LA DIREZIONE SPIRITUALE E RICONCILIAZIONE SACRAMENTALE

(NELLA FORMAZIONE PERMANENTE DEL SACERDOTE)

PO 18; OT 3,8,19; can. 239, 246; PDV 40,50,81; Dir 39,54,85,92.

1. Discernimento e direzione spirituale:

Il discernimento dell'azione dello Spirito da parte del sacerdote, presuppone un cuore contemplativo e una vita povera (PO 17-18). La sua stessa fedeltà alla volontà salvatrice di Dio sarà la migliore regola di discernimento: "cosciente della propria debolezza, il vero ministro di Cristo lavora con umiltà, cercando di sapere ciò che è gradito a Dio e, come avvinto dallo Spirito, si fa condurre in tutto dalla volontà di colui che vuole che tutti gli uomini si salvino; volontà che possono scoprire e compiere in tutte le circostanze quotidiane della vita, servendo tutti coloro che gli sono stati affidati da Dio nell'ambito dell'incarico che ha ricevuto e nei molteplici avvenimenti della sua vita" (PO 15).

Le regole del discernimento personale e comunitario si imparano in sintonia con l'agire di Cristo e sotto l'azione dello Spirito:

-- verso il deserto: orazione, sacrificio, silenzio contemplativo... (Lc 4,1)

-- per evangelizzare i poveri; carità, servizio, umiltà, vita quotidiana di "Nazaret"... (Lc 4,14-19)

-- vivendo nella gioia pasquale di Cristo risorto: speranza, trasformazione della sofferenza in amore... (Lc 20,21; Gv 16,7.22).

Il discernimento e la fedeltà sacerdotale alla missione dello Spirito trovano una speciale applicazione nel campo della direzione spirituale e dei consigli pastorali a persone e comunità. Il ministero sacerdotale abbraccia pure il cammino dell'orazione e della perfezione. L'azione profetica, santificatrice e odegetica (orientatrice) del sacerdote ministro, deve raggiungere pure questi campi di santità e perfezione cristiana.

È lì dove si realizzerà in modo speciale il discernimento personale e comunitario.

Il sacerdote aiuta i fedeli a discernere e a seguire le luci dello Spirito Santo quando si annuncia e si ascolta (o si medita) la parola, quando si celebra il mistero pasquale di Cristo nella liturgia e quando si incita a vivere profondamente la vita cristiana di carità e di apostolato.

Bisogna educare i fedeli "perché raggiungano la maturità cristiana; per favorirla, i presbiteri li aiuteranno, affinché negli avvenimenti stessi, grandi o piccoli, possano vedere chiaramente che cosa esige la realtà e qual è la volontà di Dio" (PO 6).

Per "conoscere i segni dei tempi" il sacerdote deve "ascoltare volentieri i laici, considerando fraternamente i loro desideri e riconoscendo la loro esperienza e competenza nei diversi campi dell'attività umana" (PO 9).

La fedeltà e il discernimento dello Spirito, nella vita e nel ministero del sacerdote avrà luogo specialmente nella risposta alla propria vocazione, nel processo della vita spirituale e dell'orazione, nell'azione apostolica e nella convivenza comunitaria. I segni della volontà di Dio, manifestati negli eventi, si scoprono "con l'aiuto dello Spirito Santo e si valutano alla luce della Parola divina" (GS 44).

La stessa direzione spirituale durante questo periodo formativo iniziale è indispensabile. Non si tratta solamente di consulenza morale necessaria per chi ancora non è formato nelle esigenze cristiane, ma principalmente della consulenza periodica e programmata sulla propria vocazione sacerdotale: discernimento, fedeltà, generosità. Da parte di colui che è diretto è richiesta una disponibilità ad esporre la propria condizione e docilità nel seguire le indicazioni del direttore. Però se la direzione spirituale deve anche essere un mezzo per la vita sacerdotale successiva, bisogna capire la sostanza della stessa: si tratta di un orientamento o guida per tutto il cammino di perfezione e contemplazione cristiana e sacerdotale. Se mancasse il desiderio di perfezione, la direzione spirituale propriamente detta rimarrebbe limitata durante il periodo seminaristico e scomparirebbe dopo l'ordinazione sacerdotale.

