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XI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – B

 

Citazioni di

Ez 17,22-24:                                                www.clerus.org/bibliaclerusonline/it/9bcaeyq.htm              

2Co 5,6-10:                                                 www.clerus.org/bibliaclerusonline/it/9ajjphe.htm               

Mc 4,26-34:                                                www.clerus.org/bibliaclerusonline/it/9bihczd.htm  

 

 

Tre parabole che dominano la liturgia della parola di questa domenica. Una è contenuta nella Prima Lettura, le altre due nel testo del Vangelo. Esse sono portatrici di alcuni messaggi comuni, che ci aiutano a riflettere sulla realtà del regno di Dio e sul modo che Dio ha di agire.

Dalle tre parabole, emerge la logica delle antitesi tra il “prima” e il “dopo”.

Nella parabola del cedro, troviamo la cima, che viene prelevata e ripiantata, e diventerà un albero rigoglioso; in quella del seme l’attenzione è posta al seme, gettato nel terreno, e alla pianta, che da esso germoglia, in modo quasi misterioso; nella parabola del granellino di senapa si trova, invece, il passaggio dal piccolissimo seme alla pianta rigogliosa, sottolineando la “non-proporzione” tra il “prima” e il “dopo”.

In questo gioco, quasi paradossale, di contrapposizioni emergono alcune caratteristiche del Regno di Dio.

In primo luogo il Regno di Dio è una realtà che inizia in modo quasi impercettibile, silenzioso e, apparentemente, fragile; cresce in un modo progressivo, che, tuttavia, non dipende dalla volontà dell’uomo.

In secondo luogo, poi, il Regno, pur partendo in tal modo, è destinato a produrre un grande esito finale, carico di frutti.

Infine appare anche una logica della crescita: il Regno di Dio non s’impone con forza o all’improvviso, ma entra nella storia, quasi si mescola con la storia dell’uomo e cresce al suo interno. Tutto ciò ricorda che il Regno è prima di tutto dono di Dio e una sua opera. Il Regno è innanzitutto una persona, la Persona di Gesù Cristo, ed il mistero dell’Incarnazione del Verbo obbedisce esattamente alla citate caratteristiche del Regno.

Il Regno, dunque, inizia per opera del Padre in modo apparentemente oscuro e nascosto, come la vita del Signore nella casa di Nazareth, ma è destinato ad una rigogliosa fioritura: la promessa, mantenuta, è che da un avvio nella piccolezza, si giungerà ad una conclusione gloriosa.

Ancora oggi, nel tempo della seconda missione trinitaria dello Spirito Santo, nel tempo, cioè, della Chiesa, la logica rimane immutata: il Regno vive e cresce in modo umanamente impercettibile, quasi insensibilmente; esso è trascurato e spesso ostacolato dalle forze del mondo, ma inesorabilmente si attesta, saldamente, nei cuori e nelle menti di coloro che sono di Cristo e là trionfa.

Attraverso il trionfo del Regno nei cuori, avviene anche quel trionfo del Regno nella storia, la cui evidenza e forza non si manifesterà pienamente, se non nell’ultimo giorno.

Questa profonda consapevolezza dell’operare di Dio nei cuori e nella storia, genera in ciascuno la consolazione che la propria piccolezza, l’insufficienza della propria forza, posta nella “piccolezza” di Dio, può produrre frutti inimmaginabili.

Il Regno è prima di tutto opera del Padre, ma per compiersi chiede il contributo di ciascuno. Siamo chiamati ad essere umili operai nella vigna del Signore, operai del Regno, con la consapevolezza che, a partire dai nostri piccoli, ma indispensabili, semi, Dio può generare frutti sovrabbondanti, prova tangibile della bellezza e della potenza del Suo Regno.

Dio può compiere meraviglie con un solo, autentico, reale, piccolo atto di fede umano! «Quanto un granello di senapa», non ci è chiesto altro! Mettere il proprio cuore e la propria mente al servizio del Regno, al servizio di Cristo Signore, significa pronunciare il sì della fede. Non nella solitudine del seme, che non porta frutto, ma nella comunione della Chiesa. La fede ecclesiale, il credere con la Chiesa, è condizione imprescindibile per portare frutto e perché realmente il Regno cresca, secondo il progetto del Padre, e non soffocato da disegni solo e troppo umani.

La Beata Vergine Maria, che è il seme più fecondo e rigoglioso del Regno di Dio, ci sostenga nell’accogliere l’agire di Dio nella nostra storia, e ci renda partecipi della sua fede, piena e totale, “gloriosa et benedicta”!

 

 

PREGHIERA DEI FEDELI

 

 

Introduzione del celebrante

Il Signore sparge la buona semente nella nostra vita: ci rivolgiamo a Lui con fiducia.

 

1.    Signore Gesù, donaci la grazia di crescere come buona semente nel campo della Chiesa, e di portare frutto per la vita del mondo,

Ti preghiamo: SIGNORE ASCOLTA LA NOSTRA PREGHIERA

 

2.    Ti ringraziamo o Signore per i pastori che mandi a coltivare e sostenere la nostra vita cristiana: Papa Benedetto, i nostri vescovi, i sacerdoti e i nuovi sacerdoti. Sostieni con la tua grazia il loro ministero,

Ti preghiamo: SIGNORE ASCOLTA LA NOSTRA PREGHIERA

 

3.    O Signore, dona fortezza e speranza a tutte le famiglie, specialmente a quelle che soffrono per mancanza di lavoro e di casa. Dona amore e fedeltà. Sostienici con la tua Provvidenza,

Ti preghiamo: SIGNORE ASCOLTA LA NOSTRA PREGHIERA

 

4.    Ogni giorno è un dono della tua grazia, o Signore. Ti affidiamo il tempo dell’estate dei ragazzi, dei giovani: diventi occasione di incontri buoni per la vita,

Ti preghiamo: SIGNORE ASCOLTA LA NOSTRA PREGHIERA

 

Conclusione del celebrante

Ci affidiamo a te o Signore, presentandoti anche le nostre intenzioni personali. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.