Congregazione per il Clero - Documenti disponibili nell'area selezionata
Tema : Biblioteca
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Biblioteca /Filosofia /Moderna
Bacone e la teoria degli idoli.
24/05/2000
Le opere di Bacone (filosofo inglese) sono tra i testi più importanti della prima fase della discussione sul metodo conoscitivo. Bacone critica la cultura tradizionale ed in particolare l'aristotelismo, credendo che la verità non sia conseguibile tramite lo studio degli antichi, ma tramite la cooperazione degli studiosi di ciascuna generazione. Afferma inoltre che l'esperienza, purché adeguatamente organizzata, rappresenta la fonte primaria della conoscenza. Secondo Bacone la mente umana è come uno specchio incantato che riflette un'immagine deformata della natura, i responsabili di questa visione non limpida della natura sono i condizionamenti radicati non solo nella cultura e nelle abitudini individuali, ma anche nella costituzione insita nell'uomo.
In Cartesio si riconosce il fondatore della fisica moderna, egli è il primo ad affermare, dopo la crisi della scolastica e della teologia medievale, il principio dell'unità tra pensiero ed essere. Sia Cartesio che Galilei concordano nel criticare la fisica aristotelica e nell'assumere la matematica come lo strumento più idoneo a penetrare la struttura del mondo. Cartesio si propone di dare un fondamento alla nuova visione della natura, dimostrando come si debba concepire la realtà, perché a essa sia applicabile la matematica, elevata al rango di strumento universale del sapere.
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Discorso sul metodo
08/05/1999
Se questo discorso sembra troppo lungo per essere letto tutto in una volta, lo si potrà dividere in sei parti. E si troveranno, nella prima, diverse considerazioni sulle scienze. Nella seconda, le principali regole del metodo che l'autore ha cercato. Nella terza, qualche regola della morale ch'egli ha tratto da questo metodo.
Nella quarta, gli argomenti con i quali prova l'esistenza di Dio e dell'anima dell'uomo, che sono i fondamenti della sua metafisica. Nella quinta, la serie delle questioni di fisica che ha esaminato. Nell'ultima, le cose ch'egli crede siano richieste per andare avanti nello studio della natura più di quanto si è fatto e i motivi che lo hanno indotto a scrivere.
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Elogio della Follia
14/05/1999
Alcuni giorni fa, tornando dall'Italia in Inghilterra, per non sprecare in chiacchiere banali il tempo che dovevo passare a cavallo, preferii riflettere un poco sui nostri studi comuni e godere del ricordo degli amici tanto dotti e cari, che avevo lasciato qui. Fra i primi che mi sono tornati alla mente c'eri tu, Moro carissimo. Anche da lontano il tuo ricordo aveva il medesimo fascino che esercitava, nella consueta intimità, la tua presenza che è stata, te lo giuro, la cosa più bella della mia vita.
Visto, dunque, che ritenevo di dover fare ad ogni costo qualcosa, e che il momento non sembrava adatto a una meditazione seria, mi venne in mente di tessere un elogio scherzoso della Follia.
F. Bacon visse, fra il 1561 e il 1626, in un ambiente politico e culturale ricco di contrasti, in un'età cruciale per la storia inglese. Di molte delle idee che furono espresse in quella cultura è certo possibile andar rintracciando le origini e le fonti nella cultura inglese ed europea delle età precedenti. E' ormai un risultato acquisito che le prime origini della nuova problematica culturale che si afferma nel secolo XVII vanno ricercate nell'empirismo della scuola di Occam, nell'identificazione occamista della conoscenza con l'esperienza, nel nominalismo.
