Misterio di Gesu’ Cristo, Verbo Incarnato, e principio del capire relazioni tra Dio e il mondo

Prof. Igor Kowalewski - Mosca

 

E’ stato gia’ detto, che Gesu’ Cristo s’incarna nel sacerdote. Adopera le sue forze, presta le sue mani, entra nella sua voce per farsi carne, per entrare la nostra vita, per redimerci nella sua carne con il suo sangue.

Gesu’ Cristo crocefisso e’ typos, impronta della sostanza di Dio. Vuol dire, che Dio ci ha mostrato la sua natura attraverso la croce del suo Figlio. Questo e’ in due parole il mistero di Gesu’ Cristo come principio perche’ capiamo il rapporto tra Dio e il mondo.

Ma che conseguenze per noi implica questa idea, anzi questo fatto?

Chi e’ Dio? E’ Uno, che possiede questa natura – di amare il suo nemico, amare fino a distruggersi, a dare la vita non conservandola per se stesso. Chi e’ Dio per te oggi? – questa e’ la domanda fondamentale sia per noi, che per i nostri destinatari – coloro per cui viviamo, che fanno il ragion d’essere del mio essere sacerdote cattolico.

Che cosa e’ il mondo? – questa e’ un altra domanda fondamentale. Il principio giovanneo, il quale si oppone a Dio, che non Lo capisce, vive secondo le sue leggi e ci lava costantemente il cervello con le sue idee di felicita’, del senso di vita (piu’ spesso -- non soffrire).

Il mondo ride quando noi piangiamo, il mondo fa matto, quando si avvicina alla sua fine, il mondo passa con la sua immagine, mentre sta fissa la croce di Gesu’ Cristo.

Pero’ sic Deus dilexit mundum, ut Filium suum Unigenitum daret, ut omnis qui credit in eum, non pereat, sed habeat vitam aeternam.

Nel tempo in cui viviamo il mondo e’ cambiato parecchio. E’ passata la moda di contestare le istituzioni, o meglio si e’ trasformata in una indifferenza. Se prima si poteva sentire: “Cristo si’, la Chiesa no!”, adesso viviamo in un altra prospettiva. Con la tecnica, la medicina, lo sviluppo, distacco tra le generazioni, accelerazione della vita la gente pensa: “Dio non c’e’. E se esiste, non importa”.  L’uomo e’ profondamente scandalizzato con il assurdo del essere, con la sofferenza propria ed altrui, anche degli innocenti, percio’ vedendo l’incapacita’ dello sviluppo di abolire la sofferenza, perde i resti della fede che abbiamo ereditato dalla cultura cristiana delle generazioni precedenti. L’uomo di oggi e’ d’accordo che ci possa essere un Dio Creatore, pero’ questo Dio e’ assolutamente trascendente per lui, e fuori della nostra realta’, e questo dio che viene predicato dai musulmani e abbracciato da tanti europei che si diventano musulmani. Li’ non si tratta della sensibilita’ di Dio, del chi e’, che cosa sente, e’ un dio lontano. Un dio che ha messo in movimento tutto il creato ed e’ andato a riposare. Chiaro che cosi’ divengo io stesso dio della mia vita, che decido io che cosa e’ bene per la mia vita o no. 

Quindi qual e’ il rapporto di Dio con il mondo? Ha mandato il suo Figlio.

Che significa che il Figlio di Dio e’ diventato uomo per noi uomini e per la nostra salvezza? Vuol dire ha sentito quello che sentiamo noi, lavoro’ con le nostre mani e amo’ con il nostro cuore. Non e’ un dio fantasma, un ideale alienante dalla tua realta’. Ha sofferto nella carne, ha versato il sangue, e’ cosa concreta. E l’unica via, altro e’ un errore. E’ l’unica verita’, altro e’ menzogna. E’ l’unica vita, senza di lui c’e’ sola paura di morte imminente.

E tu hai bisogno di una esperienza. Devi incontrarLo, altrimenti niente ti giova. Si possono fare lezioni, videoconferenze, si puo’ predicare nel Suo nome e fare miracoli, ma se non Lo incontri nella stoltezza della predicazione, hai perso il tempo.