Carissimi Sacerdoti e Diaconi,
Nel momento in cui il Santo Padre ha avuto la benevolenza di nominarmi nuovo Prefetto, desidero inviare a ciascuno il mio saluto più cordiale.
L’Anno Sacerdotale, da poco concluso, rimane sia nei suoi contenuti, sia nel suo modello di Santità, San Giovanni Maria Vianney, ancora davanti a noi. Nei suoi contenuti, esso è da recepire pienamente nell’ambito della formazione, iniziale e permanente del Clero, soprattutto riguardo alla centralità che si è voluta riconoscere all’Eucaristia, celebrata ed adorata; nel modello di santità proposto rifulge, poi, l’eroica partecipazione del Curato d’Ars alla donazione di Cristo per la vita degli uomini, e tale testimonianza ci sprona continuamente ad offrirci al Signore in “sacrificio di soave odore”.
Anche di fronte alle tempeste del “mare di questo mondo”, Gesù di Nazareth ripete ai suoi discepoli: «Non abbiate paura!». Alla tentazione dell’attivismo e della ricerca spasmodica di soluzioni umane, troppo umane, Egli risponde con il soave invito: «Rimanente nel mio amore» (Gv 15,9).