La presenza della Madre di Dio nell'evangelizzazione
Non è privo di significato che l'evangelista Luca abbia voluto descrivere la scena di pentecoste ponendo, insieme ai Dodici, la presenza di Maria, la Madre del Signore (At 1,14). Lo Spirito che in quel giorno viene riversato dal Figlio sulla Chiesa è il segno concreto della missione evangelizzatrice a cui i credenti in Cristo sono chiamati. Il compito di portare il vangelo a ogni creatura, fino agli estremi confini della terra (Mt28,19), vede impegnata anche Maria; e non poteva essere altrimenti. Colei che aveva seguito il Figlio nella sua predicazione non poteva essere esclusa dalla partecipazione alla missione più profonda che il Padre gli aveva affidato. Con ragione la pietà popolare l'ha voluta invocare, tra i tanti titoli affidati a Maria, anche con quello di "stella dell'evangelizzazione".
L'espressione si applica a Maria in duplice modo. Anzitutto, perché come Madre del Signore, ha condiviso con lui il suo progetto salvifico. La Vergine è la prima risposta positiva che dal popolo dei credenti giunge a Cristo. Se si vuole, in un certo qual modo, è la prima destinataria del Vangelo. Senza di lei il Figlio di Dio non sarebbe entrato nel mondo e senza la sua adesione la salvezza sarebbe ancora una promessa. L'angelo che la raggiunge a Nazareth è a pieno titolo messaggero della bella notizia. L'evangelizzazione trova Maria, quindi, non solo aperta all'ascolto, ma obbediente nell'accettazione del messaggio. Sarà madre del Signore e per questo lo Spirito la coprirà con la sua ombra. In lei, insomma, la via dell'evangelizzazione trova il primo riscontro positivo. Maria è Gestalt veritiera di come ascoltare e di come aderire al vangelo. Il silenzio rispettoso davanti all'angelo che la immette nel mistero della vita trinitaria, il libero desiderio di comprendere il suo ruolo nel piano di salvezza e la fedele obbedienza dell'abbandono alla volontà del Padre sono gli elementi paradigmatici a cui ogni destinatario del vangelo deve conformarsi.
Maria, comunque, è stella dell'evangelizzazione anche in un secondo senso. Per ogni missionario del vangelo, infatti, la Madre del Signore è via privilegiata da seguire e scuola a cui deve porsi. Se è vero che lo sguardo deve essere fisso sul volto di Cristo, perché è lui che si annuncia; è pur sempre vero che la via privilegiata per raggiungerlo rimane quella espressa dalla Madre. Come insegna Giovanni Paolo II, è necessario contemplare Cristo con la Madre.
Il vero evangelizzatore, pertanto, deve vivere, pensare e parlare come esperto del mistero e, da questa prospettiva, nessuno come Maria può essere in grado di introdurre nell'insegnamento più coerente. Colei che ha portato in sé il mistero e lo ha nutrito con il suo corpo, permane come la via privilegiata per farlo comprendere. Secondo la dizione dell'evangelista Giovanni, ai piedi della croce Gesù affidò a lui sua madre. E' interessante osservare, comunque, la continuazione del testo: "e da quel momento il discepolo la prese nella sua casa" (Gv 19,27). Per alcuni, l'espressione "nella sua casa" potrebbe indicare la sua comunità. E' significativa questa interpretazione, perché permette di comprendere l'attiva azione missionaria di Maria.
Insieme a Giovanni e alla sua comunità, ella diventa apostola del vangelo. Chi meglio di lei avrebbe potuto narrare i misteri della vita del figlio e trovare il senso originario che ne deva piena spiegazione?
Maria ha permesso di conservare quanto di più personale conosciamo della vita terrena del Figlio di Dio. In questo modo, permette ai cristiani di oggi, responsabili della nuova evangelizzazione, di comprendere le modalità dell'essere missionari del vangelo. E' necessario "conservare" (Lc 2,19) e "trasmettere"; il binomio permane come la forma vincente di ogni azione evangelizzatrice, perché pone ogni credente nella dinamica propria del vangelo. Da una parte, infatti, viene conservato ciò che "da sempre, da tutti e in ogni luogo è stato creduto"; dall'altra, lo si fa conoscere a quanti troviamo sul nostro cammino, creando una forma di comunicazione coerente che ne favorisce la comprensione genuina.
L'evangelizzazione, dunque, ha in Maria la vera stella dell'orientamento. Nelle diverse vicende della vita della Chiesa, tesa ad essere fedele al Cristo Risorto, la Madre del Signore permane, per usare le parole di Giovanni Paolo II in Rosarium Virginis Mariae, come "la vera maestra incomparabile" (n. 14).