Teleconferenza 28 gennaio 2005: "Fede e Ragione"
Congregazione per il Clero
Intervento: La novità perenne del pensiero di San Tommaso D’Aquino (Fides et Ratio 43-44)
P. Paolo Scarafoni, L.C.
Rettore Magnifico dell’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum
La fede cristiana non è una credenza: "la fede è l’accoglienza nella grazia della verità rivelata, che permette di entrare all’interno del mistero, favorendone la coerente intelligenza; la credenza nelle altre religioni è quell’insieme di esperienza e di pensiero, che costituiscono i tesori umani di saggezza e di religiosità, che l’uomo nella sua ricerca ha ideato e messo in atto nel suo riferimento al Divino e all’Assoluto" (Dominus Iesus, 7).
Tra le tappe significative del rapporto fra fede e ragione, un posto del tutto particolare spetta a San Tommaso D’Aquino.
Vissuto in un momento storico in cui la filosofia aristotelica e il pensiero arabo ed ebraico rischiavano di contrapporre e separare la fede rivelata dalla conoscenza naturale e dalla ragione, egli seppe farle incontrare, dimostrando la loro reale possibilità di arricchimento reciproco.
In questo senso San Tommaso resta un punto di riferimento perennemente valido, un modello e uno stimolo da imitare in tutte le epoche, di fronte alle sfide che si presentano nella storia della cultura.
Per San Tommaso il punto d’incontro è stato il reale, il terreno metafisico, nei cui confronti la conoscenza della ragione e quella della fede hanno la loro obbligata verifica, l’ultimo giudizio di verità.
La realtà prima è Dio, fonte di ogni altra realtà, la cui conoscenza è raggiunta dalla ragione a partire dagli effetti nella creazione e nel proprio spirito umano (la felicità, il bene, la morale). Dio è conosciuto nella fede grazie alla rivelazione di Gesù Cristo, ed è apprezzato e amato in Cristo, grazie all’opera dello Spirito Santo in noi.
Il secondo grande ambito della realtà è l’uomo, che San Tommaso studia alla luce delle conoscenze naturali e alla luce di Cristo; egli coglie il valore assoluto della persona umana, il suo destino eterno in Dio. Ma la realtà intera è oggetto di ricerca della verità per San Tommaso, che ha un orizzonte veramente universale, oggettivo e trascendente.
Grazie alla visione metafisica San Tommaso considera la realtà di Dio sia come oggetto della conoscenza, sia come fonte della conoscenza. In questo senso approfondisce il significato del giudizio di verità; nell’ambito della conoscenza rivelata, attribuisce particolare importanza al dono soprannaturale di sapienza, infuso dallo Spirito Santo. Se "la fede accetta la verità divina così com’è", il dono di sapienza ha la possibilità di giudicare secondo la verità divina.
La conoscenza della ragione naturale è vera in rapporto all’oggetto reale; la conoscenza soprannaturale è più radicalmente vera perché rapportata alla Mente di Dio, fonte di ogni realtà e conoscenza prima di ogni realtà.
Tali premesse favoriscono sia la conoscenza filosofica del reale entro i limiti naturali della ragione; sia la conoscenza teologica che si fonda sulla Rivelazione ed esamina i contenuti della fede.