Il pluralismo religioso e la posizione della Chiesa cattolica

Prof. Michael F. Hull, New York

La Chiesa riconosce e difende la dignità fondamentale dell’uomo di essere libero da coercizioni in materia religiosa.i Tuttavia, pur rispettando la libertà religiosa di ognuno, la posizione della Chiesa sul pluralismo religioso è chiara: tutti gli uomini sono chiamati in libertà a Gesù Cristo e alla Sua Chiesa, che ha la missione divina, di fatto il mandato divino, di evangelizzare tutto il mondo "perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra; e ogni lingua proclami che Gesù Cristo è il Signore, a gloria di Dio Padre" (Fil, 2, 10-11). Il Signore ha affermato: "Andate in tutto il mondo e predicate il Vangelo ad ogni creatura" (Mc 16,15; Cf. Mt 28,19; Lc 24, 47).ii A tutti i popoli , la Chiesa "Cristo crocifisso, scandalo per i Giudei, stoltezza per i pagani; ma per coloro che sono chiamati, sia Giudei che Greci, predichiamo Cristo potenza di Dio e sapienza di Dio" (1 Cor 1, 23-24). Tutti gli uomini e tutte le donne sono chiamati da Dio alla fede e al Battesimo in Gesù Cristo, Suo Figlio unigenito, nostro Signore, che è stato concepito per opera dello Spirito Santo ed è nato dalla Vergine Maria. Extra ecclesiam, nulla salus.iii

Tuttavia, alcune malintesi (all’interno e all’esterno della Chiesa) hanno dato adito a idee erronee secondo le quali la salvezza sarebbe accessibile al di fuori della mediazione di Cristo e della sua Chiesa, le altre religioni offrirebbero una via complementare verso la salvezza senza il nome di Gesù e anche se la mediazione di Cristo e della sua Chiesa è necessaria alla salvezza, non deve essere proclamata, o peggio, è in un certo qualche modo offensivo proclamarla a quanti non invocano "il nome dato agli uomini sotto il cielo nel quale sia stabilito che possiamo essere salvati" (At, 4, 12). Un’attenzione seria verso questi malintesi si è concretata con la pubblicazione di Verso una teologia del pluralismo religioso di Padre Jacques Dupuis, S.J.iv Non molto tempo dopo, la Congregazione per la Dottrina della Fede ha pubblicato Dominus Iesus per affermare l’insegnamento della Chiesa su tali questioni.v Poiché persino dopo la Dominus Iesus è rimasta una certa confusione, la CDF ha pubblicato una Notifica a proposito del libro di Dupuis e delle ambiguità in esso presentivi così come un Articolo di Commento della Notificazione. vii La Notificazione enuncia cinque punti con assoluta chiarezza e coerenza. In primo luogo, Gesù Cristo è l’unico e universale Mediatore di Salvezza. In secondo luogo, la rivelazione di Dio è una e completa in Gesù Cristo. In terzo luogo, l’opera salvifica dello Spirito Santo non va al di là dell’economia salvifica universale del Verbo Incarnato. In quarto luogo, la Chiesa di Cristo è segno e strumento di salvezza per tutti. Tutti sono chiamati a unirsi ad essa. Infine, gli elementi di fede e bontà che esistono nelle altre religioni sono propedeutici all’ascolto del Vangelo.viii

Di recente, negli Stati Uniti d’America, una Dichiarazione intitolata Reflections on Covenant and Mission ha esacerbato questi malintesi. ix La Dichiarazione ha suscitato le critiche del Cardinale Avery Dulles, S.J: "La dichiarazione è ambigua, se non addirittura erronea, nel trattare argomenti quali l’evangelizzazione, la missione, l’alleanza e il dialogo"x Di fatto, la dichiarazione è confusa dal punto di vista teologico e logico nell’affrontare questioni cattoliche, xi e lo è altrettanto la risposta data a Dulles da alcuni degli autori della dichiarazione.xii Particolarmente complesso è il problema dell’interpretazione inefficace del versetto di Matteo 28,19 secondo la quale la missione ecclesiale è per tutti i popoli, eccetto che per gli ebrei.xiii E’ proprio l’opposto, come dice san Paolo, "Io infatti non mi vergogno del vangelo, poiché è potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede, del Giudeo prima e poi del Greco" (Rm 1,16).

La missione ecclesiale è sempre la stessa ieri, oggi e domani : evangelizzare tutto il mondo. "Il dovere della Chiesa, nella sua predicazione, è dunque di annunciare la croce di Cristo come il segno dell’amore universale di Dio e come la fonte di ogni grazia" XIV