ADORAZIONE PER LE VOCAZIONI
P. Paolo Scarafoni, L.C.
Ateneo Pontificio Regina Apostolorum
Eucaristia e Sacerdozio sono intimamente vincolati. Il sacerdote è per l’Eucaristia. Avendo Cristo deciso di rimanere presente nella sua Chiesa per mezzo dell’Eucaristia, ha disposto da oltre duemila anni, in una successione ininterrotta, diretta e personale, che ha origine dallo stesso Cristo e dagli apostoli, una catena di sacerdoti per celebrare il sacrificio eucaristico. Essi agendo "in persona Christi" attualizzano il sacrificio della croce, trasformano il pane e il vino nel corpo e sangue di Cristo immolato per la nostra salvezza, ripetendo i gesti e le parole dell’ultima cena con la stessa autorità e potestà sacerdotale di Cristo, in memoria sua.
Cristo non ha affidato il ministero e il potere sacerdotale al consenso comunitario, alla delega dell’assemblea, alla popolarità o all’importanza sociale dei delegati, né alla gestione collettiva. Tutti sanno che non esistono meccanismi di elezione dei sacerdoti, diritti di famiglia e meriti socialmente acquisiti per svolgere tale ruolo; non ci sono votazioni e in senso proprio neanche esami e concorsi. Non si possono fare discorsi da candidato per convincere gli elettori. Ha affidato il suo sacerdozio a singoli uomini prescelti e chiamati da Cristo stesso tra gli altri, spesso in modo del tutto inatteso, in virtù della sua sapienza e onnipotenza divina, secondo il disegno del Padre; affida alla loro generosa (ma anche umanamente fragile) risposta personale questo tesoro prezioso per la Chiesa e l’umanità; ad essi viene conferito il sacerdozio individualmente per imposizione delle mani nella successione diretta fin dagli apostoli. In tal modo Cristo ha voluto porre il ministero sacerdotale a fondamento della comunità ecclesiale, garantendo quotidianamente il Pane divino, affinché essa possa raggiungere la santità e la vita eterna.
Ciascun sacerdote è chiamato da Dio, da Gesù Cristo, proprio come avvenne per i primi discepoli, ad essere sacerdote. Gesù Cristo ha invitato i discepoli a pregare il Padre perché si degni di mandare operai per la messe (Mt 9,38). La sua espressione presenta l’immagine di una comunità formata da tante spighe e tanti chicchi di grano riuniti assieme. Evoca il pane eucaristico, formato da tanti chicchi macinati, impastati in una sola massa, cotta al fuoco. È il Corpo del Signore, che è anche la Chiesa intera, Mistico Corpo. Vuole mandare gli operai per la sua Chiesa, e per la Eucaristia, che è la forma stessa della Chiesa.
A Cristo presente nella Eucaristia i cristiani possono chiedere con umiltà ed insistenza il dono delle vocazioni sacerdotali e consacrate. In varie diocesi del mondo è stata attivata l’iniziativa della adorazione per le vocazioni. Laddove è possibile si organizza tale adorazione in modo che sia permanente, concordando i tempi e i luoghi a catena. Si sono verificati piccoli miracoli, perché in alcune diocesi dove da oltre venti anni non vi erano nuove vocazioni al sacerdozio, da quando hanno attivato l’adorazione per le vocazioni, sono incominciate a fiorire tutti gli anni.
L’adorazione ha la finalità di chiedere al Signore presente nella Eucaristia di chiamare anche oggi al sacerdozio tanti giovani, perché diano il Pane e la sua Parola alla Chiesa; di chiedere anche la grazia per i chiamati di rispondere con generosità. È molto opportuno invitare anche i giovani e le famiglie a partecipare all’adorazione, affinché coloro che sono chiamati abbiano la possibilità di riconoscere tale chiamata e di rispondere con generosità nel contatto personale con Cristo; e affinché le famiglie siano generose quando uno dei figli manifesta la chiamata della consacrazione al Signore. Quando partecipano gruppi di giovani all’adorazione conviene "animare" il tempo di adorazione e organizzare una predicazione sulla vocazione al sacerdozio e alla consacrazione al Signore, prendendo spunto da un passo del Vangelo. Vengono predisposti anche testi di riflessione e preghiere come supporto per coloro che vengono all’adorazione.