IL COMBATTIMENTO SPIRITUALE DEL SACERDOTE CONTRO IL MALIGNO
L'argomento è vastissimo, oltre ad essere della massima importanza. Infatti comprende sia la lotta personale che il sacerdote, come ogni uomo, deve sostenere; sia comprende la continuazione di quale che è l'opera redentrice di Cristo, ossia comprende l'essenza del ministero sacerdotale.
Do per scontati alcune verità fondamentali, che potrebbero bene essere materia di studio, ma su cui non mi fermo per poter procedere nello svolgimento del tema che mi è stato assegnato. Le accenno appena.
1 ) L'esistenza del demonio. Scrive il Cardi Biffi, arcivescovo di Bologna: "Alcuni teologi, più o meno implicitamente, sono arrivati a dichiarare la morte del diavolo, lo hanno liquidato. Essi sono partiti da un'ermeneutica dei testi della Scrittura e del Magistero basatosi sulla mentalità moderna che relega il diavolo a mito e simbolo. La prospettiva invece in cui si colloca la S. Scrittura è la descrizione della storia della salvezza attuata da Cristo. L'azione di Gesù, fin dal suo inizio, si pone come un'azione che contrasta quella del demonio: il Regno di Dio è giunto sulla terra e lotta contro l'altro regno, quello del "padre delle tenebre". Per questo non ci interessa tanto il demonio in se stesso, ma perché è inserito nella vicenda di Cristo" (Osservatore Rodano, 17 settembre 1998). Troppi seminari e università pontificie non trattano più della creazione degli angeli, della prova a cui furono sottoposti, della ribellione di parte di essi, che divennero demoni. Spesso, troppo spesso, noi esorcisti ci troviamo di fronte ad un clero che non crede più nel demonio e nella sua azione.
2) I poteri del demonio; Satana e i suoi sono molto potenti. Gesù lo chiama ripetuta mente "Principe di questo mondo". S. Paolo lo chiama "Dio di questo mondo". S.Giovanni afferma che "tutto il mondo giace sotto il potere del maligno". L'attività del demonio è duplice: sua attività ordinaria è tentare l'uomo al male; sua attività straordinaria è infliggere mali malefici, che possono giungere alla possessione diabolica.
3) Gesù ha vinto Satana. Riguardo alla sua attività ordinaria, non permette che siamo tentati sopra le nostre forze, ma ci chiede "vigilanza e preghiera". Riguardo alla sua attività straordinaria ci ha dato il potere di cacciare i demoni. Ha dato questo potere prima ai Dodici, poi ai Discepoli, poi a tutti coloro che avrebbero creduto in lui.
Anche su questo terreno l'insegnamento impartito dai seminari e dalle Università Pontificie ha molto da ricuperare. Generalmente si sorvola molto, in teologia morale, sui vari aspetti dei peccati contro il primo comandamento: magia, satanismo, spiritismo, e tutte le forme di superstizione che io sono solito riassumere tutto la voce di occultismo. L'ignoranza del clero in questo campo è quasi generale e perniciosissima per i fedeli. Così pure è troppo spesso trascurata la teologia spirituale, in cui si studiano anche i rimedi contro l'azione straordinaria di Satana, tra cui l'esorcismo.
Il combattimento spirituale del sacerdote
Come ho affermato all'inizio, l'argomento è troppo vasto per poter essere trattato in una conferenza. Per cui mi limito ad una parte, emetto, benché stia al primo posto, il combattimento personale che il sacerdote deve sostenere contro il maligno. Ossia quanto riguarda la santità sacerdotale. La ometto con rincrescimento, per mancanza di tempo, perché è anche troppo evidente quanto oggi il clero sia scadente in questo. Non solo per l'emesso di attività e iniziative, che lo hanno distolto in buona parte dalla vita di preghiera e dalla cura della sua anima (ad esempio: quanti sacerdoti hanno oggi un direttore spirituale?); ma soprattutto perché anche il clero è rimasto vittima di mezzi moderni altamente diseducativi, in particolare della televisione; ha assorbito le idee del mondo, dimenticando i forti ammonimenti di S. Paolo: "Siete chiamati alla libertà, purché la libertà ; non diventi un pretesto per vivere secondo la carne" (Gai 5,19); e più ancora "Non conformatevi alla mentalità di questo mondo" (Rom 12,2).
