Cirillo, nipote di Teofilo, gli succedette sul trono alessandrino nel 412, e morí nel 444. Ne continuò anche sotto tutti gli aspetti la politica ecclesiastica, agendo con grande energia contro gli infedeli ed all'esterno per la supremazia dottrinale e gerarchica del seggio alessandrino. Ricorderemo perciò da un lato gli episodi di intolleranza religiosa culminati con la morte di Ipatia, e la grandiosa opera scritta contro Giuliano l'Apostata, ultimo esempio di apologetica cristiana contro il paganesimo. Dall'altro l'acerrima contesa col seggio costantinopolitano e la persona di Nestorio, a proposito dell'appellativo di theotokos a Maria, che culminò nel concilio di Efeso (431) e vide il pieno trionfo delle tesi di Cirillo in accordo con la Chiesa di Roma.
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