Uno dei settori più dimenticati della formazione permanente è proprio lo studio della teologia spirituale. Il sacerdote deve conoscere teologicamente e per esperienza tutto il processo della vita spirituale, come parte integrante del suo ministero.

Infatti, il sacerdote deve guidare sul cammino della perfezione i fedeli che sentano questa chiamata, anche verso la contemplazione e i consigli evangelici (PO 5,6,9; OT 19).

Il sacerdote deve avere una formazione adeguata per potere esercitare la direzione spirituale a vantaggio degli altri.

I maestri spirituali hanno sottolineato l'importanza della direzione spirituale in quanto si cerca il consiglio di un fratello (sperimentato e dotto) che aiuti a discernere e a essere fedele in tutto il cammino di santità. Il sacerdozio e il futuro sacerdote non è esente da questo bisogno, che si potrebbe chiamare del corpo mistico, in quanto tutti abbiamo bisogno del consiglio, dell'esempio e della preghiera dei fratelli.

La revisione di vita in gruppo può essere un aiuto spirituale efficace, ma non può sostituire completamente la direzione spirituale propriamente detta (cfr. cap. VII, nn.3 e 5).

-- Esperienze, difficoltà e possibilità della direzione spirituale (PDV 40,50,81; Dir. 39,54,85,92; can. 239,246).

2. Sintesi attuale sulla direzione spirituale.

Fondamentazione:

- comunione di Chiesa: armonia dei carismi dello Spirito (1Cor 12-14) e commando dell'amore

- necessità di consiglio nel discernimento dello Spirito

- lo Spirito Santo, il primo Direttore

Scopo:

- aiuto fraterno (consiglio), nel discernere i disegni di Dio, per camminare verso la perfezione

Processo:

- guidare nella conoscenza propria

- guidare nella fiducia in Dio Amore

- guidare nella decisione di donazione totale

- armonia di purificazione, illuminazione, unione

Livelli di Direzione Spirituale:

- consulta delle situazioni e problemi personali

- consulta morale

- desiderio di santità (perfezione) secondo il proprio stato di vita

Campi di direzione:

- discernimento e fedeltà alla vocazione

- cammino di preghiera-contemplazione

- cammino di perfezione

- cammino di "comunione"

- formazione nei criteri, scala di valori, atteggiamenti

- mezzi concreti

- casi speciali

Direttore e persona guidata:

- Direttore: scienza, esperienza, prudenza, dono di consiglio, responsabilità

- Persona guidata: sincerità, apertura, fiducia, generosità, costanza, prassi dei mezzi concreti (liturgia, preghiera, sacrificio...)

Prassi:

- elezione del Direttore

- libertà e fedeltà

- periodicità di consulta

- programmazione della vita spirituale (rapporto con Dio, carità fraterna, impegni personali, comunitari, sociali

- rapporto tra grazia e natura (psicologia): ascetica differenziata

3. La direzione spirituale del sacerdote.

Sacerdocio e "vita apostolica":

- rapporto con Cristo e condivisione della propria vita e carità pastorale (dare se stesso, secondo i disegni di Dio, come consorte)

- comunione fraterna: nel proprio gruppo, nel Prebiterio (sacerdoti)

- per l'azione apostolica

La guida spirituale:

- nella contemplazione della Parola

- nella celebrazione e adorazione dell'Eucaristia

- nella fraternità

- nella disponibilità missionaria

- mezzio concreti

(Vedi nn. 4-5)

4. Il ministero della riconciliazione e della direzione spirituale.

Il sacerdote nel ministero della riconciliazione (CEC 1461-7):

- agisce a nome di Cristo Buen Pastore

- atteggiamento di Buon Pastore, padre, giudice giusto e misericordioso, medico, guida spirituale...

- servitore del perdono, scienza, esperienza, rispetto, fedeltà alla verità e al magistero, guida verso la guarigione e la piena maturità spirituale...

Punti eventuali da trattare nella direzione spirituale:

- Rilettura della storia personale: quando ero nella famiglia, nel seminario, nelle tappe principali della vita spirituale del passato.

- Situazioni attuali: progetti di vita? desideri?

- Rapporto con Dio: preghiera (liturgica, contemplativa, adorazione e amicizia con Cristo, Maria)

- Rapporto con gli altri

- Propri doveri

- Apostolato, esperienze e collaborazione attuale.

