Congregazione per il Clero: Riflessione cristiana sul "New Age"

Teleconferenza 27 febbraio 2004

P. Paolo Scarafoni, L.C.

Rettore Magnifico dell’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum

 

Il Pontificio Consiglio della Cultura e il Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso hanno presentato uno splendido documento intitolato "Gesù Cristo portatore dell'Acqua Viva. Una riflessione cristiana sul New Age". Si tratta di un rapporto molto importante su questo fenomeno, ed un valido strumento pastorale per tutti i sacerdoti.

"New Age", in inglese, significa "Nuova Era". I suoi seguaci credono che l'umanità stia entrando in una "nuova epoca" di pace e di benessere, ricca di mutamenti in campo sociale, politico e religioso. Il New Age dovrebbe prendere il posto dell'era cristiana, passando dall'età astrologica dei Pesci a quella dell'Acquario. Per questa ragione, i seguaci del New Age sono conosciuti anche come "Acquariani". Il "New Age" si definisce "nuovo", ma in realtà molte delle sue idee derivano da antiche religioni e culture. Ciò che è veramente nuovo è la ricerca consapevole di un’alternativa alla cultura occidentale e alle sue radici giudaico-cristiane. Anche alla Chiesa Cattolica si attribuisce la responsabilità di non favorire l’avvento dell’era della pace e della felicità.

Il successo del New Age anche tra i cristiani e i cattolici, dipende da tre elementi: un elemento essenziale alla natura umana: l’ansia di spiritualità e di preghiera; un elemento esistenziale: il desiderio di uscire dall’angoscia che molti sperimentano nella società attuale occidentale, la quale non garantisce una stabilità e un futuro; e un elemento psicologico, cioè la proposta di una spiritualità che scaturisce dall’incontro fra cultura esoterica e psicologia in modo da verificare la trasformazione e la pace ottenuta attraverso le tecniche.

Vi sono molteplici tentativi per produrre la pace allontanandosi dalla divisione e dall’angoscia insita nella cultura occidentale. La moda dei viaggi in India; la ricerca di esperienze mistiche; l’esperienza delle droghe che producono stati di coscienza che permetterebbero di percepire l’unità della realtà; la mistica sessuale, che permette rapporti profondamente amorosi solamente dopo la piena liberazione dai tabù sessuali; il ricorso alle tradizioni esoteriche (gnosticismo, alchimia, astrologia, magia, spiritismo, stregoneria, religioni misteriche); il satanismo e le scienze occulte. Molto diffusa è la cristalloterapia. Alcuni libri "New Age" sostengono che i cristalli avrebbero un'intelligenza nascosta, in grado di influenzare la nostra vita, ed insegnano a entrare in contatto con il loro presunto potere. C'è, poi, un'autentica fissazione per gli angeli, che gli Acquariani vedono dappertutto. Ma i loro angeli non hanno nulla in comune con quelli cristiani. Hanno nomi strani e poteri simili a quelli di talismani e amuleti. A questi si aggiungono molte altre figure popolari nel New Age, come gli "spiriti-guida" ed "entità" varie.

Le conclusioni condivise da queste e altre forme di ricerca della pace e della felicità sono le seguenti: la necessità di abolizione di verità e dogmi che frantumano e dividono la visione della realtà, e il rifugio nell’intuizione e nell’irrazionale misterioso; la necessità di abolizione di chiese o forme di organizzazione stabile delle religioni, specialmente della gerarchia della Chiesa Cattolica; la ricerca di una nuova mistica accessibile a tutti.

La nuova mistica, praticata anche da molti cattolici, si nutre delle più variate tradizioni di preghiera, specialmente orientali; rifiuta la visione di Dio trascendente, separato e lontano da noi. Prevede una purificazione interiore, segni e prodigi, una fase di vuoto interiore, e finalmente un approdo all’incontro con "se stesso", il vero se stesso, che è una sola cosa con Dio, con l’universo e con tutto quello che è. "Questo se stesso non conosce né soggetto né oggetto, né vita né morte, né luce né oscurità, né yin né yang. Il vero se stesso trascende i mutamenti e le angosce del samara per vivere nel mondo dell’Illuminazione" (William Johnston, sj, Mística para una nueva era, Desclée de Brower, 2003).

I principi pastorali per affrontare il fenomeno del New Age sono: la presentazione fiduciosa del rapporto fra fede e ragione; la scuola di preghiera cristiana e di partecipazione viva ai sacramenti, attingendo anche alla grande tradizione del patrimonio cristiano; la presentazione di Gesù Cristo vivo, risorto e attualmente in comunicazione con noi, la cui persona ha un fascino superiore a ogni altro e la cui presenza riempie di senso la vita di ogni uomo; una visione del mondo come creazione che è amata da Dio creatore e da lui portata alla sua pienezza.