Il ministero sacramentale del sacerdote
Prof. Michael F. Hull
Gesù Cristo è sacerdote, profeta e Capo. I sacerdoti, mediante l’ordinazione e il suo relativo cambiamento ontologico, sono così configurati a Cristo da agire come "un altro Cristo" nel triplice ufficio di santificazione (munus sanctificandi), insegnamento (munus docendi) e governo (munus regendi). E’ con l’ordinazione che i sacerdoti "sono configurati a Cristo Sacerdote, in modo da poter agire in nome di Cristo, Capo della Chiesa" (Lumen gentium, n. 28 e Presbyterorum ordinis, nn. 2 e 13). La realizzazione principale dell’agire in persona Christi è la celebrazione della santa Eucaristia.
"Tutti i sacramenti, come pure tutti i ministeri ecclesiastici e le opere d’apostolato, sono strettamente uniti alla sacra Eucaristia e ad essa sono ordinati" (PO, n. 5 e cf. san Tommaso D’Aquino, Summa Theologiae, III, q. 73, art.3). Il ministero sacramentale del sacerdozio scaturisce dall’altare sacrificale ed è sull’altare che esso si manifesta.
Questo stesso ministero sacramentale giunge a plasmare il ruolo del sacerdote nella vita della Chiesa. E’ il sacerdote, reso partecipe del sacerdozio di Cristo, che non solo è in grado di offrire il Sacrificio della Messa, ma anche di trasmettere la grazia salvifica di Dio nel sacramento della Penitenza e dell’Estrema Unzione (Mt 16,18-19 e Gc 5, 14-15). E’ il sacerdote, reso partecipe della missione profetica di Cristo, che è in grado di parlare nel nome di Cristo e della Sua Chiesa predicando e insegnando (PO, n.5). E’ il sacerdote, reso partecipe del governo di Cristo, che lo può esercitare cosicché solo un sacerdote possa essere Pastore di anime o essere titolare dell’ufficio episcopale (PO, nn. 6 e 7). Il carattere spirituale indelebile dell’ordinazione permette e facilita la responsabilità del sacerdote nella missione sacramentale della Chiesa.
Infatti, il marchio indelebile sulle anime dei sacerdoti è un segno e un simbolo unico della costante presenza di Cristo nella Sua Chiesa. Come spiega tanto meravigliosamente la Lettera agli Ebrei, Gesù Cristo è il Sommo Sacerdote il cui sacrificio straordinario sul Calvario ha permesso la salvezza di tutti gli uomini una volta per tutte dal momento che ha offerto se stesso (7, 26-28).Questo sacrificio "una volta per tutte" è rappresentato in ogni Messa celebrata dai sacerdoti della Chiesa. Poiché l’Eucaristia è "fonte e apice di tutta la vita cristiana" (LG , n. 11), il ministero sacramentale del sacerdote è subito evidente quando pronuncia le parole della consacrazione e distribuisce le specie sacre al corpo mistico di Cristo (corpus Christi mysticum).
"Ora i sacerdoti, nella loro qualità di ministri delle cose sacre, sono soprattutto i ministri del Sacrificio della Messa: il loro ruolo è del tutto insostituibile perché senza il sacerdote non vi può essere offerta eucaristica" (Pastores dabo vobis, n. 48) Questo ruolo del tutto insostituibile del sacerdote è il fondamento della sua parte nel disegno di Cristo per la salvezza del mondo mediante la Chiesa. Il ruolo del sacerdote è al contempo santo e centrale. Trova la sua origine e la sua fine nei sacramenti ed è l’epicentro del divino mistero eucaristico. Il sacerdote, allora, in virtù della sua ordinazione è un ministro sacramentale nella Chiesa, un alter Christus, che ha il dovere sacro di annunziare "la morte del Signore finché Egli venga" (1 Cor 11, 26)