IL DOCUMENTO SULLA "NEW AGE'
Non bisogna con troppa fretta vedere nella secolarizzazione la chiave d'interpretazione di tutti i fenomeni significativi della società moderna. La secolarizzazione ha infatti un rovescio, quello della religiosità selvaggia, della quale si possono rilevare le diverse tracce.
La New Age appartiene a questo ordine delle cose. Il movimento è in piena espansione: alcuni cristiani ne sono affascinati. È stato quindi necessario da parte del Pontificio Consiglio della Cultura e del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreliogioso pubblicare congiuntamente un documento sull'argomento (3 febbraio 2003). Il testo ha una finalità pastorale. Insiste sulla necessità per i cristiani di una buona conoscenza della loro fede ma anche dell'interlocutore. La cosa non è così facile come può sembrare a prima vista, perché la "New Age" si presenta come "un insieme fluido di credenze, terapie e pratiche spesso scelte e combinate a proprio agio, senza preoccuparsi delle incompatibilità o incoerenze che ciò può comportare". In tale senso, gli addetti della New Age non hanno tutti le stesse esigenze. Pertanto non si può assimilare meramente e semplicemente questo movimento ad una setta.
Secondo gli astrologì, siamo attualmente nell'era (age in inglese) dei Pesci dominati dal cristianesimo. Questa era è sul punto di fare posto ad una nuova era, l'era dell'Acquario che sarà segnata da una religione universale in cui tutte le differenze religiose scompariranno. Questo cambiamento tuttavia non significa il rigetto di tutto quello che precede. L'ispirazione dell'esoterismo e del gnosticismo, successivamente della teosofia e dell'antropologia e quella dello spiritismo sono evidenti.
L'eccletismo è un altro dei tratti caratteristici della New Age. Ciò non impedisce il rilevamento di alcuni punti forti, che determinano una visione del mondo.
La New Age intende superare ogni dualismo. Ma per dualismo, intende ogni distinzione. È ciò che vuoi significare la parola olismo: si nega quindi la differenza fondamentale tra il Creatore e la creatura come quella tra l'uomo e la natura o tra spirito e materia. Il documento parla a giusto titolo di "panteismo implicito". Dìo non è un Dio personale.
Si comprende pertanto l'affinità della New Age con le religioni orientali. Si parla di reincarnazione, ma questa è concepita come partecipazione all'evoluzione cosmica, poiché la nozione del peccato è assente.
Due psicologi hanno esercitato un'influenza determinante. Il primo è William James che riduce la religione all'esperienza religiosa. Il secondo è Cari Gustav Jung, che introduce la nozione d'inconscio collettivo ma soprattutto ha sacralizzato la psicologia caricandola dei contenuti della speculazione esoterica.
Si tratterà quindi di superare il proprio ego per divenire il dio che c'è in noi. Non esiste, per ciascuno, altra autorità spirituale che la propria esperienza interiore. È in questo contesto che si situa il ricorso alle diverse tecniche.
Dobbiamo ancora fare menzione di due altri punti. Il primo è la critica del cristianesimo come religione "patriarcale". Pertanto alcuni oppongono a Dio Padre l'immagine della Terra Madre.
L' "energia divina" è spesso chiamata "energia eristica". Ma il Cristo in questione non è Gesù di Nazareth. Il titolo di Cristo è dato ad ogni uomo che raggiunge uno stato di coscienza nel quale percepisce la sua propria divinità e può quindi considerarsi come "Maestro universale".
Da ciò che precede, appare chiaramente che 1'interpretazione e le tesi principali della New Age sono incompatibili con il cristianesimo, molto di più, sono opposte.
Perciò la prima risposta che dobbiamo dare è nella coscienza della nostra propria identità cristiana. Questa riposa sulla riconoscenza della trascendenza di Dio. Questo Dio trascendente non è chiuso in se stesso ma invita l'uomo, creato a sua immagine e somiglianzà, a partecipare alla sua vita, quella vita trinitaria delle divine Persone. È con l'incarnazione del Figlio unico del Padre, che entriamo nella comunione con le divine Persone. Quindi la nostra vita spirituale riposa sul dono della grazia e consiste nel dialogo, un dialogo d'amore, tra le persone create e le Persone increate.
La seconda risposta è portata dalla prima. È vero che più di un addetto della New Age è mosso da una sete sincera di spiritualità. Ma, attraverso il dialogo, deve essere possibile aiutare a fare prendere coscienza del carattere ambiguo e indefinito, e, per tutto dire, deludente dell'ideale proposto: qual'è questa armonia promessa?
La dottrina è, per gran parte, un insieme sincretico di elementi di dottrine antiche, rivestite di nuova vernice.
La sfida maggiore, tuttavia resta la negazione della grazia. A questo proposito il documento cita l'episodio della Samaritana nel Vangelo secondo Giovanni: Se tu conoscessi il dono di Dio (Gv. 4, 10) .
+ Georges Card. Cottier, OP