- Mezzi di vita spirituale: sacramenti (Eucaristia, riconciliazione), letture, devozione mariana, spirito di sacrificio...

- Ispirazioni, ostaccoli...

- casi speciali

5. La riconciliazione e la vita spirituale del sacerdote ministro.

Riconciliazione:

- necessità

- testimonianza

- nell'insieme dei mezzi di spiritualità

Problemi di crescita:

- solitudine

- sconfite, insuccessi

- maturità affetiva

- la libertà dell'obbedienza

- vita affettiva, amicizie, disponibilità per il celibato consacrato.

- il cammino verso l'ordinazione e verso la maturità sacerdotale: tappe, preparazione remota e immediata, vocazione (convinzione, dubbi? decisione, intenzioni e motivazioni, libertà, idoneità e qualità).

6. Guidare nel camino della spiritualità sacerdotale specifica.

L'accento della vita sacerdotale:

- carità del Buon Pastore

- azione ministeriale: Parola, sacramenti, direzione...

- "unità di vita"

L'accento della vita consacrata:

- il modo peculiare della "vita apostolica": ...

- secondo il propio carisma

Direzione e rivisione di vita in gruppo:

- differenza e complementarietà

Bibliografia: Direction Spirituelle, en: Dictionnaire di Spiritualité, III, 1002-1214; AA.VV., La direzione spirituale oggi, Milano, Ancora 1982; AA.VV., Common Journey, Different Paths. Spiritual Direction in cross-cultural perspective, New York, Orbis Books 1992; AA.VV., Mistagogia e Direzione Spirituale, Teresianum, Roma 1985; R. ALDABALDE, A. MORTA, La direcci6n espiritual en la espiritualidal de Vitoria, Vitoria 1986; A. BERNARD, L'aiuto spirituale personale, Roma, Rogate 1978; J. ESQUERDA BIFET, Caminar en el amor, dinamismo de la vida espiritual, Madrid, Sociedad Educación Atenas 1989; Idem, Spiritualità e missione dei presbiteri, PIEMME 1990, cap. VIII, 6; B. GIORDANI, Encuentro de ayuda espiritual, Madrid, Soc. Educ. Atenas 1985; L.M. MENDIZABAL, Dirección espiritual, teoría y práctica, Madrid, BAC 1982; C.M. MARTINI, Guide nel deserto, Milano, Ancora 1993; C. PEREZ MILLA, Direzione spirituale amicizia in Crito?, Roma, Teresianum 1985; Y. RAGUIN, Maitre et disciple. La direction spirituelle, Desclée de Brouwer 1990; G. RODRIGUEZ MELGAREJO, Formación y dirección espiritual, Bogotá, OSLAM-DEVIM 1994; M. RUIZ JURADO, El discernimiento espiritual, Madrid, BAC 1994.

FORMAZIONE SPIRITUALE: LA DIREZIONE SPIRITUALE E LA CONFESSIONE SACRAMENTALE NELLA FORMAZIONE PERMANENTE DEL SACERDOTE.

(schema) Prof. J. Esquerda Bifet

PO 18; OT 3,8,19; can. 239, 246; PDV 40,50,81; Dir 39,54,85,92.

1. Sintesi attuale sulla direzione spirituale.

Fondamentazione. Scopo. Processo. Livelli di Direzione Spirituale: consulta delle situazioni e problemi personali, consulta morale, desiderio di santità (perfezione) secondo il proprio stato di vita. Campi di direzione. Direttore e persona guidata. Prassi: elezione del Direttore, libertà e fedeltà, periodicità di consulta, programmazione della vita spirituale (rapporto con Dio, carità fraterna, impegni personali, comunitari, sociali)

2. Il ministero della riconciliazione e della direzione spirituale.

Il sacerdote nel ministero della riconciliazione (CEC 1461-7):

- agisce a nome di Cristo Buon Pastore

- atteggiamento di Buon Pastore, padre, giudice giusto e misericordioso, medico, guida spirituale...

- servitore del perdono, scienza, esperienza, rispetto, fedeltà alla verità e al magistero, guida verso la guarigione e la piena maturità spirituale...

