Prof. Julian Porteous – Sydney - Le canonizzazioni di Giovanni Paolo II
Contando le cinque beatificazioni previste per il 9 novembre 2003, Giovanni Paolo II avrà proclamato 1320 Beati e 473 santi, la stragrande maggioranza dei quali martiri. Si tratta di un numero di beatificazioni e canonizzazioni superiore a quello di tutti i pontefici precedenti nel loro insieme. Le persone che ha beatificato e canonizzato rappresentano la vasta gamma delle vocazioni e del tipo di vita dei membri del Popolo di Dio: sposati, non sposati, vedovi, sacerdoti, religiosi, intellettuali, operai, studenti, schiavi ecc. In che modo interpretiamo questo determinato aspetto del XXV anno di pontificato di Giovanni Paolo II?
Giovanni Paolo II offre la chiave ermeneutica nella sua Lettera Apostolica Novo millennio ineunte. Nell’articolo 7 osserva che la santità, comprendendo tutte le condizioni vocazionali della Chiesa, tutti i tempi e i luoghi, "è apparsa più che mai la dimensione che meglio esprime il mistero della Chiesa. Messaggio eloquente che non ha bisogno di parole, essa rappresenta al vivo il volto di Cristo". Qui possiamo ascoltare l’eco di Papa Paolo VI in Evangelii nuntiandi quando nel 1975 scrisse che "l’uomo moderno ascolta più volentieri i testimoni che gli insegnanti, e se ascolta gli insegnanti, è perché sono testimoni".
Nell’articolo 30 della Novo millennio ineunte Giovanni Paolo situa questa dimensione, ecclesiale e dunque missionaria, di santità e di testimonianza nel grande programma pastorale del Concilio Vaticano II. Il capitolo 5 della Costituzione Dogmatica sulla Chiesa e il mondo Lumen gentium ha dichiarato la "chiamata universale alla santità" quale aspetto intrinseco ed essenziale della Chiesa. Ciò è radicato nel battesimo di ogni membro del Popolo di Dio. Giovanni Paolo II presenta la sfida pastorale del testimoniare le conseguenze del battesimo "se il Battesimo è un vero ingresso nella santità di Dio attraverso l'inserimento in Cristo e l'inabitazione del suo Spirito, sarebbe un controsenso accontentarsi di una vita mediocre, vissuta all'insegna di un'etica minimalista e di una religiosità superficiale". Continua osservando che il Concilio ha spiegato che questa santità viene mal compresa se considerata come testimonianza di qualche tipo di esistenza straordinaria possibile solo per pochi "eroi fuori dal comune".
Poi, giunge a spiegare il motivo dell’abbondanza delle beatificazioni e delle canonizzazioni durane il suo pontificato: "Ringrazio il Signore che mi ha concesso di beatificare e canonizzare, in questi anni, tanti cristiani, e tra loro molti laici che si sono santificati nelle condizioni più ordinarie della vita. È ora di riproporre a tutti con convinzione questa " misura alta " della vita cristiana ordinaria: tutta la vita della comunità ecclesiale e delle famiglie cristiane deve portare in questa direzione "
Nel corso del suo pontificato Papa Giovanni Paolo II ha sistematicamente mostrato al mondo l’elevato livello di una vita cristiana comune nella sua testimonianza di amore e di unità nelle 141 cerimonie di beatificazione e canonizzazione. E’ un invito a tutti i battezzati a rinunciare alla mediocrità e a vivere pienamente l’ordinarietà della vita in Gesù Cristo. Per chi non è battezzato questi uomini e queste donne normali possono continuare a essere sale, lievito e luce per l’umanità con la speranza che si trova in Gesù Cristo perché è solo in Lui che l’umanità. si rivela pienamente a se stessa.