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La Celebrazione Eucaristica diventi Adorazione   versione testuale


 
È per me motivo di profonda gioia rivolgermi ai Sacerdoti nel giorno del Giovedì Santo. Giorno mirabile, nel quale, per imprescindibile disegno della divina Provvidenza, nostro Signore ha istituito congiuntamente il Sacramento del santo Sacerdozio e quello della Santissima Eucaristia. Una tale congiunta istituzione postula la loro assoluta inseparabilità: dove c’è il Sacerdozio cattolico, là c’è valida Eucaristia, e dove c’è l’Eucaristia, celebrata ed adorata, fioriscono le Vocazioni al Sacerdozio.
 
Eucaristia e Sacerdozio, poi, insieme, generano la Chiesa, nella quale e dalla quale, a loro volta, sono celebrati in quella misteriosa e radicale reciprocità, che rende il Corpo – la Chiesa – inseparabile dai suoi gesti, i Sacramenti.
Introduciamoci al grande Mistero del Giovedì Santo, disponendo il cuore all’ascolto di quel soave comando del Signore: «Fate questo in memoria di Me». Da duemila anni, tutta la Chiesa, e in essa particolarmente i Sacerdoti, accoglie il comando del Signore, riconoscendovi la continua descrizione della propria storia e, soprattutto, della propria identità.
La Chiesa è il “fare questo in memoria di Lui”; la Chiesa si identifica con l’obbedienza al comando del Signore e con la celebrazione dell’Eucaristia, che essa vede nascere nel suo grembo e dalla quale, tuttavia, totalmente dipende.
 
 
di S. Em. Mauro Piacenza