Punti eventuali da trattare nella direzione spirituale:

- Rilettura della storia personale - Situazioni attuali - Rapporto con Dio - Rapporto con gli altri - Propri doveri - Apostolato, esperienze e collaborazione attuale - Mezzi di vita spirituale: sacramenti (Eucaristia, riconciliazione), letture, devozione mariana, spirito di sacrificio... - Ispirazioni, ostacoli... - Vocazione (discernimento e processo di crescita)

3. La riconciliazione e la direzione spirituale del sacerdote ministro.

A) Riconciliazione: necessità - testimonianza - nell'insieme dei mezzi di spiritualità.

B) Direzione: Sacerdozio e "vita apostolica": rapporto con Cristo e condivisione della propria vita e carità pastorale (dare se stesso, secondo i disegni di Dio, come consorte); comunione fraterna: nel proprio gruppo, nel Presbiterio (sacerdoti); per l'azione apostolica: nella predicazione della Parola, nella celebrazione e adorazione dell'Eucaristia, nella fraternità, nella disponibilità missionaria, mezzi concreti.

C) Guidare nel camino della spiritualità sacerdotale specifica: L'accento della vita sacerdotale: carità del Buon Pastore, azione ministeriale: Parola, sacramenti, servizi, "unità di vita". L'accento della vita consacrata: il modo peculiare della "vita apostolica": secondo il propio carisma. Direzione e revisione di vita in gruppo: differenza e complementarità.

Bibliografia: AA.VV., La direzione spirituale oggi, Milano, Ancora 1982; Direction Spirituelle, in: Dictionnaire di Spiritualité, III, 1002-1214; AA.VV., Common Journey, Different Paths. Spiritual Direction in cross-cultural perspective, New York, Orbis Books 1992; AA.VV., Mistagogia e Direzione Spirituale, Teresianum, Roma 1985; C.M. MARTINI, Guide nel deserto, Milano, Ancora 1993; L.M. MENDIZABAL, Dirección espiritual, teoría y práctica, Madrid, BAC 1982; Y. RAGUIN, Maitre et disciple. La direction spirituelle, Desclée de Brouwer 1990; G. RODRIGUEZ MELGAREJO, Formación y dirección espiritual, Bogotá, OSLAM-DEVIM 1994; M. RUIZ JURADO, El discernimiento espiritual, Madrid, BAC 1994.

IL "PROGETTO" DI VITA PERSONALE E COMUNITARIA NEL PREBISTERIO (PDV 79).

Se "la fraternità sacerdotale e l'appartenenza al Presbiterio sono elementi caratterizzanti il sacerdote" (Dir. 25), allora la conseguenza logica è la seguente: "il Presbiterio é il luogo privilegiato nel quale il sacerdote dovrebbe trovare i mezzi specifici di santificazione e di evangelizzazione" (Dir. 27).

A questo scopo è necessario tracciare un "progetto" di vita personale e comunitaria, con degli indirizzi e "itinerari di formazione permanente capaci di sostenere in modo realistico ed efficace il ministero e la vita spirituale dei sacerdoti" (PDV 3). "Fondamentale è la responsabilità del Vescovo, e con lui del Presbiterio... Questa responsabilità conduce il Vescovo, in comunione con il presbiterio, a delineare un progetto e a stabilire una programmazione capaci di configurare la formazione permanente non come qualcosa di episodico ma come una proposta sistematica di contenuti, che si snoda per tappe e si riveste di modalità precise" (PDV 79).

Questo progetto di vita (personale e comunitaria) potrebbe presentare:

A) Ideario della vita sacerdotale: l'essere, l'agire e lo stile di vita nella comunione ecclesiale e nella "vita apostolica" (cfr. PO, PDV, Direttorio).

B) Obiettivi: secondo i quattro livelli di formazione permanente: umano (PDV 72, 43-44; Dir. 75), spirituale (PDV 72, 45-50; Dir. 76), intellettuale (PDV 72, 51-56; Dir. 77), pastorale (PDV 72, 57-59; Dir. 78).

C) Mezzi e programmazione (cfr. PO 18-21; PDV cap. V y VI; Dir. 39, 45-54, 68, 76, 81-86; CIC can. 246, 255, 276, 280, 533, 545, 548, 550).