«Un solo Corpo in Cristo, con Maria»
La preghiera del santo Rosario nella vita sacerdotale
A coronamento di quel dono di grazia che l’Anno Sacerdotale è stato, l’11 giugno scorso, circa diciasettemila sacerdoti provenienti dai cinque continenti, si sono riuniti a Roma, attorno al Papa, per la Concelebrazione Eucaristica più grande della storia. Al termine, come un padre si assicura che i figli, in procinto di partire per una terra lontana, abbiano gli strumenti necessari per affrontare il viaggio ed evitarne i possibili pericoli, il Santo Padre ha affidato e consacrato tutti i sacerdoti, presenti e del mondo, alla Beata Vergine Maria, venerata con il titolo di Salus populi romani.
Dietro questo grande “gesto magisteriale”, insieme alla fede salda e coraggiosa di Pietro, risplende la coscienza che la Chiesa ha della propria imprescindibile e sempre nuova dimensione mariana, di quanto sia una cosa sola con la Vergine Santa, “proto-cellula” del Corpo ecclesiale, nella quale l’iniziativa della Grazia divina e la libera accoglienza umana si sono perfettamente coniugate, inaugurando il definitivo inizio della Salvezza.
A Sua Madre, Cristo stesso ha affidato tutto il popolo dei credenti nella persona del discepolo prediletto, indicando così la natura della Chiesa che da Lui sarebbe nata: un solo Corpo, una sola Carne in Lui, con Maria. Nella Beata Vergine, così, la Chiesa contempla il più perfetto modello di fede ed il segno di sicura speranza nella gloria futura.