi testi verranno accompagnati da un'ampia
bibliografia, è probabile che sia già stata fatte e io non ne sia a conoscenza.
Di nuovo mille grazie per avermi permesso di partecipare a tanto significativo, "virtuale" incontro.
P. Silvio Cajiao, S.J.