Il combattimento spirituale del sacerdote contro il maligno cenaste nel continuare l'azione di Cristo, venuto "per distruggere le opere di Satana" e per instaurare il regno di Dio.
Dal momento che Satana, come abbiamo visto, compie un duplice attività, l'azione del sacerdote sta nel combattere entrambe queste attività.
A - II demonio cerca di allontanare l'uomo da Dio e agisce sempre con lo stesso metodo usato con Adamo ed Èva: prima di tutto si sforza di non fare credere alle parole di Dio ("Non è vero che morirete" - il peccato non .esiste; l'inferno non c'è o è vuoto; tutto ti è permesso); e poi non fare apparire il male come un bene ("anzi, sarete simili a Dio perché conoscerete il bene e il male" - non è peccato, è esperienza; non è una cosa proibita , ma un tabù da vincere, per conoscere quello che non sapete e sperimentare quello che non avete sperimentato ).
Tutto questo è basato su una totale ignoranza religiosa: ignoranza del piano creativo di Dio, del fine della vita, della prova che l'uomo subisce sulla terra, del giudizio di Dio che seguirà alla morte e del conseguente premio o castigo. Ecco allora la necessità della "nuova evangelizzazione". E qui l'adattamento e l'inventiva dei sacerdoti ha modo di trovare le vie più efficaci. Forse sono usciti troppi testi catechistici voluminosi, quasi inavvicinabili per i più. Quando invece si ignorano le verità fondamentali.
Resta il fatto che il primo impegno del sacerdote è la predicazione della parola di Dio, la diffusione della sua legge (mi si consenta di citare quello splendido documento pontificio che è la "Veritatis Splender1,' che ho tifavate di aiuto prezioso in tantissime conferenze e istruzioni ) . Collegata alla predicazione della verità è 1'amministrazione dei mezzi di grazia, affidati ai sacerdoti e necessari per una vita cristiana.
B - Anche riguardo all'attività straordinaria del demonio il sacerdote deve essere ben preparato ed impegnato; cosa che attualmente non appare. Sempre quando cala la fede aumenta la superstizione. Se vogliamo usare il linguaggio biblico, continuamente il popolo ebraico abbandonava il vero Dio per darsi all'idolatria. Se vogliamo esprimere la stessa verità con linguaggio moderno, il popolo abbandona Dio per darsi all'occultismo. Oggi l'occultismo si presenta in tante forme e con mezzi di propaganda di massa. Pensiamo ai 13 milioni di ' italiani che frequentano i maghi, così ben reclamizzati dalla TV e dalle pagine gialle degli elenchi telefonici. Pensiamo alle varie forme con cui oggi si fanno sedute spiritiche: dal cosiddetto "gioco del cartellone", a cui ha partecipato almeno qualche volta il 37% della gioventù scolastica; a movimenti veri e propri, come il "Movimento della speranza", di cui purtroppo fanno parte anche rinomati sacerdozio ove si insegna ai genitori come parlare con i figli defunti, soprattutto usando il metodo del registratore o della scrittura automatica. Pensiamo al satanismo, ampiamente diffuso da cantanti e complessi satanici, da musiche come il Rock satanico; da incetta nelle sette (oltre 800 in Italia) che trovano spazi di diffusione nel mondo della droga, in certe discoteche, in circoli di perversione sessuale. E la TV propina abbondantemente filmati di orrore, sesso, violenza. Si pensi alla diffusione di pratiche orientali e di personaggi che riscuotono il seguito di milioni di persone, come Marilin Manson, Sai Baba. Si pensi a libri e giornali di magia e satanismo, anche sotto forma di giornali a fumetti per bambini. Ogni grande città presenta negozi con esclusivo materiale di magia e stregoneria.
E tutto un terreno che apre la porta al demonio: a mali satanici o alla stessa possessione. Eppure è un campo (come la parte più diffusa, che è quella dei malefici) in cui il clero è generalmente a zero di informazione, mentre invece dovrebbe essere all'avanguardia
nel fare evitare i pericoli. Come dovrebbe essere all'avanguardia nel saper suggerire i rimedi: dai comuni mezzi di grazia, alle preghiere di liberazione e agli esorcismi.
Termino - Ho cercato di dare degli stimoli che spingano all'informazione. Non potevo pretendere di più da una semplice conferenza.
P. Gabriele Amorth