D'altra parte la rinascita delle letterature classiche, la rivolta antiecclesiastica e il sorgere di una nuova filosofia della natura contribuiranno in seguito ad accentuare questo distacco della cultura inglese dalla teologia sistematica e dalla disciplina peripatetica
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Hegel: La nascita e l'evoluzione della filosofia moderna
24/05/2000
Il tedesco Hegel rivolge a Fichte un'aspra critica, sostenendo che l'Io assoluto di quest'ultimo sia un divenire senza termine che non trova mai appagamento, e lo paragona a una semiretta di cui si conosce l'origine ma non la fine. Hegel paragona il proprio sistema filosofico ad un processo circolare, che raggiunge il suo termine in quella stessa realtà da cui è partito, considerando lo sviluppo triadico che adotterà per la sua filosofia, possiamo quindi affermare che fa coincidere la tesi con la sintesi.
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Il senso comune: nozione, contenuti, filosofia, storia.
05/06/1998
Nel linguaggio dei filosofi il termine senso comune indica l'insieme organico delle certezze di fatto e di principio comuni a ogni uomo e precedenti ogni riflessione critica, cioè di quanto tutti spontaneamente sanno e pensano riguardo a quanto tutti hanno in comune come persone umane, e a quanto tutti sentono come vero, buono e giusto, anche se non se ne rendono conto formalmente o, pur rendendosene conto, non lo sanno giustificare razionalmente, compito questo specifico della scienza. Proprio lo "stato della scienza", cioè il livello scientifico o critico della ragione naturale quale si è venuto configurando almeno a partire da René Descartes (1596-1650) e dalla sua filosofia, basata sul dubbio metodico.
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Kant e Buber: temi kantiani in Buber per una interpretazione buberiana
10/06/1999
All'inizio di Gottesfinsternis Martin Buber afferma che il vero carattere di un'epoca si può conoscere a partire dal modo in cui in essa si determina il rapporto tra religione e realtà. "In certi tempi gli uomini "credono" in una realtà indipendente, dotata di esistenza propria, con la quale hanno un rapporto effettivo e della quale, come ben sanno, possono farsi soltanto una rappresentazione assai inadeguata. In altre epoche, invece, al posto della realtà subentra una rappresentazione di essa, che si "ha" e che si può maneggiare conformemente; oppure rimane il residuo della rappresentazione, il concetto, che mostra soltanto le tracce sbiadite dell'antica immagine". La nostra è un'epoca di eclissi di Dio, in quanto al posto del Dio reale è subentrata, col tempo, la sua rappresentazione o il suo concetto: in termini biblici, al posto del Dio vero è subentrato un idolo, un mero prodotto dell'uomo.
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Kant: la pura ragione e la morale del dovere
10/05/1999
Nell'università di Königsberg Kant si forma sul razionalismo metafisico di Leibniz e di Wolff, condividendone la tensione sistematica e continuando a ritenere fondamentali per la filosofia i problemi riguardanti l'ordine complessivo del mondo e l'esistenza di un Essere infinito. Kant entra però assai presto in contatto anche con la cultura scientifica del tempo, che aveva in Newton il suo maestro, e con l'illuminismo. Si trattava di due orientamenti di pensiero decisamente contrari alla metafisica razionalistica del '600-'700, che riconosceva alla ragione il potere di cogliere il sovrasensibile (Dio per Cartesio, la Sostanza per Spinoza, le Idee di ragione per Leibniz) oltrepassando ogni dato d'esperienza.
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La critica di Spinoza al concetto di miracolo.
14/05/1999
Nella Bibbia ebraica non esiste un termine corrispondente al termine "miracolo" (lat.: miraculum, da mirus, "stupefacente", "meraviglioso"). I termini consueti per indicare questo genere di eventi sono pele' e nifla'ot, traducibili all'incirca come "meraviglie"(vd. Esodo, 3:20; Giosuè, 3:5; Salmi, 78:11). Altri termini usati dalla Bibbia sono 'otot, mofetim (segni) indicanti eventi straordinari operati da Dio per mostrare il suo potere (vd. I Re, 13:1-6; Esodo, 4:1-17). Manca, nell'Antico Testamento qualunque indicazione riguardante il problema se questi eventi siano prodotti da Dio violando o meno l'ordine naturale.